È previsto per l’11 marzo il riscontro dell’Antitrust europea riguardo alla possibile fusione tra Wind e 3 Italia. Dalla commissione UE timore per un possibile aumento dei prezzi.
Oggetto dell’analisi da parte della Commissione Ue la possibile fusione sul territorio italiano tra Wind e 3 Italia, controllate rispettivamente da Vimpelcom (il cui 49,7% è in mano al miliardario russo Mikhal Fridman) e Hutchison Whampoa (del miliardario cinese Li Ka-Shing). Un’unione che porterebbe alla riduzione degli operatori di telefonia mobile da 4 a 3; è proprio questo il punto che più preoccupa Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, che insiste su come questa diminuzione degli operatori possa portare ad un aumento dei prezzi per i consumatori finali. Data la composizione italiana del settore, però, la nuova società si contenderebbe il mercato con due operatori di pari dimensioni (Telecom Italia e Vodafone). Non rimane che aspettare il primo feedback dell’Autorità Antitrust europea, atteso per l’11 di marzo, che fornirà la prima risposta formale alla richiesta presentata dai due operatori il 5 febbraio. La commissione Ue dovrà decidere se approvare la fusione così come presentata o vincolarne l’accettazione ad alcune condizioni; nel caso in cui nascessero dubbi sostanziali sull’operazione, invece, potrebbe aprire un’indagine su larga scala. Non è la prima che il Vestager ha a che fare con Hutchison: solo settimana scorsa il commissario ha bacchettato la compagnia di Li Ka-Shing per presunti rilievi anticoncorrenziali, riguardanti l’offerta (da 10,3 miliardi di sterline) presentata da Three per l’acquisizione di O2, provider di telefonia mobile britannico. Il takeover porterebbe il mercato del Regno Unito ad una situazione simile a quella che si prospetta per il nostro paese nel caso di una fusione tra Wind e 3 Italia, con la riduzione da 4 a 3 dei soggetti concorrenti. (G.C. per NL)