Cambiano i costumi dei consumatori e cambia anche la pubblicità. Chi di noi non si è scoperto a sorridere, almeno interiormente, quando capita di riguardare uno spot pubblicitario vecchio di almeno una decina di anni? Ci si trova di fronte un’Italia un pò più goffa e un pò più autentica ed inevitabilmente tornano alla mente ricordi ed emozioni di una società che non c’è più. Viviamo ancora con il mito del Carosello, ma le nostre abitudini sono cambiate radicalmente. E questo, tra le altre cose, ha costretto i pubblicitari a scovare nuove forme e modi per catturare la nostra sempre più labile attenzione. Sommersi come siamo da una miriade di messaggi ed informazioni, passiamo infatti gran parte delle nostre giornate a scansare messaggi pubblicitari. Le agenzie di comunicazione invece, cercano disperatamente di trovare momenti in cui siamo allo stesso tempo attenti e disponibili a prestare ascolto alle sirene della società del consumo, magari anche grazie a qualche piccolo incentivo. La navigazione su internet sembra essere una di quelle attività in cui siamo più disposti a farci catturare da link e immagini interessanti, e non a caso gli investimenti in pubblicità online sono in costante crescita. Un espediente sicuramente molto efficace è quello di inserire spot pubblicitari all’interno dei contenuti che molti di noi guardano in streaming online. Sempre più spesso, prima che il video a cui siamo interessati cominci, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio messaggio pubblicitario, che non possiamo fare altro che guardare. Si tratta di una forma di investimento pubblicitario a cui le aziende guardano con sempre più attenzione, se è vero che il volume di affari generato dal cosiddetto “pre-roll video”, si attesta attorno alla considerevole cifra di 300 milioni di euro. Non è tutto oro quello che luccica però, dal momento che secondo alcune ricerche americane ben il 30% degli utenti abbandona la visione di questo o quel video nel momento stesso in cui si accorge che sta guardando uno spot pubblicitario. Si ricercano quindi soluzioni più intelligenti, per rendere più accettabili questo tipo di messaggi. C’è chi proietta il video pubblicitario in una finestrella separata e chi lo rende fruibile in diversi momenti della visione. L’ultima trovata consiste nel consentire al navigatore internet di scegliere il tipo di spot da guardare. In questo modo l’utente può scegliere almeno su cosa essere informato. Il che non è male soprattutto se si considera che a fronte di un piccolo sforzo (20-30 secondi di attenzione) quel che si riceve in cambio potrebbero essere anche un paio di ore di puro intrattenimento (un film). Continuando così possiamo essere sicuri che prima o poi ci sarà chi riuscirà a trasformare la visione di messaggi pubblicitari in un vero e proprio lavoro! (Davide Agazzi per NL)