Da ‘Prima comunicazione’, numero 387, Settembre 2008
Per Fabrizio Del Noce, nuovo direttore di Rai Fiction, un doppio compito: rimettere velocemente in moto la macchina produttiva della Rai e tornare a una gestione trasparente e meritocratica
La lunga e aspra contesa sulla direzione di Rai Fiction tra Agostino Saccà e la Rai è finita. L’ultimo ciak di una storia durata dieci mesi che ha avuto le prime pagine dei giornali e impegnato magistrati e avvocati, diviso l’azienda e paralizzato il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, è stato battuto venerdì 1° agosto, quando il Cda è riuscito a trovare i numeri per spostare Saccà da Rai Fiction alla direzione Sviluppo commerciale e sostituirlo con Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno, un altro berlusconiano doc. Favorevoli i consiglieri di centrosinistra (Sandro Curzi, Nino Rizzo Nervo, Carlo Rognoni e Claudio Petruccioli); presente Marco Staderini (Udc) che, pur votando contro, ha consentito il raggiungimento del numero legale, mentre non hanno partecipato alla votazione i rappresentanti del centrodestra Angelo Maria Petroni, Giuliano Urbani, Forza Italia, Giovanna Bianchi Clerici, Lega, e Gennaro Malgieri, An, per incompatibilità con il suo nuovo incarico parlamentare.
La decisione del Cda di Viale Mazzini è arrivata dopo che il Tribunale di Roma, sezione Lavoro, il 28 luglio aveva accolto il ricorso della direzione generale della Rai contro l’ordinanza del giudice Giuseppina Vetritto che, a fine giugno, aveva reintegrato Saccà nelle sue funzioni di direttore di Rai Fiction, annullando la sospensione dall’incarico decisa dal direttore generale Claudio Cappon, provvedimento disciplinare preso in attesa di vagliare tutte le carte della Procura di Napoli che indagava Saccà per il reato di corruzione. La storia è nota: secondo l’accusa Saccà avrebbe favorito alcune attrici segnalate da Berlusconi in cambio delle promesse di sostegno a suoi progetti imprenditoriali, come la realizzazione di una nuova società di produzione, la Pegasus. Dall’inchiesta sono uscite centinaia di pagine di intercettazioni in cui Saccà parlava e trattava con produttori, con personaggi di Mediaset (Fedele Confalonieri e Andrea Ambrogetti), banchieri per finanziamenti (Corrado Passera, ad di Intesa Sanpaolo), imprenditori (tra cui Luca di Montezemolo), politici e persino un consigliere di amministrazione Rai (Giuliano Urbani) per mettere a punto il suo progetto imprenditoriale e trovare partner. E poi, come se non bastasse, le carte della Procura hanno reso di pubblico dominio battute, considerazioni e critiche nei confronti di manager Rai e trame per far fuori il direttore generale Cappon.