1976, Milano. In una metropoli che si è ripresa a fatica dall’austerity e che cerca di ricostruirsi una tranquillità sociale tra lotte sindacali e movimenti studenteschi distraendosi nelle prime discoteche votate alla disco-music, è il momento magico delle radio libere.
Un tagliente (ma convincente) commento di un lettore sul ritorno di marchi storici romani (
Radio Roma e
Radio Stand-by) era intitolato "
Quella mania di riesumare marchi dimenticati…".