Da tempo si va riaffermando l’ascolto e l’acquisto dei dischi in vinile. Noi un poco in là con gli anni li chiamavamo trentatré giri oppure padelloni.
Vennero poi affiancati dai CD che rivoluzionarono le apparecchiature per l’ascolto e che mandarono in dimenticatoio i vinili e i leggendari grammofoni.
La digitalizzazione della musica, e la conseguente vendita dei brani attraverso internet, mise in crisi l’utilizzo ed il commercio dei CD grazie anche ai nuovi tecnologici supporti per l’ascolto di dimensioni sempre più ridotte ed addirittura tascabili. Non solo, nell’ambito della musica liquida si verificò l’affermarsi dello streaming rispetto al download, quindi dalla proprietà del brano fissato nel supporto alla condivisione dell’ascolto.
Lo streaming in abbonamento, attraverso un supporto multifunzioni (lo smartphone) dà la possibilità di un ascolto sia di brani sia di playlist personalizzate che comunque rimangono di proprietà della piattaforma internet.
Ne consegue che questo tipo di ascolto musicale, dipende non solo dall’abbonamento, ma anche dalla connessione, quindi anche dalla capacità tecnica e di customer care del fornitore di banda. Si entra quindi nel labirinto delle offerte settimanali, mensili, annuali con scadenze da rispettare e costi variabili che mutano nel tempo accorciando i mesi al numero di settimane e cercando di attrarre clienti di banda con vantaggiose condizioni economiche di entrata.Non tutto fila via liscio, quindi impazienti file di clienti off line presso i negozi dei venditori di banda per sistemare questioni non risolvibili on line. Il tutto però consente l’ascolto fra scelte di titoli incredibili, ma senza proprietà alcuna. Anche il supporto che consente l’ascolto della musica può essere non di proprietà ed essere soggetto al canone mensile.
E il ritorno al vinile? Forse voglia di tornare anche a vedere “la musica” negli scaffali di casa.Voglia di leggere il nome del brano sul bordo della copertina del vinile, voglia di prendere fra le mani quelle belle confezioni illustrate con qualificata fantasia per evidenziare il titolo dei brani e le loro caratteristiche. Voglia infine di dire a se stessi: questo vinile è mio. Quel piatto, quell’amplificatore e quelle casse per l’ascolto sono mie. Piccole soddisfazioni di altri tempi che tornano a manifestarsi e che fanno tornare le produzioni di supporti quasi dimenticati. (G.T. per NL)