Streaming Media – Nuovo sito, nuove tariffe personalizzate

Oltre alla grafica, la politica tariffaria per i broadcaster è radicalmente cambiata


Streaming Media, la piattaforma tecnologica più utilizzata dalle emittenti private italiane per il webcasting, ha ristrutturato il proprio sito e lanciato una nuova base tariffaria.
Dato il fortissimo interesse verso la tecnologia streaming, abbiamo ritenuto interessante dedicare attenzione alla particolare attività di Streaming Media attraverso la presente recensione.

Qual è il plusvalore di S.M.?

Anzitutto la garanzia agli ascoltatori online, sempre e comunque, dell’accesso al servizio: l’ascolto/la visione sarà sempre fruibile a tutti, a prescindere dalle contemporaneità ordinate ed anche quando ne necessitassero molte di più, per ragioni occasionali e diverse (radio/tele cronaca, edizione straordinaria, ecc.).
Nulla sarà addebitato per ciò: nelle verifiche periodiche se S.M. riscontrasse che le contemporaneità “utilizzate” sono costantemente superiori a quelle acquistate, verrà richiesto di adeguare l’ordine entro 30gg. Solo se ciò non sarà ritenuto opportuno le contemporaneità saranno “limitate” alle acquistate.

Con S.M. non è prevista la sottoscrizione di contratti di lunga durata: la società ritiene che la qualità del servizio non sia paragonabile a quello degli altri competitor italiani, sicché per l’attivazione è sufficiente un ordine (anche via email), sempre disdettabile con preavviso di soli 30 gg.

Da un punto di vista tecnologico, presso l’IDC di Telecom Italia in Rozzano, più di 80 server, storage area, hub satellitare, firewall e load balancer dedicati in tecnologia proprietaria, unità di backup, garantiscono qualità e continuità di servizio in tutti i formati: Apple® QuickTime™, AAC+, Microsoft® Windows Media™, RealSystem® G2, e Flash® Streaming e la disponibilità di banda pressoché illimitata: oltre i 7,5Gbit/Sec [fabbricadigitale]

Ma cos’è la tecnologia streaming?

Alla base della tecnica c’è un concetto: comprimere e dividere i file multimediali in tanti piccoli pacchetti, così da permetterne la visualizzazione e l’ascolto continuo del contenuto mentre viene ricevuto, senza dover aspettare il download completo e senza la necessità di un elevato spazio sull’hard-disk del PC.
La trasmissione audio via web già è paragonabile, a quella radiofonica per connessioni a 64Kbps ed a quella dei CD a soli 96 Kbps.
Per il video, Media Player 11 è in grado di offrire una qualità simile a quella dei DVD attraverso connessioni a soli 750 Kbps.
Internet si è sviluppata, nel corso degli ultimi decenni, soprattutto come rete dati UNICAST, che permette cioè il trasporto di pacchetti da un nodo mittente ad un singolo nodo di destinazione. Con questo metodo è possibile distribuire contenuti audio/video con la stessa logica attraverso la quale si distribuiscono con un sito web, informazioni.
Al posto del browser l’utente usa un player con il quale si connette ad un media server che eroga i contenuti audio/video richiesti.
Le applicazioni, multimediali, di distribuzione audio e video, di audio-video conferenza, di formazione a distanza, di diffusione di dati a gruppi di utenti su vasta scala, spinge ad utilizzare la trasmissione dati MULTICAST in cui la sorgente di un flusso informativo con molti destinatari, emette pacchetti IP con indirizzo di gruppo. Questi vengono recapitati a tutti i destinatari attraverso i meccanismi di instradamento forniti dai router multicast che fanno sì che solo una copia di ogni pacchetto passi su ogni linea, duplicandoli solo sui router in cui i percorsi divergono.
La trasmissione in MULTICAST è nata dall’applicare alla rete quello che il metodo utilizzato dai broadcaster tradizionali. Il ripetitore trasmette un segnale che può essere ricevuto da n utenti. Anche con il MULTICAST potranno essere infiniti, ma dovranno far parte di una certa “isola Multicast”, ossia di una certa porzione di rete appositamente configurata per lasciar passare i pacchetti contenenti la trasmissione.
Con il MULTICAST, la banda passante occupata dalla trasmissione è fissa ed il flusso costante, al contrario di quanto succede per lo UNICAST, a prescindere dal numero di utenti collegati. La quantità di banda passante è pari al bitrate del contenuto audio/video oggetto dello streaming.
Il principale limite del MULTICAST è però la sua necessaria preconfigurazione a livello di rete, con le connesse problematiche di accordo fra i diversi detentori delle varie “isole”, oltre che di configurazione tecnica.
La scelta fra Unicast e Multicast dipende da cosa si vuole proporre attraverso Internet e a chi lo si vuole proporre.
Per i contenuti on demand la trasmissione non potrà che essere in Unicast così come per quella “live” delle piccole/medie emittenti radio-Tv. Il Multicast è oggi ancora lontano dall’essere concretamente realizzato in quanto richiederebbe la presenza di una rete di distribuzione adeguatamente configurata ed alla quale possano accedere utenti da qualsiasi rete provenienti.

Per informazioni: [email protected]

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