L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella riunione del consiglio del 22 febbraio scorso, ha approvato il Piano di assegnazione delle frequenze televisive digitali delle regioni Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (Delibera n.93/12/CONS).
Il provvedimento è costituito dall’elenco delle frequenze utilizzabili nelle aree tecniche corrispondenti ai territori regionali che saranno oggetto di switch-off nel 2012. Come per le altre aree passate al digitale terrestre anche per le regioni del sud Italia le reti saranno realizzate in tecnica isofrequenziale, con l’eccezione, in presenza di particolari e limitate situazioni, della possibilità di una copertura in tecnica k-SFN o MFN. Le frequenze disponibili per l’emittenze televisiva locale sono 17 per Abruzzo, Molise e Basilicata e 18 per Puglia, Calabria e Sicilia. L’agcom ha specificato nella delibera che le frequenze pianificate potranno essere rivedibili alla luce dell’evoluzione delle trattative di coordinamento internazionale e di eventuali necessità di compatibilizzazione derivanti dalla pianificazione delle aree tecniche limitrofe. Successivamente alla pubblicazione della delibera di pianificazione dell’Agcom il Ministero dello sviluppo economico – dipartimento alle comunicazioni ha fatto uscire i primi due bandi regionali per l’assegnazione delle frequenze digitali e per l’assegnazione delle numerazioni automatiche dei canali (LCN) alle tv locali operanti nelle regioni Abruzzo e Molise. Per il presidente della FRT, Filippo Rebecchini, "Il processo va avanti, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti, a cominciare dalla particolare problematica interferenziale esistente nell’area dello Stretto di Messina, dove gli impianti situati sulla costa siciliana servono le emittenti calabresi e viceversa, e dal problema del monte S. Silvestro in Abruzzo che, se non risolto per tempo, rischia di oscurare la città di Pescara. Sulla questione l’Agcom, in sede di pianificazione, non sembrerebbe infatti aver trovato una soluzione. In effetti, nella relazione tecnica alla delibera 93/12/CONS si legge: "In ogni caso, tali particolari condizioni (di interferenza, ndr) non possono essere considerate in sede di pianificazione delle risorse, ma debbono trovare la propria corretta valutazione in sede di rilascio dei diritti di uso, sulla base della puntuale conoscenza del mercato locale e delle strutture di rete già operanti e delle istanze che pervengono". La palla è quindi stata girata al MSE – Comunicazioni che dovrà trovare le giuste soluzioni in sede di assegnazione dei diritti d’uso. L’irrisolta problematica dell’area dello Stretto di Messina è stata sollevata anche dal Presidente dell’Associazione Tv Locali, Maurizio Giunco, nel corso di un recente convegno organizzato a Palermo dal Corecom Sicilia laddove ha dimostrato il rischio concreto di interferenze relativamente ai siti di Forza d’Agrò, situato in provincia di Messina e utilizzato dalle emittenti calabresi per servire Reggio Calabria e di Monte Scrisi, situato in provincia di Reggio Calabria e utilizzato dalle emittenti siciliane per servire Messina.