“Striscia la notizia” spacca la Casa delle Libertà

La trasmissione di Antonio Ricci trasmette un video riguardante la compagna di Gianfranco Fini con intento derisorio: è polemica tra il leader di An e il Cavaliere


Non sarà stata certo la causa scatenante dello scioglimento, dopo meno di otto anni di vita, della Casa delle Libertà, ma ne ha rappresentato, senza dubbio, un antefatto non trascurabile. La polemica esplosa tra Gianfranco Fini, leader di An, e le reti Mediaset (con ovvio riflesso sul suo proprietario, Silvio Berlusconi) ha rappresentato, infatti, l’ennesima evoluzione del rapporto di lavoro tra i due partiti più numerosi della Cdl. Poi, domenica, l’annuncio del Cavaliere in Piazza San Babila: fondo un nuovo partito. E la risposta di Fini: io non ci entro. E fine della favola.
Non si può dire, allora, che il servizio mandato in onda da “Striscia” sulla precedente relazione tra Elisabetta Tulliani (in attesa di un bambino dal suo compagno, Gianfranco Fini) e l’ex patron del Perugia calcio, Luciano Gaucci, abbia messo la parola fine all’alleanza tra Fini e Berlusconi. Certo è, però, il fatto che questo abbia sbandierato, attratto in superficie, contrasti che già erano presenti e che, per quieto vivere o in nome del comune impegno per mandar via il governo, erano stati precedentemente seppelliti.
All’indomani del servizio, andato in onda su Canale5 durante il prime time, Fini, su tutte le furie, pare abbia chiamato Berlusconi per esprimergli la sua disapprovazione. E, si dice, non con toni amichevoli. Il patron di Mediaset, da par suo, ha subito presentato scuse ufficiali al suo alleato, facendo uscire, poco dopo, una notizia d’agenzia in cui esprimeva la propria costernazione: “Ho chiamato io Fini (che, invece, sostiene d’aver contattato lui il leader di Forza Italia, ndr), sono stato io a telefonargli per dirgli che ero addolorato per il servizio di Striscia la notizia. Non ho visto quel servizio, ma sono cose che non si fanno”. Di diverso parere è, ovviamente (oltre che ragionevolmente), Antonio Ricci, che dice: “Abbiamo fatto satira come l’abbiamo fatta su Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, Walter Veltroni. La satira per definizione è satura”. Tradotto: se ci togliessero anche la possibilità di fare satira, dove andremmo a finire?
Di parere conforme a Berlusconi è, invece, Fedele Confalonieri, Presidente delle reti Mediaset. Tra lui e Ricci non corre, tradizionalmente quanto apparentemente, buon sangue. Tutto si appiana, però, di fronte ai risultati costantemente entusiasmanti di “Striscia”, in termini d’ascolti. “La presidenza di Mediaset esprime una netta presa di distanza dagli eccessi giornalistici e satirici” – fa sapere Confalonieri in una nota – “anche in programmi Mediaset, che hanno colpito negli ultimi giorni la vita privata di Gianfranco Fini”. Vita privata, tra l’altro, già ampiamente messa in piazza dal servizio pubblicato questa settimana da “Chi”, il rotocalco scandalistico della Mondadori, che ne aveva avuto, inizialmente, l’esclusiva, con tanto di intervista all’interessata.
La prima riflessione che verrebbe da fare su questa vicenda è il paradosso secondo cui una televisione privata che mette in piazza gli affari personali di un noto uomo politico finisce per divenire una sorta di “boia” di una coalizione perché appartenente alla famiglia di uno dei leader di questa fazione. Occorre sottolineare, ad onor del vero, che i dissidi tra An e Forza Italia sono più antichi dei recenti fatti di cronaca rosa e che la decisione di Berlusconi di fondare un nuovo partito per correre (probabilmente) da solo alle prossime elezioni (grazie alla nuova legge elettorale che, con ogni probabilità, porterà in Italia il proporzionale “alla tedesca”) sia stata ponderata molto tempo prima. La “spallata”, quindi, non è arrivata per colpa di “Striscia”. Ma questa strana coincidenza non suona proprio come una casualità. (Giuseppe Colucci per NL)

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