Bangkok – L’introduzione della legge marziale in Thailandia, istituita dalle forze militari che hanno deposto il Primo Ministro, ha letteralmente paralizzato il sistema nazionale delle telecomunicazioni. Da alcuni blog affiliati al network GlobalVoices si apprende che Internet e telefonia mobile sono sotto il controllo delle autorità militari, che hanno intimato a tutti gli operatori del settore di “distruggere, fermare o limitare qualsiasi tipo d’informazione che possa offendere la monarchia thailandese”.
Da un lancio dell’agenzia Reuters emerge che il responsabile Internet del Ministro dell’Informazione, Kritpong Rimcharonepak, ha richiesto “piena collaborazione” da parte degli operatori e degli ISP “affinché non vengano diffusi articoli, commenti e qualsiasi altro tipo d’informazione potenzialmente pericolosa per il mantenimento delle istituzioni democratiche della monarchia costituzionale thailandese”.
È la prima volta che la Thailandia si trova ad affrontare un colpo di stato nei tempi delle telecomunicazioni digitali. “Gli utenti Internet possono scrivere quel che vogliono attraverso i loro mezzi di comunicazione personali”, ha detto Rimcharonepak, “ma se la situazione politica dovesse precipitare, gli ISP avranno piena responsabilità di quanto diffuso”.
La censura istituita dal regime transitorio avrà effetto su tutti i media e non soltanto su Internet. Le interviste radiofoniche e televisive sono state proibite, così come la possibilità d’inviare messaggi SMS alle stazioni TV che trasmettono i commenti e le opinioni dei telespettatori.