Ha stupito tutti l’adozione di una misura estrema come la custodia cautelare agli arresti domiciliari di Luca Spada, legale rappresentante di Eolo, internet service provider operante su scala nazionale con sede a Busto Arsizio (Varese) indagato per truffa ai danni dello Stato pluriaggravata, furto di radiofrequenze non autorizzate pluriaggravato e turbata libertà dell’esercizio di un’industria o di un commercio.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Busto Arsizio, l’ISP avrebbe fornito illegittimamente al pubblico servizi di connessione “internet veloce” tramite tecnologia wireless, occupando frequenze non ancora assegnate dal Ministero dello Sviluppo Economico (assentite solo sperimentalmente), guadagnando illecitamente 3,5 milioni di euro (sequestrati dalla Finanza dai conti societari).
Indagati per gli stessi reati altri cinque manager e la società stessa ex D. Lgs. 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge n. 300/2000.
Altamente probabile che a monte del procedimento penale ci sia stata una denuncia di uno o più concorrenti ritenutisi lesi dalle iniziative tecnico-commerciali di Eolo che, peraltro, recentemente ha siglato un accordo con Open Fiber, per coprire con una sperimentazione pilota i comuni di quattro “aree bianche” non raggiunte dall’Adsl.
Così la società in una nota: “Eolo apprende con stupore che Luca Spada, Amministratore Delegato della Società, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per una vicenda chiarita 2 anni fa presso le sedi competenti. L’azienda e i suoi soci – prosegue il comunicato – rinnovano la fiducia sia nei confronti del proprio top management che nelle autorità competenti, certi che la vicenda verrà chiarita nell’interesse di tutte le parti coinvolte”.
A gennaio di quest’anno Eolo aveva annunciato che i fondi gestiti dal private equity globale, con core sulle tlc, Searchlight Capital Partners avevano finalizzato un significativo investimento nell’azienda per sostenere i suoi piani di sviluppo.
Il fondatore (nel 1999) Luca Spada era rimasto come ceo ed azionista significativo nella società con sede a Busto Arsizio (Va), detenendo insieme ad Elmec Group il 51% e le parti avevano spiegato che il ricavato dell’operazione avrebbe finanziato la crescita dell’azienda che aveva già pianificato investimenti per circa 300 milioni di euro nel periodo 2018-2020 (che si sommano ai 200 milioni di euro che Eolo ha investito negli ultimi anni per la realizzazione della propria infrastruttura).
Eolo, che è la rete fixed-wireless più estesa in Italia e una delle principali nel mondo, ha oltre 300 mila clienti in più di 5.200 Comuni (spesso con meno di 20.000 abitanti) di 13 regioni italiane (Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Umbria, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).S
Nell’esercizio fiscale chiuso il 31/03/2018, Eolo ha registrato ricavi superiori a 100 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto al precedente esercizio.
Fin dal 2014 la società ha registrato ricavi e margini in crescita del 30% ogni anno. “Il nostro modello di business ha raccolto negli anni l’interesse di molti investitori e siamo felici di intraprendere un percorso di sviluppo con Searchlight, che ha una consolidata esperienza e un solido network nella nostra industry e con cui condividiamo una comune visione sullo sviluppo del nostro business“, aveva dichiarato Spada, aggiungendo che “La nostra missione, si basa sulla convinzione che le bande di frequenza a 26 e 28 GHz e il fixed wireless access siano strategici per servire i clienti con la tecnologia a 100 Mega“. “Non vediamo l’ora di poter lavorare in partnership con Luca Spada e il suo team per portare soluzioni a banda ultralarga innovative e ridurre il digital divide in Italia“, aveva affermato, invece, Oliver Haarmann, co-fondatore di Searchlight. (M.L. per NL)