I truffatori telefonici hanno superato se stessi: ora si spacciano per funzionari Agcom.
Cioè coloro che (insieme ai colleghi dell’Antitrust) sono incaricati di esaminare i comportamenti contrari alle normative per la collocazione sul mercato di prodotti o servizi inerenti la comunicazione. In pratica, i controllori.
Il virus delle truffe e del phishing
La crisi Covid-19 ha intensificato fenomeni di truffe telefoniche e online: dai contratti telefonici a quelli assicurativi, dagli abbonamenti alla pay tv ai servizi per l’energia elettrica, dalla sanificazione ai prodotti bancari e finanziari. Il tutto passando anche attraverso la formula del phishing, come noto un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale.
La fantasia dei truffatori è infinita, così come è senza limiti la faccia tosta
Al punto che ora si presentano come funzionari dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che, per esempio, “ha accertato la presenza di tariffe eccessive relativamente all’abbonamento sottoscritto”. All’amo abbocca (purtroppo di sovente) l’ignaro utente, che chiede quale sia la tariffa giusta, ricevendo, ça va sans dire, dal sedicente funzionario l’indicazione di un provider “onesto” che propone tariffe “convenienti”.
Il video di sensibilizzazione
Per informare dell’ennesima truffa in corso, Agcom ha predisposto un video informativo, che mette in evidenza alcuni dei modelli comportamentali dei telefonisti disonesti.
Nel contributo video Agcom spiega che i propri funzionari non telefonano, né tantomeno propongono beni o servizi o forniscono suggerimenti su dove rinvenirli.
Altroconsumo cita casi eclatanti di truffatori disinvolti
Anche l’associazione di consumatori Altroconsumo, ha messo in guardia gli utenti sull’intensificazione delle truffe telefoniche e online, evidenziando alcuni casi eclatanti che, come nel caso di Agcom, prendono spunti da nomi noti.
Il messaggio whatsapp di Ikea e il falso sito di Primigi
E’ il caso della catena di negozi d’arredamento svedese Ikea è al centro di un tentativo di truffa tramite whatsapp, oppure di Primigi, di cui un falso sito internet ha pubblicizzato la vendita, a prezzi irrisori, di articoli per bambini e neonati del brand “Primigi”. Il sito in questione riporta logo e informazioni del tutto simili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, traendo in inganno i consumatori. La società IMAC, che gestisce il marchio commerciale ha già provveduto a sporgere denuncia alle forze di Polizia.
La truffa dei falsi buoni spesa
Altroconsumo evidenzia anche il caso dei falsi buoni spesa, questa volta dei supermercati Esselunga.
Il messaggio si riferisce una presunta attività sociale e di concorsi e/o operazioni a premi promossi dai supermercati della catena. I truffatori, citando la pandemia e le difficoltà di moltissime persone, invitano consumatori inconsapevoli a cliccare su un link fasullo per aggiudicarsi un presunto voucher gratuito di Esselunga del valore di 250 € (se non addirittura 500 €), invitando a condividere il messaggio con tutti i propri contatti WhatsApp.
Consultate sempre i siti ufficiali
La direzione aziendale di Esselunga, che ha segnalato l’attività fraudolenta alla Polizia Postale di Milano, invita tutti i consumatori a consultare esclusivamente il proprio sito e a far fede alle informazioni ufficiali riportate proprio da quest ultimo: eventuali concorsi o operazioni a premi vengono, infatti, diffusi esclusivamente attraverso i canali ufficiali dell’azienda. (E.G. per NL)