Via libera dell’Antitrust all’acquisizione da parte di Iliad Italia S.p.A. (controllata dalla francese Iliad S.A.), newco che si avvia ad entrare nel mercato italiano della fornitura di servizi di telefonia mobile, di alcuni asset, consistenti in frequenze, 5000 siti di trasmissione e personale della società Wind Tre S.p.A. (operatore di comunicazioni fisse e mobili nato dalla fusione per incorporazione di Wind Telecomunicazioni S.p.A. in H3G S.p.A. il 31/12/2016).
L’assenso dell’Agcm consente quindi la partenza in Italia (prevista per il 2018) di Free Mobile, l’aggressivo operatore di telefonia mobile francese famoso per le offerte con tariffe sostanzialmente flat a pochi euro al mese.
L’arrivo di Free Mobile è del resto già stato anticipato dal mercato, con proposte di tariffe per una connettività mobile di fatto illimitata da parte dei principali concorrenti (ricordiamo che per convenzione oltre i 10 GB mensili senza vincoli o oltre 1 GB/giorno le connessioni si considerano di fatto flat, considerato il difficile sfruttamento integrale della capacità disponibile).
Lato radiofonia, le tariffe flat in mobilità e i costanti miglioramenti della copertura delle reti a 4 e 4,5G, già al 90% del territorio, secondo Agcom, spinti anche da una concorrenza sempre più accesa tra gli operatori (considerato che una delle principali ragioni di migrazione da un gestore all’altro è la mancata copertura in talune aree) – in attesa dell’arrivo dei 5G, determineranno, secondo gli analisti, una spinta propulsiva molto forte per la fruizione dei programmi radiofonici via IP e, per conseguenza, una maggior incidenza della digital adv sul medium, considerata uno degli sbocchi più interessanti in termini di nuove fonti di ricavo per le stazioni radio.
“Riteniamo che tariffe flat sul mobile saranno particolarmente importanti per lo sviluppo della connettività in auto, soprattutto attraverso lo standard MirrorLink, che offre l’integrazione tra un device connesso alla rete col sistema di infotainment di un’autovettura”, commenta Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico) che sta seguendo insieme a 22HBG (gruppo Elenos), nell’ambito della joint venture realizzata per la Radio 4.0, lo sviluppo della radiofonia ibrida. “MirrorLink trasforma gli smartphone in piattaforme di applicazioni progettate per l’automobile, dove le app sono ospitate e gestite sullo smartphone ma con comandi posti sul volante, sul cruscotto e attraverso schermi a sfioramento del sistema IVI (Infotainment In-Vehicle Infotainment)“, sottolinea Gianluca Busi, ceo di 22HBG. “MirrorLink utilizza una serie di tecnologie non-proprietarie ben consolidate come IP, USB, Wi-Fi, Bluetooth, protocollo in tempo reale (RTP, per audio) e Universal Plug and Play (UPnP)”, continua Rinaldi. “L’aggregatore di flussi streaming FM-World nasce soprattutto col fine di domiciliarsi sull’auto, anche in considerazione della sua capacità di conversione su frequenze FM, ove disponibili con segnale qualitativamente valido, che è in grado di inviduare in maniera indipendente dalle indicazioni fornite dalla stazione (come nel caso delle frequenze per la funzione RDS), attingendo ad un database frequenziale proprio (FM-World) costantemente aggiornato. Di fatto è un aggregatore ibrido“, commenta Stefano Apicella, responsabile del progetto NBC Milano per la sperimentazione della radio ibrida IP/DTT avviato da Consultmedia in joint venture con 22HBG-Elenos, Beacom, Logika Soft, Class Editori, Bitonlive, Consulenza Radiofonica. “Tra l’altro il 2018 è anche l’anno in cui sarà obbligatoria la vendita di autovetture dotate di connettività in ossequio ai nuovi protocolli di sicurezza UE (e-call), circostanza che favorirà ulteriormente il consolidarsi delle soluzioni per l’ascolto della radio via IP”, evidenzia Rinaldi. (E.G. per NL)