Il 28 febbraio 1929 i due ingegneri Alessandro Banfi e Sergio Bertolotti riuscirono a trasmettere nel laboratorio Eiar di Viale Italia a Milano la prima immagine della tv italiana: una bambola di panno Lenci.
Alla fine del medesimo anno, nella sede Eiar di Torino, venne allestito il “visorium” primo laboratorio per la televisione e lo stesso Banfi, già direttore delle costruzioni e degli impianti dell’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, finì di realizzare il programma di copertura dell’Italia con la rete radiofonica a onda media. Ad affiancare la ricerca pubblica in tutta la penisola ci provarono anche privati appassionati del settore, alcuni con importanti realizzazioni, vere e proprie imprese, purtroppo spesso dimenticate. Oggi la nostra rubrica ci dà la possibilità di soffermarci su una di queste. Nel 1934 Pasquale Cammarata (Cefalù 1914-1984) effettuò esperimenti radio televisivi a Cefalù, nella provincia di Palermo. Il pioniere, con un apparecchio da lui stesso costruito, fu in grado prima di ricevere le trasmissioni tv della BBC – British Broadcasting Corporation e poi di costruire una stazione radiofonica in onde medie con la quale trasmise la cronaca di un evento religioso. Le immagini televisive emesse da Londra erano di dimensioni molto ridotte (cm. 3×5) e si formavano all’interno di una valvola al neon. La sincronizzazione era realizzata meccanicamente con la rotazione di un disco bucherellato (disco Nipkow) collegato ad una dinamo di automobile. Per migliorare l’immagine Cammarata utilizzò una lente (magnificatore ottico) montata a ridosso del disco rotante. Tra la BBC e l’appassionato studioso siciliano si avviò uno scambio di informazioni ed oggi della corrispondenza in oggetto rimangono tre lettere (di proprietà degli eredi Cammarata), che documentano l’interesse dell’emittente londinese per gli esperimenti. In una delle citate lettere (del 26 febbraio 1934) Eustace Robb della direzione teatrale della BBC si dichiarava “sempre interessato a conoscere particolari sui risultati ottenuti”. Lo stesso scriveva ancora a Cammarata (lettera del 9 marzo 1934): “In risposta alla sua lettera del 3 marzo le comunico che noi trasmettiamo immagini stereoscopiche. Ho svolto indagini presso i nostri ingegneri televisivi e riteniamo che l’effetto di cui lei parla sia dovuto ad un fenomeno di riflessione multipla da parte dello strato denso della ionosfera”. Gli orari di programmazione sperimentale della BBC venivano comunicati dal The Radio Times bollettino in stampa che si poteva ricevere dietro pagamento dell’abbonamento di 17 scellini in moneta inglese (lettera del 12 marzo 1934). Dell’impresa se ne occupò anche la stampa: con il pezzo "Esperimenti di televisione a Cefalù" L’Idea Cristiana (Anno XVIII, n.5, 16 maggio 1937), si interessò prima degli altri alla vicenda. Lo stesso Cammarata, l’11 luglio 1934, in occasione dell’insediamento nella Diocesi cefaludense del Vescovo S.E. Mons. Emiliano Cagnoni, per consentire l’ascolto della cerimonia in Piazza Duomo ed in qualche tratto di Corso Ruggero, costruì ed installò in Cattedrale una stazione radio in onde medie e trasmise la cronaca dell’evento con un microfono “a carbone”. Risultò utile la collaborazione del podestà Matassa, che fece requisire gli apparecchi radio del circondario per usarli come impianti di amplificazione. Per provare l’impianto (il registratore sarebbe nato soltanto nel 1956) un volentoroso sacrista ripetutamente recitava : "Cattedrale di Cefalù, Padre Nostro…. Ave Maria….". Dall’antica Radio Cammarata nel boom delle radio libere nacque una moderna e più stabile versione, ad opera di Adriano Cammarata, figlio di Pasquale, che iniziò a trasmettere ufficialmente nell’autunno del 1976, "dapprima in via sperimentale ed appena dopo pochi mesi, in via continua e definitiva" – spiega il sito della stazione – caratterizzandosi "non come radio commerciale bensì come un punto di riferimento e senza alcun scopo di lucro". L’emittente, seguendo l’indirizzo socioculturale del primo fondatore, non ha mai voluto ospitare pubblicità, "né ha mai voluto usufruire di sponsorizzazioni, contributi pubblici o privati, al fine di mantenere la propria libertà ed indipendenza. Lo spirito che fin dal suo sorgere ha animato l’emittente è stato sempre quello di rendere un servizio sociale e culturale alla città di Cefalù senza pregiudizi o chiusure nei confronti di alcuno, ospitando nei suoi studi in questi anni, esponenti del mondo politico, culturale, religioso, sportivo e di qualsiasi associazionismo". L’emittente, che funziona ancora oggi, collabora con la "Radio Vaticana" dal 1993 per la ripetizione di alcuni programmi e fa parte della syndication delle radio cattoliche con la denominazione in Blu. (R.R. per NL)