Telecom cambia due carte e rilancia

Verrà costituita una società che si occuperà della rete fissa, mentre il business mobile sarà di una nuova TIM – Che si candida a bocconcino per investitori col pallino del cellulare – I film di Murdoch su Alice – Sindacati preoccupati


da www.punto-informatico.it
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Roma – In due mosse il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia riunitosi ieri ha deciso una nuova significativa svolta nella storia del maggiore operatore TLC italiano. La prima prevede la cessione della gestione della rete fissa ad una nuova società, la seconda la costituzione di una ulteriore entità che assumerà il business mobile di Telecom. “Si torna com’era prima”, ha dichiarato il presidente Telecom, Marco Tronchetti Provera, riferendosi alla “rinascita” di TIM. Questa viene posta così in condizioni di essere venduta al miglior offerente sebbene, come ha ribadito Provera più volte, “non ci sono offerte di sorta”. Nulla cambia per TIM Brasil, società per la quale “non ci sono offerte”.

Il motivo ufficiale della svolta sul fronte della rete fissa è ovvio. Pressata da ogni dove per offrire soluzioni agli squilibri del mercato della telefonia e della connettività, dove Telecom è fornitore dei propri competitor in quanto gestore dell’infrastruttura, l’azienda ora cerca di creare un nuovo rapporto tra la gestione della rete e le attività dell’operatore telefonico.

Una separazione, come l’ha chiamata esplicitamente Telecom, che dovrebbe garantire maggiore trasparenza e rispondere, così ha dichiarato Provera, alle esigenze emerse in questi anni. “Pensiamo – ha dichiarato Provera nel corso della conferenza stampa – ad un modello simile a quello inglese, tra British Telecom e Oftel (l’ente regolatorio britannico, ndr.) e di andare oltre”. Un modello per cui la gestione dell’infrastruttura BT e l’operatrice TLC siano strutturati in società diverse.

Il punto è ora capire cosa avrà in mano la nuova società che gestirà la rete di accesso e a quale punto intende spingersi Telecom nell’offrire trasparenza al mercato. Come scrive a caldo Stefano Quintarelli, guru delle TLC: “La rete di accesso include le centrali oppure no? Perché se non includesse le centrali, i sistemi software di supporto, ecc., ci sarebbe comunque un controllo indiretto (ma molto vicino) sulla rete di accesso (e quindi, in vista di cessione o quotazione della società rete, ci sarebbero forti dubbi, e in termini di apertura competitiva del mercato, molti, moltissimi di più…)”.

“Quello che stiamo facendo – ha ribadito Provera – è solo creare valore per rafforzare Telecom Italia. Questo è il motivo per cui stiamo ridisegnando l’azienda oggi”.

Sul fronte connettività Telecom con il nuovo disegno del gruppo non perde comunque il suo focus, che è quello della banda larga, su cui continuerà a lavorare anche sul piano internazionale. Per gli utenti italiani dei servizi IPTV di Alice la novità è rappresentata dall’accordo con la Fox di Rupert Murdoch: gli abbonati potranno vedere molti titoli cinematografici che appartengono al catalogo della 20th Century Fox.

Ma è certamente sul fronte mobile che si concentrano analisi e critiche degli osservatori. Perplessità solleva infatti il “recupero” di TIM, solo tre anni fa “incorporata” in Telecom Italia, un passaggio tutt’altro che semplice e oneroso da tutti i punti di vista, e ora di nuovo strappata dal costato Telecom per consentirle di navigare da sola. E, evidentemente, prepararsi ad essere ceduta, dando così la possibilità alla casa madre di recuperare sul fronte debitorio.

“Il bilancio di Telecom è solido” – ha comunque ribadito Provera in conferenza stampa, difendendo anche la situazione finanziaria delle società che in un complesso gioco di scatole cinesi controllano Telecom SpA. Alle insistenti domande sulle possibili vendite in arrivo, Provera ai giornalisti ha risposto: “Non abbiamo alcuna intenzione di vendere nulla. Vogliamo solo avere più flessibilità. Noi stiamo creando delle nuove società ed è chiaro che flessibilità significa che siamo aperti a qualsiasi offerta che possa essere di interesse per l’azienda”. “Non siamo sotto pressione in nessun senso, non siamo stati avvicinati da nessuno”, come a dire cioè che offerte per l’acquisto anche solo di quote minoritarie delle nuove aziende o di quel che resta di Telecom Italia spa non sono giunte. Almeno per ora. Ma c’è chi giura che ci sono acquirenti che si stanno preparando.

Ma quella è la posizione ufficiale del gruppo. Il consigliere Gilberto Benetton appena concluso il Consiglio di Amministrazione ha infatti dichiarato che “è stata solo approvata una riorganizzazione e non è stata presa nessuna decisione. Una riorganizzazione in due società, rete e mobile. Il clima era molto buono, il cda ha approvato all’unanimità”.

Tutto questo non sembra piacere ai sindacati. CGIL, CISL e UIL hanno infatti fatto sapere a pochi minuti dall’annuncio di Tronchetti Provera che indiranno un giorno di sciopero per sostenere la “tenuta occupazionale”. Il timore è che la profonda riorganizzazione e la nuova rotta della galassia Telecom possa lasciare a terra una notevole quantità di dipendenti. Già prima del CdA Telecom di ieri, i sindacati avevano annunciato battaglia in caso di scorporo di TIM. Il vertice aziendale ha comunque già fatto sapere che incontrerà i lavoratori mercoledì.

Sulla manovra annunciata ieri sera com’è ovvio si sta muovendo l’Autorità TLC: i commissari hanno chiesto al presidente Calabrò di convocare il vertice Telecom. L’audizione si dovrebbe tenere giovedì.

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