Sancita ufficialmente lo scorso 25 ottobre, nella sede di Mediobanca, l’uscita da Telecom Italia della Pirelli di Marco Tronchetti Provera 8foto) e il passaggio di proprietà del pacchetto di controllo del gruppo telefonico a Telco. La presidenza della newco è stata affidata ad Aldo Minacci, vicedirettore generale di Assicurazioni Generali. A sei mesi dal raggiungimento dell’accordo e a due giorni dal via libera (condizionato) dell’Autority brasiliana per le telecomunicazioni (ANATEL), Pirelli & C e la famiglia Benetton, con Sintonia S.p.A., hanno perfezionato la cessione del 100% di Olimpia a Telco, partecipata da Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia SA, la holding della famiglia di Ponzano Veneto. 4,161 miliardi di Euro, a tanto corrisponde il valore della transazione per rilevare la quota di controllo (18%) dell’ex monopolista pubblico della telefonia.
A Marco Tronchetti Provera andranno 3,3 miliardi per azzerare il debito corporate e decidere poi tra lo stacco di un dividendo straordinario o il riacquisto dalle banche del 39% di Pirelli Tyre; ai Benetton andranno, invece, 800 milioni, metà dei quali subito reimpiegati in Telco per il tramite della stessa Sintonia SA.
Queste le cifre del costituendo colosso: Telco controllerà Telecom Italia con il 23,6% di quote azionarie, delle quali il 18% derivanti dall’acquisizione di Olimpia ed un ulteriore 5,6% conferito dal Gruppo Generali che partecipa al capitale della newco per il 28,1%. Socio di maggioranza sarà Telefonica con il 42,3%, seguono Mediobanca con il 10,6%, Intesa San Paolo con il 10,6% e Sintonia con l’8,4%.
L’accordo che Marco Tronchetti Provera cercava dallo scorso mese di maggio è stato siglato alla presenza di ben 25 avvocati che hanno messo la parola fine alla tormentata acquisizione firmando i contratti di closing.
La notizia della conclusione dell’operazione ha fatto il giro del mondo; il presidente del Brasile Lula de Silva ha chiesto chiarezza per quanto concerne le regole dell’accordo. ANATEL, già nel placet espresso lo scorso 23 ottobre con il quale autorizzava Telefonica a partecipare all’acquisizione, ha imposto che le attività di Telecom e del gruppo brasiliano di telefonia rimangano distinte, condizionando con il suo consenso eventuali future sinergie tra i due colossi della comunicazione. Sarà inoltre necessaria una modifica degli accordi parasociali con una serie di accorgimenti nella governance al fine di soddisfare le ulteriori richieste dell’autority di Brasilia.
Alla definitiva chiusura della vicenda mancano, però, ancora quindici giorni, quando avverrà, come da contratto, il trasferimento delle azioni.
La nota diffusa dai nuovi proprietari di Telecom al termine dell’operazione, spiega che l’acquisizione è stata finanziata per 3,248 miliardi grazie ad un aumento di capitale di Telco e per l’importo residuo attraverso l’assunzione da parte della stessa di un finanziamento messo a disposizione da Intesa Sanpaolo e Mediobanca per un massimo di 1,1 miliardi, nell’occasione parzialmente utilizzato per 925 milioni. L’assemblea generale degli azionisti della newco ha inoltre deliberato un ulteriore aumento di capitale sociale fino a 900 milioni, destinato al rimborso del citato finanziamento e volto a consentire l’ingresso nella compagine sociale di Telco di ulteriori qualificati investitori italiani.
Oltre al Presidente Aldo Minacci, gli altri nove consiglieri di Telco nominati lo scorso giovedì sono: Maurizio Verbich (in rappresentanza di Generali), Filippo Maria Bruno (Intesa San Paolo), Clemente Rebecchini (Mediobanca), Gustave Stoffel (Sintonia), Angel Vilà Boix (Telefonica), Ramiro Sanchez de Lérin Garcia-Ovies (Telefonica), Miguel Escrig Melia (Telefonica), Sohail Quadri (Telefonica) ed Enrico Giliberti (indipendente). Alla stessa data risalgono le concordate dimissioni dei consiglieri di Telecom espressi da Pirelli Carlo Alessandro Puri Negri e Claudio De Conto. In ballo anche la triade di comando della stessa compagnia, attualmente composta da Pasquale Ristoro, Carlo Buora e Riccardo Ruggiero. Benché non si escluda una loro riconferma in blocco si paventa anche il nome di Gabriele Gelatieri di Genola come possibile nuovo presidente. Lo stesso, proprio nel giorno della conclusione dell’affare, si è presentato in Piazzetta Cuccia assieme a Buora per un’ora e mezza di colloquio con i vertici della Telco.
Dal canto suo, la Borsa, ha salutato l’evento facendo balzare i titoli Telecom del 2,6% e quelli Pirelli del 2,5%. (Stefano Cionini per NL)