Televisione. 2012, tutti di fronte alla pay tv

L’analogico è destinato a scomparire e il digitale terrestre sembra riscuotere un discreto successo. La web tv vive ancora una fase creativa. Rivoluzione prevista anche per il mercato pubblicitario


Tra quattro anni la tv a pagamento sarà presente nelle case di metà delle famiglie italiane”. E’ questa l’affermazione fatta da Emilio Pucci, direttore dell’istituto di ricerca e-Media, durante il seminario Tv Revolution 2008 che si è tenuto ieri a Palazzo Rospigliosi a Roma. Nei prossimi quattro anni gli abbonati alla Pay tv aumenteranno anche grazie all’avvento del digitale terrestre, che sta riscuotendo un discreto successo. Spiega Pucci: “Una crescita quella delle tv a pagamento che ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni: nel 2002 quando gli abbonati erano pari all’11%, al 30% del 2007 fino al vero e proprio boom del 2012, quando la pay tv digitale entrerà nelle case di quasi la metà degli italiani(48-49%)”. La vecchia tv analogica è destinata a scomparire per fare posto all’ innovazione derivante dal digitale terrestre, con una gamma di canali e offerte di intrattenimento maggiori. Tonino di Stefano, responsabile offerta digitale Rai, ha dichiarato: “Entro le prime due settimane di settembre i tempi di questo passaggio al digitale verranno calendarizzati dal governo. L’esempio della Sardegna, la prima regione ad abbandonare l’analogico, è stato positivo. Noi appoggeremo al massimo l’accelerazione di questo processo”. Verrà rivoluzionato quindi anche il mercato relativo con maggiori profitti derivanti dall’acquisto dei pacchetti di tv a pagamento. Durante l’incontro, Pucci, riferendosi alla televisione sul web, ha aggiunto: “Per ora siamo ancora in una fase creativa. Ci sono tanti piccoli laboratori di idee, ma il mercato audiovisivo nella rete sta acquistando terreno. La carta vincente è il poter vedere tutto. Anche, per esempio, quella scena censurata al cinema per poterla archiviare nella propria libreria on line.” In futuro si prospetta una fusione tra tv sul web e piccolo schermo che si concretizzerà in un’unica piattaforma multimediale. E quale sarà il ruolo della pubblicità che da sempre fa da padrona in tv? Spiega Francesco Portolano, avvocato: “I minuti delle inserzioni pubblicitarie saranno gli stessi. Non ci sarà solo la pubblicità tra un film e l’altro, ma compariranno ogni tanto delle piccole scritte nella parte bassa dello schermo, mentre il film o il programma sarà in corso”. Prosegue Piero de Chiara, dirigente di Telecom Italia Media: “Ci saranno nuovi spazi per le inserzioni pubblicitarie con l’aumento dei canali in seguito al passaggio al digitale. Sarà un cambiamento epocale come per l’avvento del Vhs” (tratto da www.adnkronos.com). (Sara Fabiani per NL)

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