E’ spesso in occasione delle immani tragedie che si verificano le reali potenzialità dei mezzi di comunicazione di massa in termini di concreta utilizzabilità per le popolazioni colpite dalle calamità.
Con il sisma di Amatrice è stata misurata la reattività dei mass media: per primi i social network (e in genere la Rete) hanno fornito immediatamente segnalazioni dalle varie zone che avevano subito i danni. Immediatamente Facebook ha attivato l’allerta Safety, grazie al quale molti utenti sono riusciti a tenersi in contatto. Sul fronte di media elettronici tradizionali, Radio1 Rai è stata la prima fonte che ha unito i vari tweet, trasformandoli nella notizia. Le principali testate della carta stampata, dal Corriere della Sera a Repubblica, dal Sole 24 Ore al Messaggero, invece, a quell’ora della notte si sono trovate perlopiù senza presidio nella redazione web, impedendo così un rapido aggiornamento della situazione. Pure l’agenzia Ansa ha avuto un ritardo nell’esposizione della notizia, mentre per le tv all news è andata anche peggio: fino alle 4.00 sia Rainews24 che Skytg24 hanno trasmesso soltanto la sovrimpressione “Ultim’ora, scossa di terremoto in centro Italia” e il Tgcom di Mediaset nemmeno quella. Poi, alle 4,10 Rainews ha cominciato un filo diretto in studio e soltanto alle 4,50 ha mandato in onda una cartina dettagliata dei luoghi del dramma. Rai 3, alle 6,30, ha trasmesso il primo frammento di un filmato da Amatrice da un smartphone. Solo dopo le 7 è partita La7 con lo speciale di Enrico Mentana. Senza infamia ma nemmeno senza lode le radio private, in passato tra i mezzi più reattivi in condizioni di emergenza: solo alcune emittenti locali hanno dato voce agli ascoltatori, cercando di approfondire i dettagli del dramma mentre poche emittenti nazionali sono intervenute seriamente sulla notizia, pur con le difficoltà del caso, posto l’orario ed in generale il periodo di ridotto presidio delle redazioni. Nella più parte, invece, le stazioni (anche interregionali o nazionali) si solo limitate a trasmettere musica con la scarna integrazione dei consueti notiziari precotti. In queste ore molte stazioni locali stanno programmando lo spot, registrato dallo speaker Marco De Domenico, che invita a donare e a fornire un piccolo ma significativo contributo di 2 euro al numero 45500 della Protezione Civile. (R.R. per NL)