Lo dicono le statistiche di Mediapulse, illustrate dalla agenzia ATS riportata qui da Ticinonews.
Mediapulse: meno televisione, più radio e pubblicità
22.05.08
In Svizzera si guarda meno televisione, ma si ascolta sempre di più la radio. È quanto emerge dai dati presentati oggi dall’istituto di ricerca sui media Mediapulse, da cui risulta inoltre un aumento del consumo di pubblicità.
La televisione resta il mezzo di comunicazione tradizionale utilizzato più a lungo: in media nella Svizzera italiana una persona la tiene accesa per 173 minuti al giorno, in Romandia per 163, nella Svizzera tedesca per 139. La fetta di popolazione con più di tre anni che guarda la televisione quotidianamente si attesta tra il 70 e il 72%.
I primi canali della SRG SSR sono quelli maggiormente seguiti, anche se nel complesso la quota di mercato dei programmi stranieri risulta maggiore. La TSI ha una quota di mercato del 30,5%; le emittenti straniere del 63,8%. Tra queste ultime Canale 5 è in testa davanti a Rai 1, Italia 1, Rai 2 e Rete 4. TeleTicino ha una quota di mercato dell’1,6%. Il Teletext viene utilizzato almeno una volta al giorno dal 22% delle economie domestiche che hanno la possibilità di usufruire di tale servizio.
Il consumo di televisione per persona e al giorno nella Svizzera italiana l’anno scorso è diminuito di sette minuti rispetto al 2006. Dato in controtendenza rispetto al resto della Svizzera: sono lievemente aumentati i minuti passati davanti alla tivù dai bambini tra i 3 e i 14 anni, osserva Mediapulse.
Nonostante il calo registrato in tutta la Svizzera dalla televisione, il consumo di pubblicità è aumentato anche a causa del volume maggiore trasmesso: in media gli abitanti della Svizzera tedesca e romanda hanno guardato 11 minuti di pubblicità ogni giorno, oltre il 10% in più rispetto al 2006.
Il mezzo di comunicazione utilizzato più frequentemente rimane la radio: il 90,6% della popolazione con più di 15 anni la ascolta quotidianamente. La media pro capite a livello svizzero è pari a 103 minuti: l’aumento registrato è stato causato dalle ascoltatrici femminili.
Nella Svizzera italiana la RSI continua a dominare il mercato con una quota del 70,3%, anche se la sua prima frequenza è in calo. Le emittenti ticinesi private avanzano (quota di mercato al 6,8%) a scapito di quelle straniere (8,7%). Le trasmissioni non in lingua italiana della SRG SSR raggiungono una quota del 12,6%.