La relazione annuale sull’economia digitale, compiuta dall’istituto Idate, fotografa la situazione delle telecomunicazioni: automatico il confronto tra USA ed Europa.
Infatti, gli Stati Uniti sono in pieno boom tecnologico, guidato dai colossi Verizon e AT&T, mentre l’Europa del Gsm sembra aver vita breve. Gli USA hanno fatto tesoro della ripresa delle telecomunicazioni, recuperando il ritardo di qualche anno fa nel radiotelefono, e puntando su Apple e Google-Android. I dati sono evidenti: il colosso americano AT&T è cresciuto del 2,3% nel primo trimestre e Verizion ha superato le attese. La crescita meritata e conservata, grazie agli smartphone e gli introiti da dati, ha conquistato in toto il mercato dell’Internet mobile superando nettamente i tempi dell’Europa. Il vecchio continente soffre da diversi anni una crescita prossima a zero e tarda, se non perde, l’opportunità di rivalersi sulla tecnologia di Microsoft e Netscape attraverso Internet mobile. Alla base del trionfo delle telecomunicazioni d’Oltreoceano ci sono ingenti investimenti nelle infrastrutture di nuova generazione, le quali hanno permesso di monetizzare gli stessi. Secondo Idate, il 2010 delle telecomunicazioni Usa ha segnano ricavi legati al traffico dati in rialzo del 20% e ha visto l’introduzione delle tariffe a forfait in funzione del consumo di megabyte da parte di AT&T e Verizon. L’Europa, con ricavi in crescita solo del 10%, è giustificata dal fatto che gli operatori europei si battono su mercati più difficili, alimentati da una forte concorrenza, sempre più efficacemente regolamentata. Inoltre, un aumento di tariffe comporterebbe la fuga di clienti. Le telecomunicazioni europee si trovano, quindi, quasi immobilizzate nel mercato odierno, nel quale la convivenza di operatori mobili (tre o quattro per ogni mercato nazionale) diventa sempre più difficile. Al contrario, gli USA vivono sulla coesistenza su scala locale di un operatore tlc e di uno via cavo, guadagnando maggiori margini di manovra e quindi di crescita. (C.S. per NL)