La disponibilità di risorse spettrali rappresenta uno degli asset strategici per lo sviluppo e il lancio non solo dei servizi mobili di quinta generazione, ma anche per competere sul mercato del fisso.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato gli esiti dell’Indagine conoscitiva di cui alla delibera n. 557/16/CONS, concernente le prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili verso la quinta generazione (5G) e l’utilizzo di nuove porzioni di spettro al di sopra dei 6 GHz.
Il documento, consultabile qui, evidenzia come lo sviluppo del 5G riguardi un insieme estremamente variegato di servizi e applicazioni, che nel loro complesso non sono riconducibili all’impiego di una sola gamma di frequenze, ma, piuttosto, ad un insieme di varie gamme, aventi ciascuna determinate caratteristiche, con infrastrutture di rete mobile e wireless diffusamente interconnesse con quelle di rete fissa e, in particolare, con quella in fibra ottica e con la possibilità, per talune funzionalità ed impieghi particolari, di collegamenti realizzati attraverso l’uso di reti satellitari.
Il 5G sarà caratterizzato da una nuova tecnologia radio (ad oggi indicata come NR – New Radio), ottimizzata anche per l’uso di bande larghissime ad alta frequenza, a cui si aggiunge l’evoluzione dell’LTE (Long Term Evolution). In linea con le decisioni in ambito 3GPP, a partire dalla Release 15 del 3GPP, l’evoluzione dell’LTE e la nuova interfaccia radio (NR) definiranno l’accesso 5G in un approccio multi-RAT (Radio Access Technology).
Nella consultazione è stato evidenziato come il 5G non sia solo un “evento” tecnologico, ma rappresenti prima di tutto un’evoluzione nell’ecosistema, nelle tecnologie, nelle architetture, negli stessi modelli di business e dunque anche nell’organizzazione del lavoro dell’intera filiera.
La visione comune per la nuova generazione di telecomunicazioni mobili indica in particolare 3 principali scenari di impiego del 5G:
enhanced mobile broadband (eMBB),
massive machine type communications (mMTC)
ultra-reliable and low latency communications (URLLC).
Le nuove reti 5G dovranno soddisfare le esigenze di tutti i nuovi casi d’uso, come l’IoT (Internet of Things), incluse le comunicazioni di tipo M2M (Machine to Machine) e supportare tutti i principali settori verticali (c.d. verticals), e le applicazioni cosiddette critiche.
Tenuto conto che il 3GPP (3rd Generation Partnership Project) ha predisposto i processi necessari ad assicurare il controllo efficace, a diversi livelli, del processo di standardizzazione, per assicurare la disponibilità dello standard 5G nei tempi previsti, vari soggetti si sono espressi in senso positivo in merito alle tempistiche descritte per lo sviluppo degli standard e per l’identificazione delle nuove bande 5G ritenendole adeguate.
Nella sua riunione di marzo 2017, il 3GPP ha stabilito le tempistiche per il rilascio delle specifiche radio del sistema 5G, LTE ed NR, a partire dalla Release 15 e ha confermato le tempistiche per la specifica della Core Network. Il workplan approvato dal 3GPP vede come novità la decisione di rilasciare una prima versione delle specifiche radio a dicembre 2017, che dovrebbe poter essere utilizzata commercialmente, seppure con qualche limitazione, nel 2019, per far fronte alle accelerazioni nel frattempo impresse dai mercati mondiali.
La soluzione di tale rilascio è focalizzata sul nuovo accesso radio con micro celle NR operanti in sinergia con celle LTE e controllate da queste ultime (non standalone solution). La Release 15 include la definizione di una nuova core network, in grado di supportare nativamente funzionalità quali lo slicing e la virtualizzazione, abilitatori fondamentali per l’utilizzo delle nuove infrastrutture anche da parte di nuovi settori industriali, non-telco. La fase 2 è rappresentata dalla Release 16 e terminerà a dicembre 2019. Le funzionalità specificate in questa versione saranno in grado di soddisfare formalmente tutti i requisiti ITU (International Telecommunication Union), sia in termini di use case che di tempistiche.
Secondo la GSMA (GSM Association), sono cinque gli obiettivi dell’industria del mobile che saranno conseguiti con il nuovo ciclo tecnologico e di business abilitato dal 5G: connettività illimitata per tutti, reti innovative, trasformazione digitale dei mercati verticali, trasformazione dell’experience del mobile broadband e lancio massivo di nodi di IoT intelligente per diversi scenari.
Sono stati poi evidenziati, in particolare da alcuni costruttori ed operatori, aspetti specifici concernenti la possibilità di rivedere alcune regole di assegnazione della banda 3.6-3.8 GHz di cui alla delibera n. 659/15/CONS, alla luce del mutato contesto di sviluppo del 5G (in generale dai costruttori e dagli operatori radiomobili), nonché, secondo alcuni, la necessità di valorizzare gli investimenti già effettuati sulle frequenze 3.4-3.6 GHz già assegnate per sistemi BWA-Broadband Wireless Access/Wimax, attraverso il prolungamento della durata dei correnti diritti d’uso. Per quanto riguarda la gamma dei 26 GHz, è stato invece evidenziato come l’attuale impiego della suddetta banda, nonché le prospettive di breve e medio periodo legate alla durata dei diritti d’uso e alla natura dei servizi erogati con licenza WLL (wireless local loop), possa rappresentare una criticità nell’introduzione dei sistemi 5G sulle medesime risorse spettrali.
Alcuni soggetti hanno manifestato l’esigenza che anche per le porzioni di spettro a 26 e 28 GHz possano essere previsti meccanismi di proroga dei diritti d’uso, attualmente in scadenza al termine del 2022. Alcuni hanno intravisto pertanto nella parte più alta della 26 GHz (26.5-27.5 GHz),attualmente in uso alla Difesa e non assegnata al WLL, la porzione su cui procedere prioritariamente ad assegnazioni in ottica 5G.
In termini di modelli di business, è stato sottolineato come il 5G nasca con un deciso cambio di prospettiva, come una tecnologia orientata non solo ai bisogni e per i servizi/offerte per i clienti human finali ma anche come un abilitatore dei mercati verticali dell’industry con un approccio B2B.
L’ecosistema 5G permetterà quindi, secondo varie opinioni espresse, lo sviluppo di nuovi modelli di business per la messa a disposizione dello spettro frequenziale e per l’offerta di servizi 5G, in particolare in relazione alle possibili nuove funzioni di network slicing. Tra i nuovi modelli abilitati dal 5G, rientrerebbe poi secondo alcuni anche il modello neutral host, rappresentato da un operatore wholesale aggregatore anche di frequenze spettrali, il quale, secondo alcuni, potrebbe dare un impulso al mercato, garantendo il rispetto di condizioni concorrenziali e la massimizzazione dell’economia di rete e degli investimenti, considerati requisiti necessari alla diffusione del 5G.
In ogni caso, data la convergenza in atto, è stato evidenziato come la disponibilità di risorse spettrali rappresenti uno degli asset strategici per lo sviluppo e il lancio non solo dei servizi mobili di quinta generazione ma anche per competere sul mercato del fisso.
Dunque, lo spettro assumerebbe la caratteristica di risorsa essenziale ai fini di una effettiva competizione sul mercato fisso e mobile, essendo uno degli elementi principali a disposizione degli operatori per caratterizzare il proprio servizio in termini di copertura e di capacità. È stata quindi espressa da alcuni l’opinione che tutti gli operatori, indipendentemente dalla loro provenienza (dal servizio fisso o da quello mobile), debbano essere messi nelle condizioni di poter accedere alle risorse spettrali per lo sviluppo di servizi mobili 5G.
Nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, è stata poi espressa l’opinione che la gestione e l’allocazione dello spettro in ottica 5G non debba escludere l’utilizzo di tale risorsa anche ai fini dell’erogazione di servizi su postazione fissa e/o nomadici, quali ad esempio quelli di tipo Fixed Wireless Access (FWA) e IoT (Internet of Things). (M.L. per NL)