Le prime forze politiche italiane a capire l’importanza strategica delle radio libere furono indubbiamente quelle della sinistra. Quasi in ogni capoluogo di provincia italiano già nel 1976 c’era infatti almeno una stazione radio collegata in modo più o meno deciso alle espressioni politiche o sindacali di sinistra.
Insieme a
L’Altra Radio Milano (rock),
Europa Radio (jazz) e
Radio Meneghina (stazione dedicata alle tradizioni milanesi), Vip Radio si era ritagliata un’elevata specializzazione nel congestionato etere milanese della tarda seconda metà degli anni 70.
Tra il 1975 ed il 1980, Milano è stata un formidabile laboratorio di creatività radiofonica e in questa rubrica ci siamo più volte soffermati sulle tante iniziative metropolitane che hanno lasciato un segno indelebile o quasi.
Nel mezzo degli anni ’70, nel pieno della sua attività di attore, comico, conduttore di varietà televisivi, il milanesissimo Gino Bramieri osservava incuriosito ed affascinato il nascente fenomeno delle radio libere.
1976, Milano. In una metropoli che si è ripresa a fatica dall’austerity e che cerca di ricostruirsi una tranquillità sociale tra lotte sindacali e movimenti studenteschi distraendosi nelle prime discoteche votate alla disco-music, è il momento magico delle radio libere.