Film in streaming vs film usciti direttamente nelle sale: per gli OTT la corsa alle produzioni cinematografiche si è rivelata una pratica fallimentare?
Secondo Nielsen i film “teatrali” tendono ad avere un pubblico maggiore nella loro finestra di streaming rispetto ai film diffusi direttamente sulle piattaforme svod.
Costi eccessivi per le produzioni cinematografiche da veicolare online: OTT fanno marcia indietro
Come già abbiamo riportato nelle nostre pagine, l’impossibilità di rientrare nei costi ingenti per la distribuzione di pellicole cinematografiche esclusivamente sulle piattaforme svod, ha fatto sì che gli Over The Top del comparto streaming rivedessero il proprio business.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare
Sebbene i film attirino sempre e comunque l’attenzione dei principali player presenti nel mercato, il sistema tradizionale consistente nella distribuzione delle pellicole nelle sale cinematografiche rimane quello vincente: sia per garantire maggiori incassi al titolo proiettato, sia per attribuire allo stesso una certa notorietà, che si protrarrà anche per un arco temporale più lungo.
I dati Nielsen
A sostegno di tale tesi parlano i dati di Nielsen, dei quali il blog Entertainment Strategy Guy ne dà un’ampia e interessante spiegazione.
In sostanza, secondo i dati analizzati, risulterebbe che un film che venga distribuito dapprima nelle sale ottiene – in termini di ore – una percentuale nettamente maggiore (+74%) di visualizzazioni sulla piattaforma streaming, rispetto all’ipotesi in cui la pellicola venga fruita nella modalità cd. “straight-to-streaming” (quindi, direttamente sul player).
La forte competitività degli OTT
Le piattaforme Netflix, Disney+, Paramount+ & Co., per portare a casa più abbonati possibili, hanno sempre voluto mostrare al proprio pubblico la loro forte competitività, in termini di ricerca di contenuti sempre più appetibili, originali ed esclusivi.
Alla ricerca di produzioni cinematografiche da inserire direttamente in catalogo per assicurarsi la nomination agli Oscar
In questo senso, aggiungere al proprio catalogo, accanto alle serie tv (cavallo di battaglia per Netflix), anche le pellicole cinematografiche, ha rappresentato una mossa intelligente. Se si considera poi la candidatura agli Oscar, a cui gli OTT aspirano fortemente, si comprende ancora di più come l’occasione non vada certo persa.
Mossa intelligente, ma azzardata
Una mossa intelligente, quanto azzardata. Facendo i conti in tasca, le piattaforme streaming dei noti broadcaster, a fronte di ingenti perdite, hanno dovuto giocoforza rivedere le proprie strategie. Rendendosi probabilmente conto che la distribuzione esclusiva “straight-to-streaming” non ha apportato i ricavi sperati.
Netflix vuole poche produzioni cinematografiche, ma di qualità superiore
Così, Netflix, pur decisa a non abbandonare il cinema, ha deciso di attivare una riorganizzazione interna per garantire un numero limitato di produzioni cinematografiche, ma di qualità superiore.
Riorganizzazione aziendale con tagli
Tale riassetto sotto la divisione cinematografica si è espresso anche in termini di tagli di personale: a lasciare il colosso guidato da Ted Sarandos (nominato co-CEO) e Greg Peters (in veste di COO), sono stati di recente i dirigenti di lunga data Lisa Nishimura (presente nell’azienda da più di 15 anni, ricopriva il ruolo di vicepresidente di film e documentari indipendenti) e Ian Bricke (con un’esperienza ultradecennale in Netflix, era vicepresidente del comparto film originali).
Novità per Warner Bros
Dall’altra parte, invece, si assiste all’entrata in scena di un nuovo, l’ennesimo, servizio streaming. Il gruppo Warner Bros.Discovery ha infatti appena annunciato in via ufficiale il lancio di Max, previsto negli Stati Uniti d’America il prossimo 23 maggio.
E alla fine arriva Max
Nello specifico, l’offerta ingloberà al tempo stesso i contenuti delle piattaforme HBO Max e Discovery+.
Competizione aperta
Con questo nuovo servizio, WB.Discovery si sarebbe prefissata quale obiettivo quello di raggiungere 130 milioni di abbonati entro il 2025.
Obiettivo
Target ambizioso in un mercato altamente competitivo? (G.S. per NL)