Lo ha detto ai giornalisti Paolo Gentiloni a margine della festa nazionale dell’Italia dei Valori. Secondo il ministro delle Comunicazioni il governo si fa ovviamente carico “degli interessi generali del paese e del futuro di un grande gruppo industriale come la Telecom. Ma questo non vuol dire ricorrere agli interventismi pubblico o ad una rinazionalizzazione”.
Paolo Gentiloni ritiene che le intercettazioni illegali rappresentino “una vicenda molto delicata e pericolosa per la democrazia italiana”. Tuttavia secondo il ministro delle Comunicazioni è necessario “non sovrapporre la questione della organizzazione criminale, sulla quale la magistratura deve indagare, con il futuro di un grande gruppo industriale”.
Il ministro ha ricordato che giovedi’ del futuro di Telecom si discuterà in Parlamento con Romano Prodi. Quanto alla “organizzazione criminale che ha fatto le intercettazioni abusive è evidente che ha addentellati in varie direzioni. La magistratura deve indagare al più presto chiarendo quali siano gli intrecci con gli apparati dello Stato e con i settori della stessa Telecom. Il tema dell’inchiesta contro l’organizzazione criminale e quello del futuro della Telecom vanno – ha concluso il ministro – tenuti però ben distinti”.