Dal momento in cui Netflix cinque anni fa ha deciso di investire nella produzione di contenuti originali ed esclusivi, i vertici della piattaforma streaming erano ben consapevoli che il loro modello di business sarebbe stato contraddistinto da un flusso di cassa negativo, causato dalle decine di milioni di dollari investite ogni anno.
Produzioni ferme e la cassa è positiva
Il bilancio della piattaforma di Reed Hastings nel 2015 aveva chiuso cassa con 920 mln di dollari in negativo, nel 2016 il saldo tra le entrate e le uscite aveva raggiunto – sempre in negativo – 1,66 mld di dollari, per aumentare a 2 mld nel 2017, 3 mld nel 2018, fino ai 3,3 mld di dollari nel 2019.
Questo trend sembra essersi fermato proprio grazie alla situazione di emergenza sanitaria causata dal Covid-19: tutte le nuove produzioni sono state interrotte e di conseguenza i soldi da investire in nuove serie o film originali sono rimasti nelle casse.
Lo stop migliorerà il risultato di cassa 2020 per 1 mld di dollari rispetto al 2019
Nel documento a commento del primo trimestre del 2020 gli amministratori hanno dichiarato: “Quello del 2019 dovrebbe essere il picco negativo del nostro free cash flow. Nel primo trimestre 2020 abbiamo cassa positiva per 162 mln di dollari, rispetto al rosso di 460 mln dei primo trimestre 2019. E lo stop alle produzioni ci consentirà di migliorare di almeno un miliardo di dollari il risultato di cassa del 2020 rispetto a quello del 2019. Ci sono comunque tantissimi nuovi prodotti già pronti con cui alimentare la nostra offerta. E, inoltre, abbiamo 5,2 mld di dollari di liquidità”.
I ricavi gennaio-marzo 2020 sono, quindi, saliti a 5,77 mld di dollari (+27,6% rispetto allo stesso periodo del 2019) con un risultato netto di 709 mln di dollari e un incremento del 106% sul primo trimestre 2019.
Raggiunti i 183 mln di abbonati nel mondo, 15 mln nel solo primo trimestre 2020
Con un incremento al di là di tutte le previsioni di oltre 15 mln di nuovi abbonati nel solo periodo gennaio-marzo 2020, il numero totale mondiale ha raggiunto quota 183 mln:“Gli abbonati nei primi due mesi del 2020 erano praticamente stabili rispetto ai due anni precedenti, e il boom c’è stato solo in marzo a seguito del lockdown. […] Nel prossimo trimestre ci attendiamo un calo delle visioni in streaming e pure della crescita di nuovi abbonati”.
Se si guarda alle singole aree del mondo il Nord America assicura il 47% dei ricavi con 70 mln di abbonati (66,6 mln nel primo trimestre 2019); Europa, Medio Oriente e Africa portano invece il 30% dei ricavi con 59 mln di abbonati (42,5 mln). L’America latina si posizione al terzo posto con il 13,7% di ricavi e 34,3 mln di abbonati (27,5 mln), mentre Asia e Pacifico garantiscono l’8,4% dei ricavi con 20 mln di abbonati (12 mln).
Fondo per i lavoratori e aiuti all’industria audiovisiva
La situazione causata dal Coronavirus e la conseguente condizione di lockdown non ha di certo lasciato indifferente il colosso dello streaming a pagamento: Netflix ha, infatti, creato un fondo di 100 mln di dollari per continuare a pagare i lavoratori, assicurando le risorse necessarie per sette settimane; 30 mln di dollari sono stati donati a terze parti dell’industria audiovisiva mondiale e 1 mln di dollari all’Italian Film Commission. (N.S. per NL)