Risparmiare denaro, specialmente in momenti difficili come questi, è necessario ma non sempre aiuta l’efficienza e la qualità. Anzi spesso, pur di risparmiare, si crea disoccupazione, livello meno alto dei servizi prestati, disfunzioni. Non è questo però il caso del provvedimento che ha preso il ministero della Pubblica istruzione. Da quest’anno infatti, sempre spinti dalla sacra volontà di risparmiare, le scuole sono autorizzate a interpellare i supplenti via sms o per e- mail. Il fatto è che le persone interpellate per fornire una supplenza ammontano a circa 300.000 ogni anno con un costo in telefonate o in telegrammi che si aggira su alcune centinaia di migliaia di euro. La tecnologia ancora una volta aiuta, facendo risparmiare tempo e denaro. La “svolta” tecnologica del ministero, d’altra parte, si è fatta già sentire con un altro fatto significativo, balzato giustamente agli onori della cronaca. Il ministro Mariastella Gelmini si è dotata di un canale su Youtube, per meglio confrontarsi con tutti sulla scuola e sull’università; anzi per la prima volta sono state annunciate le materie degli esami di maturità proprio grazie a questo strumento. Non più, quindi, un ministero dell’istruzione che può apparire come un tempio del sapere ammuffito e polveroso; la forza del cambiamento, la volontà di non più arrendersi allo status quo passa anche da questo. Solo un consiglio per i giovani aspiranti ad un posto come docenti: d’ora in avanti collegatevi spesso ad internet e consultate la vostra posta elettronica. C’è posta per te potrebbe significare l’offerta di un posto di lavoro! (Antonio F. Vinci per NL)