Sensemaker, società che si occupa di consulenza nel marketing digitale, ha presentato uno studio relativo alla fruizione di video online e delle relative prospettive per il futuro. La società, per elaborare il report, ha attinto da diverse fonti: Auditel, Audience Analytics di Comscore, nonché una ricerca elaborata in collaborazione con Beyond Research.
Il risultato della disamina predisposta da Sensemaker ha rilevato, in prima battuta, l’utilizzo di tre diverse tipologie di device, oltre ad un consumo differenziato.
Crescita nella fruizione
Le stime di Agcom sui dati Comscore hanno mostrato, a marzo 2020, una crescita del 60% rispetto a marzo 2019. Mentre, secondo i dati Auditel, la fruizione dei video online sui siti dei broadcaster televisivi è più che raddoppiata, sia nel mese di giugno che nella prima metà del mese di luglio. Occorre considerare che dall’indagine sono state escluse le app, in quanto la rilevazione per queste ultime è partita nel mese di dicembre (pertanto, i numeri saranno ancora superiori rispetto a quelli finora riportati).
Pubblico, device e contenuti
Guardando al pubblico, lo studio di Sensemaker ha evidenziato come la fascia d’età dai 15 ai 24 anni sia la più attiva nella fruizione di video online. Diversamente, i video on demand visualizzati su Smart Tv vengono preferiti da giovani famiglie con alto grado di scolarizzazione e reddito.
Analizzando i contenuti, è possibile notare come siano strettamente correlati al tipo di device utilizzato e alla fascia oraria in cui avviene la visualizzazione.
Fasce orarie
Così, durante la mattina si prediligono news, sport, musica e tutorial (il device di riferimento in questo caso è lo smartphone); al pomeriggio si registrano durate medie di visione di serie e reality. Infine, in orario serale, si utilizza la smart tv per visioni lunghe di film e di serie.
È interessante un altro dato emerso dal report, ovvero che il 63% del campione utilizza lo smartphone in contemporanea con la visione televisiva.
Netflix e Amazon Prime Video protagonisti
Protagonisti indiscussi delle preferenze degli spettatori sono Netflix (con un indice di gradimento pari all’8,16) e Amazon Prime (con gradimento pari a 7,92). A questi soggetti si aggiungono YouTube (con indice di gradimento pari a 7,87) e Sky, che mostra grande capacità di fidelizzare i propri sottoscrittori.
La presenza digitale degli altri broadcaster televisivi, seppur in crescita, non è ancora così incisiva. Infatti, questi player continuano ad essere incentrati sulla televisione tradizionale, mentre la fruizione dei contenuti online avviene in modalità “catch up”, ovvero recuperando i contenuti trasmessi sulla televisione lineare (nello specifico reality show per Mediaset e fiction per Rai).
Le conclusioni di Sensemaker
Fabrizio Angelini, ceo di Sensemaker, ha affermato che, seppur il sistema tradizionale risulti ancora dominante nel racconto dell’attualità, “il periodo che stiamo vivendo […] ha incredibilmente accelerato la crescita della fruizione digitale dei video”.
“Non si tratta più soltanto di visualizzazioni individuali e brevi, trainate da specifici interessi e con device personali ma di visioni sempre più spesso familiari, guidate dalla qualità dei contenuti, dalla ricchezza dell’offerta e dalla semplicità di utilizzo delle piattaforme”, ha aggiunto Angelini.
Fruizione in aumento e maggior competizione
“La fruizione digitale dei video riesce quindi ormai a coprire bisogni di intrattenimento, informazione e formazione durante tutto l’arco della giornata di fasce sempre più ampie di popolazione. Il livello di competizione è sicuramente destinato ad aumentare ulteriormente con i diversi player che, oggi posizionati su specifici assi di differenziazione, integreranno la propria offerta sfruttando anche la crescita del numero di tv connesse ad Internet nei prossimi mesi”, ha concluso Angelini. (A.N. per NL)