A seguito della pubblicazione delle linee guida (luglio 2019) per le domande degli operatori di rete per i bandi T2 areali e le conseguenti istanze per la determinazione dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) locali trasportabili sui nuovi mux, il Ministero dello sviluppo economico avrebbe dovuto pubblicare i relativi provvedimenti di gara.
Di differimento formale in differimento di fatto
Attraverso la legge 145/2018 era stato infatti differito dal 31/12/2018 al 30/03/2019 il termine entro il quale il Ministero dello sviluppo economico avrebbe dovuto avviare le procedure per la formazione di una graduatoria degli FSMA in ambito locale per ciascuna delle aree tecniche individuate.
Procedura che avrebbe dovuto concludersi entro il 30/10/2019.
Termine ordinatorio
Scadenza che, tuttavia, è stata evidentemente valutata di tipo ordinatorio e non perentorio, col risultato che ci troviamo a gennaio 2020 senza conoscere ancora la data di pubblicazione dei 73 bandi areali per le frequenze T2 e conseguentemente nemmeno quella per le domande degli FSMA.
Iter compresso
E ciò non è affatto un bene, considerato che così si comprimeranno ulteriormente le scadenze, ravvicinandole pericolosamente, tenuto conto che la liberazione della banda 700 MHz entro il 2022 è ineludibile (posto che lo Stato ha venduto – lautamente – la stessa alle telco, che hanno il fucile spianato sul termine).
Il certo ed il supposto
Ma all’appello non mancano solo i bandi: sono infatti ignote anche le modalità di determinazione degli indennizzi. Ne consegue che gli operatori vedono avvinarsi velocemente la data di dismissione delle frequenze (e quindi dell’attività) ma non sanno ancora come saranno ripartiti i 303 mln di euro della provvista di indennizzo (si parla da tempo, genericamente, di 0,37 euro per abitante concretamente illuminato, quindi non determinato attraverso il dato ISTAT del diritto d’uso).
Una situazione di incertezza che è ancora più grave per i titolari di FSMA locali, che, a differenza dei network provider, non percepiranno nessun indennizzo.
Ad maiora, 2020!