Il colosso canadese produttore di smartphone, ex Research In Motion, ha assistito negli ultimi anni alla gravosa perdita delle quote di mercato a causa dell’avanzata dei concorrenti Apple e Samsung (pressoché impossibile rivaleggiare con le 800 mila app offerte dai due giganti del settore a inizio anno).
I tentativi dei dirigenti, che avevano cercato di proporre nuove soluzioni per competere con i telefonini touchscreen 100% tattili – a rischio di deludere gli amanti affezionati della tastiera – non hanno saputo finora dare esiti positivi. BlackBerry continua così a registrare numeri negativi anche nell’ultimo trimestre 2013 (si tratta però di cifre migliori rispetto al passato) chiudendo l’anno con una perdita di 5,8 miliardi di dollari. Il CEO John Chen, che da novembre 2013 è alla guida della società, ha espresso ottimismo per il 2014, tentando di ridare un obiettivo strategico al gruppo. I mezzi con cui imboccare la risalita sono quelli su cui il leader di BlackBerry ha basato fin dall’inizio la sua gestione: rimpasto manageriale, ristrutturazione della struttura amministrativa, vendita delle proprietà immobiliari canadesi e la partnership con Foxconn (la maggiore azienda produttrice mondiale di componenti elettriche ed elettroniche) per la produzione dei propri device. Senza seguire la moda dei dispositivi completamente touchscreen, la tastiera hardware sembra essere il marchio su cui BlackBerry vuole continuare a puntare, come dimostra l’intenzione di riproporre BlackBerry Bold, già portato sul mercato nel 2011. In un’intervista rilasciata alla CBC News, Chen ha spiegato che uno dei motivi per i quali si è deciso di rinnovare la produzione del Bold è stata la forte richiesta della base utenti amante della tastiera fisica QWERTY: "I nostri clienti, in generale mi hanno detto due cose. La prima che utilizzano lo smartphone come un serio strumento produttivo e la seconda che l’aver cambiato l’interfaccia li ha resi meno produttivi. Quindi non solo riporteremo la cintura con i tasti di funzione e la trackpad ottica, ma anche alcuni elementi dell’interfaccia che molti avevano apprezzato con il Bold", ha spiegato l’amministratore delegato. Chen ha abbattuto anche un altro muro, consentendo l’accesso a Google Store da un telefono BlackBerry – strategia semplice, anche se un po’ costosa – per rimediare a una delle principali debolezze del marchio. La scommessa audace di azzerare la negativa fase precedente, ripartendo su nuove basi operative e mettendo a tacere le voci su eventuali cessioni o smantellamenti del gruppo, potrebbero contribuire a rassicurare i clienti e ad arginare le perdite, rilanciando la società nel mercato internazionale. (V.R. per NL)