Il dietrofront (mercoledì il presidente del Consiglio aveva escluso un suo intervento anche a Palazzo Madama: “Un presidente del Consiglio va solo in un ramo del Parlamento, non in entrambi”) è stato, a sorpresa, annunciato dal ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Vannino Chiti.
Il ministro diessino ha ricordato che “il presidente Prodi sarà giovedì 28 alla Camera. Successivamente, come ho comunicato al presidente Marini, andrà al Senato. Il giorno verrà stabilito sulla base di una verifica degli impegni del
presidente del Consiglio”.
Dopo aver scandito gli impegni isituzionali di Prodi in Parlamento, Chiti ha manifestato tutto il suo disappunto per l’ambiguo comportamento dell’opposizione. “Come appare evidente nè Prodi nè il governo – ha tuonato Chiti – hanno mancato di rispetto al Parlamento. E’ nostra precisa volontà che le camere si occupino di questioni tanto importanti per il Paese com’e’ quella di Telecom”.
“E’ veramente sconcertante – ha proseguito – la strumentalità dell’opposizione di destra. La voglia di attaccare il presidente del Consiglio e il governo – ha sottolineato Chiti – tale che, sollevando polveroni su polveroni, perdono di lucidità. Telecom è un’impresa che ha enorme importanza per lo sviluppo del Paese e per l’occupazione. A latere vi è, come appare in questi giorni, un problema, diverso certo dalle prospettive industriali, ma che ha riguardato settori di Telecom relativo a diritti di liberta’ dei cittadini, su cui sta indagando la magistratura”.
“Tutto questo – ha concluso- non interessa alla destra che, al Senato, prima chiede una informativa urgente del governo, poi, avutala per mercoledì 20 la rifiuta. Vota per averla giovedì 21 pretendendo la presenza del presidente Prodi, che nel frattempo aveva già dato disponibilità per la Camera, attua un ostruzionismo, infine revoca questa decisione dell’Aula, non ponendo più questioni di date. I cittadini giudicheranno sulla serietà di questi comportamenti”.
Al termine della riunione dei capigruppo, anche la presidente dei senatori dell’Ulivo, Anna Finocchiaro, ha ricordato che Prodi riferirà prima alla Camera che al Senato perché a Montecitorio “l’opposizione non si è intestardita nel chiedere a tutti i costi che il premier Telecom/ E’ stato fissato per domani l’interrogatorio dell’ex manager della Telecom, Giuliano Tavaroli, arrestato ieri nell’ambito dell’inchiesta milanese sulle intercettazioni illegali. Tavaroli verra’ sentito nel Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo dal Gip
Paola Belsito
venisse in Aula in un dato giorno ad una tale ora”. “Se l’opposizione non si fosse intestardita a chiedere un dibattito nel pomeriggio del giorno 21 – ha detto la Finocchiaro – Prodi avrebbe riferito prima a Palazzo Madama che alla Camera.
Positivi, naturalmente, i commenti del Centrodestra. ”Le ultime notizie ci dicono che Prodi voglia venire al Senato la settimana successiva al 28
settembre, quando andrà alla Camera – ha dichiarato il capogruppo della Lega al Senato, Roberto Castelli, per noi va bene, l’importante è che venga”.
Per il leader di An Gianfranco Fini “è una vittoria del Parlamento, ma se
non ci fosse stata una forte iniziativa da parte della Cdl Prodi avrebbe eluso anche questo appuntamento”.
Silvio Berlusconi, che ha escluso un interesse di Mediaset per Telecom (“Non prendo un’azienda con miliardi di debiti”), invece, ha preferito non commentare il comportamento di Romano Prodi.
“Crisi nel centrosinistra?Stanno facendo tutto loro – ha detto l’ex premier – io vedo quello che vedono tutti…”. Per il leader di Forza Italia “c’è una grande preoccupazione su cio’ che questo governo ha fatto e ha annunciato di voler fare. Per quanto ci riguarda – ha proseguito – faremo un’opposizione severa in Parlamento. Ma non per questo cadra’ il governo. Il governo cadrà per implosione interna, eventualmente”.
Andrea Deugeni