No ai tagli all’editoria previsti dal decreto Milleproroghe. Il Pd presenterà emendamenti e darà battaglia in Senato su questo tema come sul cinema e sui fondi Fus per lo spettacolo.
A riferirlo Vincenzo Vita, il quale sul dimezzamento dei contributi diretti all’editoria e sull’azzeramento delle risorse per le Tv locali, avanza la tesi che questa decisione del governo possa essere un "regolamento di conti, una vendetta". Vita fa notare che "si fa tanto inneggiare al mercato" ma così "a fine anno si mettono in condizioni di incertezza, con i bilanci già definiti, 96 testate e 4mila persone". "E’ una specie di maledizione divina questa vicenda. Non è possibile che a pochissime settimane dall’approvazione della legge di stabilità con tanto di emendamento approvato sui fondi all’editoria ci si trovi di nuovo al punto di prima". Due, secondo il senatore, le spiegazioni possibili: "una imperizia assoluta" oppure "una ragion politica: c’è il legittimo soggetto di una vendetta anche contro chi ha difeso questo tema", cioè i finiani. Forse, prosegue Vita, "essendo il mondo della stampa diverso da quello della tv generalista tanto cara al premier, un territorio di ‘infedeli’, la mannaia lì si può usare". I tagli sono stati previsti a copertura delle risorse per il 5 per mille. Ma Vita non ci sta: Per il 5 per mille "si possono trovare ben altre coperture, non ci sono difficoltà. Non si tratta di una cifra enorme e non si capisce come mai tra gli sprechi incredibili del bilancio pubblico si vada a tagliare proprio lì". In Senato "riprenderemo la nostra battaglia confortati dalle prese di posizione molto aspre arrivate dal mondo associativo e dalla stampa". (APCOM)