Coinvolte nell’istruttoria Globalstar Europe, Csinfo, Eutelia, Karupa, 10993 S.r.l, Teleunit e Voiceplus. Ispezioni in tutta Italia, insieme alla Guardia di Finanza.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione straordinaria del 16 febbraio 2008, ha deciso, dopo i risultati delle ispezioni effettuate nei confronti delle società Telecom Italia, Globalstar Europe, Elsacom, Csinfo, Eutelia, Karupa, 10993 s.r.l, Teleunit e Voiceplus, di disporre che Telecom sospenda i distacchi della linea nei confronti dei clienti che non pagano le chiamate satellitari fatturate in bolletta, su richiesta di Elsacom, e che gli utenti affermano di non avere mai effettuato.
Per quanto riguarda le presunte chiamate satellitari addebitate ai consumatori denuncianti, dai primi esiti delle ispezioni, svoltesi in tutta Italia il 14 febbraio 2008 con l’ausilio del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza, sembra inoltre emergere la possibilità che per tali telefonate e/o connessioni la società Elsacom in molti casi abbia chiesto a Telecom Italia la fatturazione come satellitari di normali telefonate terrestri.
L’iniziativa dell’Antitrust, che rappresenta una delle prime attuazioni della nuova disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette, è stata presa dalla Direzione Generale per la Tutela del Consumatore alla luce di centinaia di segnalazioni, in gran parte ricevute attraverso il call center appositamente istituito, tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008. In particolare, l’Autorità ha ritenuto di intervenire con misure cautelari, considerata la gravità della fattispecie, che si configura come una pratica commerciale aggressiva, e il danno irrimediabile subito dai consumatori a seguito del distacco della linea telefonica. Nelle denunce pervenute agli uffici dell’Autorità, gli utenti contestavano addebiti in bolletta per chiamate e/o connessioni verso numerazioni satellitari internazionali Elsacom (come 008818 e 008819) e numeri speciali non geografici (come 199, 178, 899, 892) mai effettuate. Secondo tali esposti, che l’istruttoria è diretta a verificare, Telecom, per parte sua, non avrebbe fatto nulla per evitare il fenomeno e avrebbe invece preteso l’immediato e integrale pagamento delle somme, paventando agli utenti, in caso contrario, il distacco dalla linea telefonica.
L’indagine dell’Antitrust è diretta tra l’altro ad accertare se, all’origine delle fatturazioni, vi sia l’installazione, da parte di società non riconducibili a Telecom Italia, durante la navigazione in internet, di “dialers” sull’hardware dell’utente a sua insaputa. I “dialers” sono programmi gestiti da piccole società, utilizzati come tramite per accedere a servizi a sovrapprezzo o a tariffazione speciale, che possono peraltro riprogrammare automaticamente il computer anche in successivi accessi a internet ed effettuare così chiamate non richieste.