Da ‘Prima comunicazione’, numero 388, Ottobre 2008
Non solo per la sua modernità: sette piani di vetro e acciaio, 20mila metri quadrati, di cui 5mila per studi televisivi e teatri di posa, con ampliamenti in corso. Il fatto è che Luca Montrone ha voluto quel palazzo dove sorgeva l’azienda vinicola del padre, nel paesone di Conversano (Norba è l’antico nome della città e non sta, come molti credono, per Nord Bari). Un attaccamento alle origini, al territorio, senza la paura di cambiare e innovare.
I pugliesi godono fama di settentrionali del Sud quanto a laboriosità e voglia di fare, e sono attaccatissimi alla loro regione che fa da ponte fra noi e l’Oriente: ne hanno ben motivo, in questo trionfo di mare profumato e caldo, cielo, olivi e una terra che ha tutte le sfumature dell’ocra. Regione magica e scaltra, ricca delle suggestioni culturali e artistiche più variegate, ebbra di cibo, musica e paesaggi che l’hanno fatta amare e conoscere in tutto il mondo. Da poco l’hanno scoperta anche gli italiani, che ne faranno, o rischiano di farne, una nuova Costa Smeralda: per limitarci all’editoria, prima il povero Leonardo Mondadori, poi Franco Tatò hanno comprato qui una masseria.
L’immenso ufficio di Luca Montrone, nel palazzo di vetro e acciaio, ha il sapore del salotto di una buona famiglia. Il patriarca non ancora settantenne ha buoni motivi per quel sorriso soddisfatto che campeggerà sul suo viso pacioso per tutta l’intervista. Telenorba 7 è – da più di vent’anni – la televisione locale più seguita in Italia, con 1,4 milioni di contatti al giorno, cui vanno aggiunti i 558mila di Telenorba 8, confidenzialmente chiamata Teledue. Diffonde il segnale in Puglia, Basilicata, Molise, oltre che in parte della Campania e della Calabria, con un bacino di oltre sei milioni di utenti potenziali. Oltre che presidente di Radio Telenorba spa, lo è anche della concessionaria di pubblicità Fono ViPi Italia spa e dell’Alpi (Associazione emittenti locali per la libertà e il pluralismo dell’informazione), in aggiunta a svariate altre cariche.