Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express – Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

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Teleciocco fu una presenza, a volte occulta e a volte palese, nei progetti nazionali più arditi e precoci della storia televisiva privata italiana: da Telemontecarlo a Elefante; da PIN Primarete Indipendente a GBR Canale 2000.

Il seme della rete nazionale privata

Il seme di una rete nazionale (televisiva) era stato gettato, senza destare particolare attenzione, nel febbraio 1976, allorquando grazie ad un accordo con SIT (Società Impianti Televisivi), catena di ripetitori televisivi dell’imprenditore toscano Guelfo Marcucci, Telemontecarlo diventava visibile anche a Roma.

SIT

Del resto, sarebbe stato sempre lo stesso Marcucci, attraverso la già citata Società Impianti Televisivi (SIT) a trasmetterla, cominciando ufficialmente dall’agosto 1979. tvs express toscana - Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express - Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

Galeotto fu il rally

In realtà, i primi tentativi di creare una rete nazionale alternativa a quelle RAI risalgono al 1976, con la trasmissione nel mese di marzo, in diretta, del Rally del Ciocco in Toscana, attraverso la rete di trasmettitori che ripetevano i programmi di Telemontecarlo, temporaneamente annessa alla tv locale di proprietà T.R.E. – Tele Radio Express di Lucca (pare che il nome fosse stato scelto per giustificare l’acronimo T.R.E., richiamando così una terza rete nazionale in aggiunta alle due al tempo gestite da RAI) per primo, trasmissioni dichiaratamente in interconnessione, per sei ore giornaliere, tra emittenti locali di sua proprietà (Teleciocco T.R.E. – Tele Radio Express a Lucca, Telenord a Milano, Telesanmarco a Padova, TVS Telexpress a Bologna, Teleurbe e Tele Navona a Roma e quattro altre stazioni in allestimento a Genova, Torino, Foggia e Napoli).

T.R.E. a simboleggiare una terza rete nazionale

Come marchio comune dei programmi prodotti dalla sede toscana dell’emittente-madre T.R.E. Tele Radio Express (successivamente ridenominata Teleciocco, dalla località dove aveva sede il quartier generale dei Marcucci, nella Garfagnana), fu scelto Elefante Tv, pare a simboleggiare la dimensione dell’impresa.telexpress - Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express - Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

Il reticolo

Come ricorda il tecnico Massimo Niceforo (che curava la gestione dell’infrastruttura emiliana), “il reticolo di interconnessione prevedeva la partenza dalla sede presso il centro Il Ciocco in direzione del Monte Pizzorne (in provincia di Lucca, dove la SIT aveva diversi impianti di diffusione UHF e FM), da dove il segnale veniva instradato in direzione di Croce Arcana, sull’appennino tosco-emiliano, in provincia di Pistoia. Da lì si ripartiva da una parte verso il sud (Roma) e dall’altra in direzione della postazione del Faeto (Reggio Emilia), che a sua volta indirizzava il segnale sulle alture di Bologna, in località San Luca, che provvedeva alla distribuzione verso Ferrara e il Veneto (Monte Ventolone, sui colli Euganei in provincia di Padova, da dove rimbalzava sulla Lombardia)”.

L’organizzazione

La commercializzazione dei cui spazi pubblicitari fu affidata alla TVS Express (società, discendente dalla tv bolognese dei Marcucci, partecipata da Giovanni Del Piano, editore della emittente tv romana GBR).

Il resoconto di Millecanali

Sempre sul tema della ripetizione di programmi esteri in Italia, interessante (perché rappresentativo del generale clima d’anarchia che regnava nella seconda metà degli anni ’70 in Italia nell’ambito radiotelevisivo di specie) risulta il contenuto di un articolo pubblicato dalla rivista Millecanali nel febbraio 1979 (n. 50, pag. 23, “Alcune questioni sulle emittenti estere e pseudo estere”, di Mimmo Moretti): “L’installazione e l’esercizio di impianti ripetitori destinati esclusivamente alla ricezione ed alla contemporanea ed integrale diffusione via etere nel territorio nazionale dei programmi sonori e televisivi irradiati dagli organismi esteri (…) sono assoggettati a preventiva autorizzazione del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni (…) L’autorizzazione (…) obbliga il titolare ad eliminare dai programmi esteri tutte le parti aventi, sotto qualsiasi forma, carattere pubblicitario”.

Le norme

Così recitano l’articolo 38 e 40 della legge 103 del 14 aprile del 1975. E’ raro che una legge italiana sia chiara ed accessibile anche al profano; questi due paragrafi ci sembrano in proposito “limpidi”, in soldoni affermano: per poter ripetere in Italia il segnale di emittenti estere bisogna avere l’autorizzazione e bisogna oscurare la pubblicità.ElefanteTV monoscopio - Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express - Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

Le pseudo-estere

Sono 6 le emittenti estere o pseudo tali che irradiano il loro segnale in Italia e sono: Radio Montecarlo, Radio e Tele Capodistria, la televisione della Svizzera Italiana, Antenna 2 e Telemontecarlo. Ma di queste, 3 hanno una penetrazione ben superiore, che si estende oltre le aree limitrofe al paese di emissione. Il segnale di Antenna 2, emittente in lingua francese, arriva fino a Roma; quello di Telemontecarlo, emittente che seppur in lingua italiana ha sede nel francesissimo Principato di Monaco si riceve su buona parte d’Italia; lo stesso dicasi per Tele Capodistria. La prima questione è quella della autorizzazione: quanti proprietari di ripetitori di tv estere hanno regolare autorizzazione a trasmettere da parte del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni?

Antenna 2

Dalle informazioni in nostro possesso sembra che solo i “ripetitori” del segnale di Antenna 2 abbiano avuto una regolare autorizzazione: altrettanto non si può dire, ad esempio, per la società Tv Internazionale di Milano, una s.p.a. proprietaria di 10 ripetitori che rimandano il segnale di Telemontecarlo. Questa società ha ricevuto solo un’autorizzazione provvisoria in quanto quella definitiva è “subordinata” alla eliminazione dei messaggi pubblicitari; così almeno è la richiesta del Ministero delle Poste.
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TMC

Questa autorizzazione provvisoria risale a 3 anni e mezzo fa, quella definitiva non è ancora arrivata. Intanto la pubblicità su Telemontecarlo viene tranquillamente mandata in onda. Quella della pubblicità è la seconda questione; sebbene la legge vieti i programmi pubblicitari delle emittenti estere, i proprietari di impianti si guardano bene di “oscurarli” e così le concessionarie pubblicitarie rastrellano miliardi sul territorio italiano. Come mai i due ministri che si sono susseguiti sulla poltrona del ministero delle Poste, ambedue democristiani, non sono riusciti a far rispettare la legge? Ma altri problemi rimangono aperti.

Tele Capodistria

Il primo è che la ripetizione dei segnali esteri “mangia” canali: a Milano Telemontecarlo ne occupa tre, Tele Capodistria quattro; molto spesso poi capita che proprietari di impianti ripetano segnali delle emittenti estere intervallandoli con pochi minuti di trasmissione fatta in casa impedendo così ad un possibile fruitore di comprare un canale. Altre volte “ripetitoristi” di tv estere applicano spazi di pubblicità locale alle trasmissioni delle tv estere. Ma il problema più grosso resta quello della pubblicità: le emittenti estere, infatti, attingono pubblicità allo stesso mercato delle televisioni locali”. (…)PIN20Primarete20Indipendente 1 - Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express - Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

PIN

La dorsale di ripetitori per il faranoico progetto della Rizzoli (Corriere della Sera) PIN Primarete Indipendente era garantita da un contratto annuo di mezzo miliardo di lire per l’affitto degli impianti proprio del gruppo SIT (Società Impianti Televisivi), al centro di una polemica sull’impiego di un numero eccessivo di canali televisivi a Milano.

Banditi a Milano

Il 23/10/1977, il periodico Settimana Tv, con l’articolo “Banditi a Milano”, puntava infatti l’indice contro la SIT, Società impianti Televisivi che fa capo “a un industriale farmaceutico (e alberghiero) toscano, Marcucci, e alla sua emittente TV Il Ciocco, sita a Castelvecchio Pascoli, nel lucchese”. “La SIT occupa a Milano – scriveva il settimanale diretto da Ivano Davoli – più canali, alcuni da essa richiesti ufficialmente, altri utilizzati come ponti di trasferimento. Il risultato più immediato è che nell’etere milanese si creano spurie su altri canali, per cui l’immagine e il suono emessi, ad esempio, sul canale 39, vanno tranquillamente a invadere il canale 30, disturbando quest’ultimo.

60 e rotti

Ancora, i canali non sono mai precisi per cui, mettiamo, il 60 porta via metà del 61. Questo perché tale società si guarda bene dal rispettare quelle qualità tecniche del segnale contemplate dalle norme internazionali cui chi fa seriamente TV si attiene, anche se si è sempre in attesa di una regolamentazione (…)

Occupazione a vuoto

A Milano si è ormai giunti al punto che molti occupano dei canali senza utilizzarli per trasmettere, con il solo risultato di renderli inutilizzabili a chi vuol lavorare sul serio. La distinzione tra le TV non è più, dunque, fra quella di stato e le private o le libere che dir si voglia; c’è, purtroppo, una terza categoria, rappresentata da quanti se ne stanno con strafottenza in mezzo all’etere ma fuori dei limiti, e se non altro, della norma civile”.contatto pin primarete indipendente - Storia della radiotelevisione italiana. TVS Express - Teleciocco, la prima rete nazionale privata interconnessa italiana

Le cellule

Negli anni, la diffusione dei programmi del circuito fu garantita da numerose emittenti di proprietà della SIT (in realtà meri ripetitori formalmente qualificati come emittenti locali) e affiliate: in Lombardia (con i relay denominati Royal, ex Telenord Milano, canali 39 e 63 e TVC Varese, canale 60 e con l’emittente Radio Tele Garda), in Toscana (ovviamente con la stazione madre del gruppo, TRE – Tele Radio Express-Teleciocco, canali 51, 59 e 65) ed in affiliazione in Piemonte (con Telemontoso di Torino, canale 65 e successivamente con Quartarete), in Veneto (sulle frequenze dell’emittente di proprietà ATV di Rovigo, canali 35, 27, 38, 41, F, 59, 61 e 69 e su quelle di Tele S. Marco di Rovigo, anch’essa nella titolarità dei Marcucci), in Friuli (su una non meglio precisata ATF di Udine, di proprietà del gruppo), nella Marche (Tv Centro Adriatica di Pesaro), nel Lazio (con la storica GBR, canali 33 e 47, copromotore del progetto e con Teleurbe, di proprietà), in Umbria (con una sconosciuta ATV nella titolarità del gruppo e con Tele Città Oggi di Terni), in Abruzzo (con Tele Teramo), in Sardegna (a Sassari con Nuova Tele Etere, a Nuoro con Tele Isola), in Campania (con ATC Telesud, canali 65 e 66, di proprietà e Tele Salerno 1), in Puglia (con RTF di Foggia), in Calabria (con RTC Catanzaro), in Sicilia (con Video Siracusa, Tele Radio Occidentale di Marsala – Tp, ITC di Palermo, Tele Radio Canicattì di Agrigento, Radio Video Mediterraneo di Modica – Rg). * (M.L. per NL)
contributi fotografici da www.radiomarconi.com

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