Centinaia di gruppi, raccolte fondi, passaparola e qualche sciacallo. Ecco un nuovo fenomeno sociale. L’Italia è sconvolta dalla tragedia del terremoto. Ogni organo d’informazione ne parla ininterrottamente, giornali con decine di pagine dedicate all’accaduto, telegiornali in edizione speciale, radio che seguono minuto per minuto l’evolversi degli avvenimenti dai luoghi della tragedia. È il classico circo dell’informazione che si autoalimenta, che, se vogliamo, trae persino vantaggio economico da eventi drammatici come quello accaduto nella notte tra domenica e lunedì. Ciò che di nuovo e socialmente affascinante è accaduto, a margine di questa catastrofe, è stato il comportamento ed il grossissimo coinvolgimento emotivo da parte del popolo dei social network ed, in particolare, di Facebook. Chi abbia avuto modo di sfogliare home page, profili e pagine di gruppi del social network più famoso del mondo, avrà certamente notato come, nel giro di pochissime ore, gli iscritti si siano letteralmente mobilitati e siano diventati attori attivi della vicenda. Gruppi, spesso eccessivamente buonisti e un po’ fini a se stessi, ma anche vere raccolte fondi, passaparola riguardo l’approvvigionamento di sangue per i feriti, tetti, cibo e vestiti per gli sfollati, semplici attestati di solidarietà. Un’altissima percentuale dei “cittadini” di Facebooklandia, magari senza staccarsi dalle proprie poltrone, si sono mostrati vicini alle popolazioni colpite dal sisma, hanno pianto, si sono emozionati e si sono arrabbiati nei confronti di chi poteva fare qualcosa e non l’ha fatto. Questo è un vero e proprio fenomeno sociale del nuovo millennio. C’è chi, magari senza aver nemmeno acceso una televisione o sintonizzato una frequenza radio, ha avuto accesso ad un gran numero di informazioni riguardo il numero dei morti, dei feriti, le città toccate dalla tragedia, le foto dei luoghi. Come ogni fenomeno sociale, certo, ha avuto anche dei risvolti negativi che non esiterei a definire raccapriccianti. Infatti, il fenomeno dello sciacallaggio on line ha mostrato più che mai la propria pericolosità anche in questa vicenda. Raccolte fondi fasulle organizzate da sedicenti personaggi apparentemente vogliosi di dare una mano, hanno costretto la gente di Facebook a comportarsi con diffidenza. Uno di questi è stato scoperto e sarà denunciato. Si tratta di M. P. che, spacciandosi per nipote di un omonimo (nel cognome) giornalista di Milan Channel e Mediaset ha pubblicato sul proprio profilo, nella giornata di ieri, un annuncio in cui invitava i suoi “contatti” ad aderire ad un’iniziativa benefica promossa da Mediaset Premium, in collaborazione con AC Milan, per donare soldi alle famiglie colpite dalla tragedia. Fortunatamente Mediaset ed il giornalista ingannato (che, tra l’altro, ha annunciato che denuncerà l’accaduto alla polizia postale) si sono affrettati a smentire qualsiasi connessione con questa presunta raccolta fondi. Pro e contro di un inarrestabile fenomeno sociale. (Giuseppe Colucci per NL)