I ceo delle più importanti Telco europee, tra cui Deutsche Telekom, Telecom Italia, Orange, BT e Telia, hanno scritto una lettera-appello alla Commissione Europea per protestare sul piano di sviluppo del 5G messo in atto da Bruxelles.
Il punto di scontro è il freno alla deregulation (concordata in passato nel Digital single market) ed in particolar modo la nuova regolamentazione sulla privacy e le modifiche nel nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Il taglio del roaming, recentemente avvallato dal Parlamento europeo, rischia di diminuire le entrate dei principali operatori che chiedono ora una maggiore tutela normativa per lo sviluppo dell’ultrabanda. Nella missiva, fra le altre cose, si fa riferimento ad una semplificazione legislativa e a chiarimenti sulle politiche sullo spettro radio: su questo fronte, diversi paesi (Germani, Regno Unito e Spagna in primis) non vogliono rinunciare alla gestione delle frequenze, mentre le tlc chiedono licenze d’uso dello spettro più lunghe. “Il 5G sarà molto più della prossima generazione di reti mobili – scrivono le tlc nella lettera – sarà un nuovo standard di comunicazione umana e IoT”. Proprio per questo motivo, sarà importante un tavolo di dialogo che possa conciliare le parti in vista dell’imminente lancio della nuova tecnologia. (M.R. per NL)