Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni ’70: Radio Gemini One

Radio Gemini One, Mario Marchetti
Il blog Piemonte FM dà notizia del secondo ritorno (il primo ebbe luogo nel 1987) dell’indimenticata Radio Gemini One, una delle prime stazioni libere di Torino, che nella seconda metà degli anni ’70 si collocò in vetta alle preferenze degli ascoltatori della città della Mole Antonelliana ed ebbe successivamente uno sviluppo parallelo in Veneto.
In verità, si tratta di un approdo, almeno per ora, limitato a Internet (www.radiogeminione.net) e consistente in un tributo multimediale (peraltro non solo limitati a Radio Gemini One) in un portale che ne riporta la storia, gli aneddoti, le foto e, soprattutto, molti contributi audio. Leggiamo comunque la complessa vicenda di questa storica emittente come raccontata dai protagonisti del tempo.
Fu una delle prime radio libere italiane. Iniziò le trasmissioni nel 1975 appena dopo la nascita di Radio Torino Alternativa (104 MHz) e Radio Torino International (103.3 MHz). Dopo una prima fase ludica, avviata in casa di uno dei fondatori sulla collina di Moncalieri ed un breve periodo in un garage a Rivoli, si stabilizza in una vera sede. Con spirito pionieristico e buona pazienza dei genitori di Guglielmo Bruno, uno dei fondatori, si attrezzò il primo vero studio di trasmissione fornito di tutti quei supporti tecnici necessari per ottenere suoni e segnali professionali. All’ ultimo piano di un palazzo di C.so Mediterraneo 70 angolo Largo Orbassano si trasmetteva 24 ore al giorno 7 giorni su 7 sulla frequenza di 102,730 Mhz con un mixer adatto a gestire un paio di giradischi, un registratore a nastro, un ingresso telefonico ed un paio di microfoni. A quell’epoca, siamo a metà degli anni 70, la radio si avvaleva solamente della passione e della buona volontà di quei giovani (e meno), allora chiamati Disc-jockey (dj), che si occupavano di tutte le varie faccende della radio, che passavano le notti al microfono e che, amanti della musica in tutte le sue espressioni, si dedicavano alla confezione dei propri programmi portandosi da casa i dischi da trasmettere nell’etere. Radio gemini one X - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini OneFu una radio che, per prima sul territorio torinese, si occupò non solo di musica leggera, di classifiche di dischi venduti od ascoltati, ma anche di format diversi: vanno ricordati interessanti programmi di poesia, di sport, di trasmissioni divulgative alcune dedicate alla storia del jazz (Dixie Club), alla musica classica (Concerto di chiusura) caratterizzate dalla voce narrante che collocava i bani trasmessi nel loro contesto storico e nelle differenze tra i vari interpreti e strumenti musicali, nonchè nelle interpretazioni delle varie orchestre, altre trasmissioni erano specializzate in altri generi musicali come afro, reagge, liscio ecc. Pur non essendo legata a nessun partito o movimento politico o comunque ideologico, fu anche l’unica radio che, per un certo periodo nel’75, subì minacce e disturbi tali da mettere in seria apprensione titolari e collaboratori. Radio gemini one VIII - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini OneUna notte in particolare intervenne anche la polizia sulla base di una telefonata minatoria ricevuta (si presume) da un movimento politico di moda in quel periodo. Anche la stampa si occupò del caso.
Dopo qualche anno Radio Gemini One si trasferì nei nuovi studi in C.so Francia 405, appositamente allestiti con stanze separate per la regia e la diretta, vi erano salette di registrazione e spazi per i visitatori che cominciavano ad essere più numerosi e frequenti. Nel frattempo con l’evolversi della tecnologia anche R.G.O. acquisì una nuova impostazione tecnica ed nuova organizzazione commerciale, amministrativa ed artistica, entrando a pieno titolo nel novero delle migliori radio piemontesi, in quanto i programmi, i conduttori e gli orari si fecero più professionali e di qualità.Radio gemini one III - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One
Parallelamente al “fare radio” in diretta, nella nuova sede prendono corpo le sperimentazioni più interessanti sia per quanto riguarda l’ideazione di nuovi programmi sia per quella che tecnicamente viene chiamata la “confezione” della radio e che comprende jingle, break station, sigle che caratterizzano subito l’originalità di RGO rispetto alle altre del territorio.
E’ “passata alla storia” una memorabile intervista di Beppe di Rienzo e Giorgio Moncagatta a Giorgio Bracardi allora famoso per i suoi personaggi radiofonici Max Vinella, Catenacci e Scarpantibus. Bracardi era a Torino (1976) per la presentazione in prima nazionale all’Arlecchino del suo film Vinella e Don Pezzotta (vedi alcuni trailer) e si trovava presso la redazione del giornale “La Stampa” per un servizio.radio gemini one antenna - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One “L’intelligence” di Radio Gemini mise in opera (dopo averla preparata a puntino) una spedizione che “catturò” l’artista portandolo in radio e trasmettendo in diretta l’intervista, unica radio in Italia. Qualche settimana più tardi Giorgio Moncagatta ebbe la fortuna di effettuare una imprevista intervista allo Swing di Torino a Nini Rosso, il compianto trombettista monregalese, lì incontrato casualmente durante una registrazione (con l’utilizzo del piccolo grande Nakamichi) di un concerto di Dollar Brand (Abdullah Ibrahim). Naturalmente concerto ed intervista appena concluse furono subito mandate in onda.radio gemini one studio 2 - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini OneDa ricordare un altro “scoop” di Radio Gemini One. Fu la prima radio a trasmettere da una stazione mobile. Successe sotto le feste di Natale del 1976. Da un furgone parcheggiato nel pieno centro di Torino, in piazza San Carlo, e adibito a regia, iniziarono le trasmissioni in diretta con musica e partecipazione dei fan di RGO che accorsero numerosissimi a festeggiare i loro beniamini. Questo episodio va ricordato in quanto tutti i componenti della radio vi collaborarono, primo fra tutti il tecnico Elio Rampini che fece miracoli con i ponti radio. Dopo questa prima positiva esperienza la staff sportivo di RGO si cimentò in una seconda e più impegnativa trasferta, la diretta radiofonica dell’allora Rally di San Giacomo di Roburent organizzato con rara capacità ed entusiasmo dal compianto Edue “Duccio” Magnano.Radio gemini one IX - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini OneGrazie anche al supporto logistico di alcuni esercenti locali, si seguirono, di giorno ed in notturna, tutte le fasi salienti e più emozionanti della gara. Le dirette dal tracciato della corsa si alternavano ai programmi trasmessi dallo studio di Torino. era il 1977.
La popolarità raggiunta dalla radio non si misurò solo con l’indice degli ascolti o delle telefonate pervenute, ma anche e soprattutto dalla disponibilità di personaggi del mondo dello spettacolo, soprattutto quello musicale, che accettavano gli inviti alle dirette o alle interviste senza indugio dimostrando una consapevolezza delle potenzialità e delle professionalità espresse dai geminiani.radio gemini one adesivo 300x180 - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One
Tra i vari personaggi che si alternarono ai microfoni di RGO devono essere ricordate le presentazioni che Tony Pagliaro fece di Lidia Martorana famosissima cantante torinese che lanciò Addormentarmi cosi e del mitico Luciano Tajoli, vincitore del Festival di Sanremo nel 1961; altri ospiti interpreti dei vecchi successi della canzone italiana furono Elio Lotti, Armando Broglia (Io t’ho incontrata a Napoli), Carlo Pierangeli Pucciunin, Michele Montanari che cantò quasi tutte le canzoni del periodo bellico ed ancora il noto Duo Fasano dell’orchestra di Cinico Angelini.Radio gemini one V - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One
Nel 1982 Emanuele Conte, un fan di Gemini che aveva iniziato come DJ a Torino nella seconda metà degli anni ’70, torna a vivere in Veneto e fonda a Padova “Radio Gemini”. L’emittente si espande in fretta e rimane una delle indiscusse leader del Triveneto per tutti gli anni ’80 e gran parte dei ’90.
Intanto a Torino, nel 1987 un gruppo di radiofonici che gravitano attorno al “Sigma” (studio di registrazione, produttore di pubblicità e programmi radio) decidono di tentare un remake della radio più amata dai torinesi. In testa a tutti ci sono Piero Chiambretti, Marco Murtas e Arturo Villone.
L’intento è quello di combinare le voci storiche dell’emittente con altre personalità dell’etere. Così in breve tempo sulla nuova frequenza dei 98 MHz si riuniscono personaggi come Maurizio Eynard, Marco Murtas, Gene e Beppe Di Rienzo, ma anche lo stesso Chiambretti, con Bob Stewart e Benny Brown di Radio LuxembourgMaurizio DiMaggio e Gabriella Giordano di Radio Monte Carlo e Mario Zucca di “DRadio gemini one VI 300x252 - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini Onerive In“.
La partenza è folgorante, dopo un primo periodo di “teaser”, con un nastro che annuncia ossessivamente sulla frequenza dei 98 MHz il ritorno del “mito Gemini”, viene organizzata una campagna pubblicitaria con enormi manifesti 6×3, affissi per la città e la stampa di una grande quantità di adesivi. Particolare cura richiede lo studio del marchio grafico, al quale concorrono 3 studi grafici pubblicitari, per ottenere una miscela di energia, potenza e ironia. Di qui la combinazione del triangolo, del fulmine e della grafica fumettistica.
Nel contempo viene stretta una collaborazione con “La Stampa” di Torino che collega i notiziari di Gemini alla redazione di “Stampa Sera” (la storica edizione pomeridiana del quotidiano).
Iniziano le trasmissioni regolari e nel giro di sei mesi Radio Gemini One balza all’8° posto delle classifiche d’ascolto Audiradio (su 84 emittenti locali!).
Vengono strette collaborazioni con altre testate, tra cui il leggendario settimanale “Ciao 2001” e il mensile di musica italiana “Blu”, dei quali Gemini trasmette quotidianamente le classifiche. Così anche l’oroscopo del mattino, condotto tra il serio e il faceto dal Mago Astrone (Mario Zucca) viene realizzato in collaborazione con la storica rivista “Astra”.
A ciò si aggiunge che per un certo periodo “Stampa Sera” pubblica una serie di strisce a fumetti, ispirate proprio a Radio Gemini One.
Iniziano contemporaneamente i primi contatti e le ipotesi di collaborazione con l’omonima emittente veneta.Radio gemini one IV 256x300 - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One
Radio Gemini One si tiene all’avanguardia anche dal lato tecnologico. Nel 1988, per la programmazione musicale, è una delle primissime emittenti italiane ad avvalersi del Selector, software americano per la gestione del palinsesto. Per la messa in onda della pubblicità viene invece impiegato uno dei primissimi sistemi digitali su Hard Disk, prodotto dalla Cepar. Allora sembrava fantascienza…
Anche jingle e liner, da sempre orgoglio del marchio Gemini, sono oggetto di particolare cura. Voce ufficiale dei “liner” è quella di Fabrizio Casadio (la stessa dei promo di Italia1).
I primissimi jingle cantati sono realizzati da uno studio belga, sulle stesse basi di Radio Luxembourg (mitica emittente in Onde Medie a cui già la prima Gemini si ispirava).
La seconda serie di jingle viene invece registrata in America a Dallas, negli studi della TMCentury, che già fornisce alla radio il servizio di aggiornamento musicale HitDisc, su CD.
Le basi dei jingle sono scelte tra quelle di un’altra grande radio mondiale, che rappresenta per Gemini il nuovo modello di riferiemento: Z-100 di New York, la radio N.1 della capitale del mondo. Uno stile molto ironico e aggressivo che ben si sposa con la tradizione “geminiana”.Radio gemini one I - Storia della radiotelevisione italiana. Torino, anni '70: Radio Gemini One
Nella prima fase del remake di Radio Gemini One viene utilizzata la sinergia con la produzione Sigma che serve con le sue trasmissioni una rete di radio in tutta Italia, ma le trasmissioni in onda sono tutte registrate, senza riferimenti locali e risultano perciò “fredde”.
A questa prima fase di assestamento con le cassette registrate era però previsto che ne seguisse una seconda in “diretta”, con gli stessi animatori in onda su Torino; fase che purtroppo non arrivò mai, perché era in agguato la pesante crisi economica mondiale dei primi anni ’90, che fece cadere il muro di Berlino, ma anche le belle speranze della nuova Gemini, la quale fu costretta dopo pochi anni di attività a cedere i ponti e liquidare tutto (Seguendo in qualche modo il destino della prima radio)

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