"Tivu’ Sat e’ un atto dovuto verso quei milioni di italiani che non ricevono il segnale digitale terrestre e che hanno avuto problemi a ricevere anche il segnale analogico e un passo importante che avvicina l’Italia all’Europa". Lo dichiara il presidente del provider satellitare Luca Balestrieri, presentendo la nuova piattaforma satellitare italiana gratuita realizzata da Tivu’ Srl, societa’ il cui capitale è suddiviso tra Rai (48,25%), Mediaset (48,25%) e Telecom Italia Media (3,5%), on air dal 31 luglio. "E’ un’offerta completamente gratuita sul satellite e complementare al digitale terrestre. Insomma una semplice intesa e non una concentrazione tra imprese”, precisa subito Balestrieri, che spiega che la piattaforma antagonista di Sky (checché se ne dica) e’ in grado di raggiungere anche le aree del territorio non coperte dalle reti terrestri (così come quelle già coperte, del resto, con la massima ridondanza) ed e’ stata ideata sui modelli della britannica Freesat e della francese TNT Sat. Il provider assicurerà quindi la diffusione della televisione digitale gratuita sul 100% del territorio nazionale e per riceverla occorrerà una parabola orientata a 13 gradi est e un decoder specifico (ovviamente con prevedibile smart card), in vendita a circa 100 euro da fine luglio nei centri della grande distribuzione e nei negozi di elettronica di consumo (così per vedere i programmi RAI occorrerà pagare due volte). Molti però già si chiedono: se Tivù Sat duplica sul satellite la programmazione del DTT, raggiungendo per natura tecnica tutti gli italiani, che senso ha occupare anche canali terrestri per lo stesso prodotto? Non sarebbe stato più corretto destinare il terrestre esclusivamente alle locali, allora?