”La7 non e’ ‘una patata bollente’ ma un’emittente nazionale che, grazie soprattutto all’informazione prodotta dalla redazione del tg di Enrico Mentana, ha ascolti in crescita e consistenti ricavi pubblicitari".
Cairo lo sa bene perche’ ad avvantaggiarsene in questi anni e’ stato soprattutto lui, in virtu’ di un contratto molto generoso, che gli ha consentito margini di guadagno di cui nessun altro concessionario pubblicitario puo’ godere, contratto che ha condizionato, vista la sua scadenza al 2019, la cessione della tv da parte del gruppo Telecom”. E’ quanto sottolinea in una nota il Cdr de La7. ”Speriamo quindi – continua il comitato di redazione della testata – che la sua sia stata solo una battuta infelice, e che il nuovo editore de La7 voglia confermare alla Fnsi e al Cdr, che gli hanno gia’ chiesto un incontro, gli impegni pubblicamente assunti a garanzia dell’autonomia editoriale, dei giornalisti e dei lavoratori della tv”. A Cairo ‘‘chiediamo di illustrare il suo progetto industriale, gli investimenti, i termini della cessione dell’emittente da parte di Telecom. Una vicenda nebulosa di cui dovranno occuparsi le autorità di vigilanza e la magistratura, a cominciare dalla separazione de La7 dalle frequenze pubbliche che gli furono assegnate per la sua attività dallo Stato e che invece rimangono al gruppo telefonico, attraverso lo strumento illegittimo della cessione di ramo d’azienda. Una scelta che rischia di ridurre drasticamente le potenzialita’ de La7, proprio quando dimostra di poter mettere in difficoltà il duopolio”. (ANSA)