Soldi (parecchi), tempo (molto), energie (grandi) e malumori (tantissimi) per niente. E’ finita nel nulla la vicenda giudiziaria degli LCN: la Cassazione ha pennellato il Consiglio di Stato, che aveva bacchettato l’Agcom, che aveva penalizzato le tv locali originariamente nel primo blocco del primo arco di numerazione.
Sembra la Fiera dell’Est di Branduardi; eppure questa è la sintesi dell’intricata gestione del logical channel numbering, figlia di errori politici, tecnici, giuridici, ingiustificabili ed imperdonabili. Partendo dalla scellerata decisione di non adottare l’efficacemente sperimentato (da Sky) sistema della numerazione a tre cifre, il regolatore e le rappresentanze di categoria delle tv hanno infilato una cappellata dietro l’altra, ghettizzando irrimediabilmente il comparto delle tv locali oltre i fortunati primi dieci e relegando tra i reietti i nazionali figli del prete. Ora, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla, finalmente il legislatore ci metterà una pezza, cristallizzando la situazione nel bene o nel male consolidatasi. Come buona creanza italiana impone.