da Ordine dei Giornalisti Milano
Scritto da Edmondo Rho
martedì, 09 gennaio 2007
Tfr, è il momento di scegliere. Meglio la vecchia liquidazione o il fondo pensione? Secondo gli esperti, per tanti motivi (contributo del datore di lavoro, bonus fiscale, rendimenti) è più conveniente aderire ad un fondo pensione.E i giornalisti già iscritti al nostro Fondo hanno anche dei vantaggi ulteriori, come spiega Edmondo Rho, consigliere Fnsi e Inpgi, responsabile consulenza di Quarto Potere.
Care colleghe e cari colleghi,
tra gennaio e giugno di quest’anno oltre 10 milioni di lavoratori italiani, tra cui i giornalisti contrattualizzati Fnsi, dovranno decidere sulla destinazione del Tfr maturando dal 2007.
Come è noto, dobbiamo decidere se tenere la vecchia liquidazione o portare il Tfr nel nostro Fondo di categoria. Le informazioni utili si possono trovare, tra l’altro, sui siti www.fondogiornalisti.it (da cui si possono scaricare i moduli per aderire al Fondo Giornalisti e/o trasferirvi il Tfr), www.fnsi.it (con una lettera del Segretario Paolo Serventi Longhi a tutti i giornalisti italiani sul nuovo regime del Tfr) e www.quartopotere.org (che offre un servizio di consulenza online ai colleghi).
Inoltre quotidiani e periodici stanno pubblicando nuovi servizi, con ampio spazio, sul Tfr. Insomma, l’informazione non manca. Ma cosa conviene fare? Dipende dalle situazioni personali, naturalmente: ciò detto, ritengo che per i giornalisti sia conveniente la scelta di destinare il Tfr al Fondo di categoria. E questo anche per ragioni fiscali, dato che sul Tfr si paga l’aliquota marginale media degli ultimi 5 anni (da un minimo del 23 per cento a un massimo del 43 per cento) mentre su capitale e rendite dei fondi pensione si paga un’aliquota secca al massimo del 15 per cento (ma che può scendere fino a un minimo del 9 per cento).
Aggiungo che per i vecchi iscritti al nostro Fondo (magari più vicini alla pensione), c’è anche un altro vantaggio: la possibilità di incassare fino al 100% di quanto maturato come capitale, anziché come rendita.
Naturalmente, chi non vuole spostare il Tfr futuro nel Fondo (che per definizione non dà rendimenti certi, anche se finora sono stati piuttosto buoni) può tenere la liquidazione in azienda. All’atto pratico, per i lavoratori non dovrebbe esserci differenza tra chi è dipendente di aziende piccole o medio-grandi. Ricordo comunque che il comma 755 della Finanziaria prevede, con effetto 1-1-2007, l’istituzione del Fondo di Tesoreria dello Stato amministrato dall’Inps che garantisce i trattamenti del Tfr (nelle aziende sopra i 50 dipendenti) secondo quanto previsto dal Codice civile. Ciò significa che – salvo modifiche introdotte nei prossimi decreti attuativi – FIN DA GENNAIO LE AZIENDE DOVRANNO TRASFERIRE IL TFR INOPTATO ALL’INPS.
A questo proposito c’è UN’URGENZA. I colleghi che vogliono destinare il Tfr già da gennaio al Fondo devono COMPILARE RAPIDAMENTE L’APPOSITO MODULO, indicando anche il comparto d’investimento, e consegnarlo alla loro azienda PRIMA DELL’ELABORAZIONE DEGLI STIPENDI DI GENNAIO (meglio entro metà mese). I Cdr e i fiduciari sindacali sono impegnati in questi giorni in incontri e assemblee sull’argomento: ricordo che comunque SI PUO’ SCARICARE DA INTERNET il modulo per conferire il Tfr al Fondo di Previdenza Complementare. E questo vale sia per gli iscritti, sia per i colleghi non iscritti, ai quali CONVIENE SUBITO ISCRIVERSI AL FONDO, compilando un altro apposito modulo PER NON PERDERE IL CONTRIBUTO DEL DATORE DI LAVORO PARI ALL’1% DELLA RETRIBUZIONE CONTRATTUALE (la quota a carico del giornalista è invece variabile, da un minimo dello 0,1% a un massimo del 12%).
Come detto, tutti i moduli si possono scaricare dal sito del Fondo. Ecco il link: www.fondogiornalisti.it/iscritti_modulistica.htm
Per qualsiasi altra informazione, il servizio di consulenza di Quarto Potere è a disposizione di tutti i giornalisti italiani.
Cordialmente
Edmondo Rho
Consigliere Fnsi e Inpgi – responsabile consulenza di Quarto Potere
E-mail: [email protected]