In che modo i nuovi servizi e le più recenti tecnologie di comunicazione influenzano la diffusione dell’informazione? La questione è stata al centro del dibattito tra i ministri europei responsabili dei media e dei nuovi servizi di comunicazione, riunitisi a Reykjavik (Islanda) il 28 e il 29 maggio. Frédéric Riehl, capo della delegazione svizzera e vicedirettore dell’UFCOM, è stato nominato vicepresidente della Conferenza. Durante la riunione ministeriale del 29 maggio a Reykjavik, i ministri responsabili dei media e dei nuovi servizi di comunicazione dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, alcuni esperti ed esponenti della società civile, del mondo giovanile e del mondo degli affari hanno adottato una dichiarazione politica globale e una risoluzione intitolata "A New Notion of Media?". Si è discusso sull’influenza dei nuovi servizi e delle più recenti tecnologie di comunicazione sulla diffusione dell’informazione e si è valutata la necessità di una regolamentazione specifica per questo settore. E’ stata inoltre adottata una risoluzione sulla governance di Internet e sulle risorse sensibili della rete nonché una risoluzione sugli sviluppi in materia di legislazione antiterrorismo negli Stati membri del Consiglio d’Europa. Questo punto ha suscitato l’accesa reazione di chi ritiene che in certi Paesi europei le misure per la lotta al terrorismo abbiano indebolito la libertà di espressione e di informazione. E’ stato definito anche il programma del Consiglio d’Europa per i prossimi quattro anni, che dovrà concentrarsi in particolare sull’individuazione e l’esame delle sfide che i suddetti cambiamenti potrebbero presentare in materia di libertà d’espressione e d’informazione e di altri diritti dell’uomo, quali il diritto alla privacy. Il capo della delegazione svizzera, il Segretario di Stato Frédéric Riehl, è stato nominato vicepresidente della Conferenza. Nel suo intervento ha messo l’accento sulla necessità di accrescere lo spirito critico del pubblico sui nuovi servizi e le più recenti tecnologie di comunicazione attraverso appropriati strumenti educativi. Riguardo ad Internet, in particolare, ha invitato tutte le parti interessate a riunirsi per definire una governance delle sue risorse (indirizzi IP, nomi di dominio) che rifletta i bisogni degli utenti. Il Consiglio d’Europa, ha aggiunto, quale difensore privilegiato dei valori legati ai diritti dell’Uomo, è un attore chiave in questo processo.