Chi, meglio del quotidiano britannico The Independent, avrebbe potuto lanciare la rivolta contro gli schermi al plasma? La domanda è indubbiamente retorica, ma il significato di una simile insurrezione giornalistica ha un significato tale da meritare un’attenzione più che particolare. Accade infatti in Europa, come del resto in tutte le altre aree del pianeta che possono godere di una simile invenzione, che un televisore al plasma da 50 pollici possa consumare fino a 822 KWh, dunque più del doppio del consumo tipico di un televisore con schermo a cristalli liquidi o, diversamente, con tubo catodico (fonte dati: Quomedia.diesis.it). Ma il danno non si limiterebbe al predetto eccessivo consumo elettrico; al contrario si estenderebbe alla produzione di emissioni di CO2, circa quadruplicate rispetto ai tradizionali televisori in commercio. Questo è il motivo per cui il governo britannico si sarebbe mobilitato per limitare o, addirittura, vietare – questo secondo la voce ribelle del The Independent – l’utilizzo di televisori con schermo al plasma, a favore degli altri prodotti disponibili sul mercato. Le soluzioni per l’Europa sembrano invece meno drastiche, tanto da non essere divenute parte del grido dell’Independent. La Commissione sarebbe infatti impegnata a stabilire dei nuovi standard di consumo per i suddetti televisori, oltre che per i più comuni elettrodomestici, già entro la prossima primavera. Qualunque sia la soluzione, la necessità di salvaguardare dell’ambiente è cosa nota da tempo, quanto del resto la quantità di consumo elettrico di un televisore dotato di schermo al plasma. Perché non preoccuparsi prima? (Marco Menoncello per NL)