L’Ofcom, l’autorità regolatrice per le telco del Regno Unito, è intenzionata a mettere a disposizione del mobile la banda 3.6-3.8 Ghz per accelerare lo sviluppo del 5G.
La Banda C, utilizzata per la ricezione delle comunicazioni dallo spazio verso le stazioni satellitari terrestri e, parzialmente, dalla società Uk Broadband per servizi di banda larga, potrebbe essere messa all’asta insieme ai 700 Mhz entro il 2019.
L’ente britannico ha proposto una consultazione pubblica, aperta fino al 22 settembre, per confrontarsi con gli operatori: tra i documenti messi a consultazione vi sono quelli relativi alla rimozione delle autorizzazioni sui 3.6-3.8 Ghz per le connessioni fisse in modo da liberalizzare il mercato e promuovere la competitività nel settore.
L’obiettivo è rendere le sopraccitate frequenze al servizio del mobile a partire dal 2020, anche se la totale copertura nazionale probabilmente non sarà possibile prima del 2022. Per quanto riguarda, invece, i 26 Ghz, destinati anch’essi alla banda ultralarga, l’Ofcom ha aperto una consultazione a parte senza tuttavia specificare le tempistiche.
L’apertura al dialogo dell’Antitrust britannico, segue le polemiche di 3 Uk delle scorse settimane per la presunta mancanza di equilibrio nella suddivisione dello spettro fra gli operatori mobili. Intanto, entro la fine del 2017, andranno all’asta 40 Mhz in banda 2.3 Ghz e 150 Mhz in banda 3.4 Ghz con tetti massimi di spettro per ogni company in modo da contrastare il dominio dei grandi player (Vodafone e BT/EE su tutti). (M.R. per NL)