Nel maggio del 1978, un anno prima della partenza di Radio 24, pronta a sgretolare il monopolio radiofonico elvetico da Pizzo Groppera (Madesimo, Sondrio), a 3000 metri di quota, con equipaggiamento tecnico ai massimi livelli del tempo, in Val d’Aosta si pensa ad un progetto radiofonico internazionale altrettanto maestoso.
L’idea
Tutto ha inizio quando Gerard Stuffell, produttore discografico francese stanco di combattere i colossi della musica per ottenere passaggi musicali sulla radio francese, le cui playlist erano, manco a dirlo, in mano alle major -, complice l’avvenuta liberalizzazione dell’etere radiotelevisivo italiano, decide di impiantare una stazione FM con base ad Aosta per illuminare il territorio francese godendo delle opportunità radioelettriche offerte dalle altissime montagne a disposizione.
Radio Aosta 102
Con l’ausilio di un giovane ingegnere aostano, Gianni Peruzzi – che ha appena contributo al lancio di Radio Aosta 102, stazione locale italiana bilingue diretta da Mario Stevenin – Stuffel entra nel capitale della nuova emittente con l’idea di realizzare una radio altamente professionale in lingua francese (il progetto è di chiamarla Radio Canal Blanc) che, con base giuridica in Italia, possa illuminare il prospiciente territorio francese (Svizzera Romanda) con dotazioni tecniche di grande innovazione ed altissime prestazioni radioelettriche.
I finanziamenti
Gli ingenti finanziamenti necessari per l’operazione non sono un problema: gli editori della carta stampata Bernard e Laurent Mossu (La Messager) e Jean Claude Nicole (direttore del quotidiano ginevrino La Suisse, che qualche anno dopo avrebbe realizzato anche l’audace progetto della tv satellitare Tel-Sat), insieme all’imprenditore Marcel Fournier (cofondatore, azionista e dirigente del gruppo francese attivo nella grande distribuzione Carrefour) ed al pubblicitario Marcel Bleustein Blanchet, fondatore e ceo di Publicis, una delle più importanti agenzie pubblicitarie del mondo, interessato ad assumere l’appetibile gestione commerciale della radio (Radio France, Radio Monte Carlo e la privata Europe 1 in quel momento si spartiscono un lucroso mercato che ha margini di crescita enormi), garantiscono il loro appoggio economico (e in qualche modo politico).
Le Dauphine Libere
I “pirati” godono anche dell’avallo dell’influente quotidiano Le Dauphine Libere, i cui giornalisti, nei progetti, forniranno i contributi informativi all’emittente. La parte più importante del progetto, quella tecnica, è studiata da Peruzzi insieme a tecnici tedeschi e francesi e consiste nella collocazione dell’impianto FM a 3930 metri di quota, in località l’Aiguilles de Trélatête (detta anche Tré-la-Tête), una montagna di roccia e ghiaccio posta sul confine italo-francese nelle Alpi del Monte Bianco (Massiccio di Trélatête).
La piattaforma
Lì, nelle intenzioni del management tecnico, sarà realizzata una imponente piattaforma in cemento armato adatta a collocare la struttura radiante e il ricovero per gli apparati per un esercizio continuativo in totale assenza di supervisione umana in loco per lunghi periodi (il che, ai tempi, era un azzardo, più che una rarità).
La frequenza
La frequenza 102.100 MHz, quella utilizzata in Val d’Aosta dalla locale Radio Aosta Stereo – Monte Bianco, è libera nel territorio francese.
Tra il dire ed il fare ci sono di mezzo… le distanze
Ma per farla ascoltare con dignità di sintonizzazione nel vasto territorio, nonostante l’eccezionale altezza sul livello del mare, serve un impianto molto performante e dotato di grande affidabilità, come detto, in assenza di controllo fisico in loco (stante la particolarità dell’impervio sito trasmissivo).
Kat
Contattata la tedesca Rhode & Schwartz, viene studiato un sistema radiante di 4+4 pannelli Kathrein ad alta potenza in collineare, racchiusi in un grande cilindro in vetroresina per proteggerli dalle bassissime temperature raggiunte dalla località ed alimentati da due trasmettitori da 10 kW ciascuno in condizione di back-up, connessi ad un generatore elettrico a kerosene la cui cisterna, di molte migliaia di litri, sarebbe stata rifornita annualmente con elicottero (tanto che viene allestita anche la piattaforma d’atterraggio in condizione utile da non essere sommersa dalla neve copiosa del luogo).
L’elicottero
La stessa installazione, naturalmente, avrebbe avuto luogo con un elicottero, data l’impossibilità di trasportare con altri mezzi i pesanti, complessi e delicati apparati. Invero, dalla teoria alla pratica passano due anni, considerato che gli unici mesi utili per procedere all’istallazione sono i quattro estivi (d’inverno è impossibile raggiungere il sito e l’intero impianto, difatti – oltre ad un innovativo sistema di telecontrollo – è progettato con sistemi ad elevata ridondanza per avere una ridottissima manutenzione, dati i costi rilevanti per provvedervi).
La sede a Ginevra
La sede di messa in onda è progettata a Ginevra, in rue du Valais, da dove,a regime, dovrebbero partire le tratte di collegamento via cavo verso gli studi in Val d’Aosta, interconnessi in UHF col diffusore FM in alta quota (nelle more, gli studi sono in Val d’Aosta presso la sede di Radio Aosta – Radio Monte Bianco, anche in considerazione che le PP.TT elvetiche hanno negato il collegamento via cavo da Ginevra). Candidata per la raccolta pubblicitaria è la prestigiosa Régie Presse.
FM 102 le jour, FM 102 la nuit
Alla fine del 1980 hanno avvio i test di trasmissione che confermano la bontà dell’installazione: Radio Mont Blanc 102, così si chiama l’emittente, che utilizza il claim “FM 102 le jour, FM 102 la nuit” (qui per ascoltare i jingles), è distintamente sintonizzabile da Ginevra ad Annecy (regione Rodano-Alpi, nell’Alta Savoia), da Chambéry a Grenoble (Francia sud-orientale) e da Lione (la terza città più grande della Francia, dopo Parigi e Marsiglia) a Digione (nella Borgogna), anche se la frequenza viene ritarata sui 102,300 MHz per renderla pienamente compatibile con emissioni francesi (Radio Contact a Lione, la radio del futuro fondatore di Nostalgie che lì, nel 1976, aveva attivato la stazione, a sua volta “pirata”, Radio Active) ed italiane.
Il team
Nella squadra fanno parte il direttore Roland Dhordain, proveniente da RTF (la radio pubblica francese) e la giornalista Michel Collin, che coordinano un team di 30 persone tra animatori – che gestiscono un palinsesto articolato con inizio dei programmi parlati alle 6 del mattino (tra di essi si registrano i nomi di: Gianni Belfiore, Roy Bill the king of bills, Christophe Barremaecker, Fabrice Deaurelle ed il cantante Patrick Juvet, reduce dal recente successo de “I Love America”, col ruolo di “habillage de l’antenne”) -, programmatori (per la musica Arlette Tabart, che sarebbe passata nel 1987 a Radio Nostalgie) e giornalisti più o meno noti (tra di essi spiccavano e Rachid Arhab e Jean Wagner, che avrebbe poi lavorato anca Radio Aix) e trasmissioni ufficiali partono nel primo trimestre 1981 dagli studi di Aosta e da quelli di Ginevra (dove un team di sei persone registra alcuni programmi successivamente instradati dalla sede in Val d’Aosta) e l’emittente attira immediatamente le attenzioni della concorrenza pubblica e privata francese.
Le stelle non stanno a guardare
Ma soprattutto quelle dell’appena insediato governo di Francois Mitterand (eletto presidente della Repubblica il 10 maggio 1981, battendo il presidente uscente Valéry Giscard d’Estaing), che non gradisce ingerenze estranee ed incontrollabili (ancorchè di matrice evidentemente commerciali).
Il progetto editoriale e commerciale
Era un progetto interessante anche sul piano turistico, posto che – ricorda un ascoltatore – “invogliava a visitare la Valle d’Aosta e univa le regioni arpitane della Valle d’Aosta, Savoia, Svizzera Romanda, regione di Lione, ecc. Ci sentivamo in un’unica regione e c’era un po’ di magia nella cancellazione delle frontiere“.
Le doglianze
Partono tuttavia, immediatamente, durissime doglianze verso il governo italiano, che, dopo una timida diffida alla prosecuzione delle trasmissioni, in breve, si rivela incapace di gestire la problematica, data l’assenza di una normativa di settore dopo la cancellazione dall’ordinamento giuridico della norma regolatrice del monopolio radiotelevisivo pubblico su scala locale, avvenuta qualche anno prima con la nota sentenza 202/1976 della Corte Costituzionale.
La politica
A complicare la questione vi è il fatto che la Val d’Aosta è una regione a statuto speciale, che gode quindi di particolari forme e condizioni di autonomia, tanto che la questione approda velocemente al Consiglio Regionale con l’interpellanza N. 57/81 (rubricata “Sospensione dei lavori di costruzione di una antenna radio sull’Aiguille Trelatete da parte di un’emittente privata”), presentata dai consiglieri Tonino, Carral e Cout.
Il testo del provvedimento
Nel documento dell’11 febbraio 1981 si legge (qui il testo integrale): “Circa tre mesi fa avevamo presentato una interpellanza in cui esprimevamo la nostra contrarietà rispetto a quanto si stava facendo sull’Aiguille Trélatête, e, oltre a quella che avevamo definito una violenza sulla montagna, e che tale era, avevamo ricordato alla Giunta che non si trattava di iniziative di carattere culturale, bensì di una grossa operazione commerciale e speculativa pilotata da grossi gruppi economici italiani, francesi e svizzeri.
Tensioni internazionali
Recentemente, sia il Governo italiano, sia il Governo francese, hanno diffidato la radio privata a continuare la loro azione tesa ad allargare il raggio di ascolto nella Francia e nella Svizzera, e tali reazioni sono state molto dure soprattutto da parte del Ministro competente del Governo francese. Noi avevamo detto già a suo tempo che con troppa leggerezza in Valle d’Aosta erano state concesse autorizzazioni, o, perlomeno, non si era contrastata questa iniziativa.
Gli effetti…
Perciò alla luce di questi fatti nuovi abbiamo presentato questa interpellanza: per conoscere quale è l’opinione della Giunta Regionale in merito all’azione intrapresa da questi diversi Ministeri, e se è nell’intenzione della Giunta di ostacolare o, comunque, non favorire la creazione di questa grossa radio che prende come modelli Radio Montecarlo o Radio Europa (Europe 1, ndr)”.
… poco efficaci
Interpellanza che, tuttavia, non sortisce gli effetti sperati dal governo francese, che l’aveva evidentemente stimolata, posto che nel resoconto della seduta si legge: “la Giunta ritiene e riterrà che non vi sia bisogno di autorizzazione; questo stante il diritto italiano vigente. Se poi la Repubblica francese intende, attraverso i normali canali diplomatici, elevare una protesta, ciò riguarda evidentemente il Quai d’Orsay”.
La giunta
“La Giunta – spiega la delibera dell’ente regionale – non riesce a formulare un’opinione, perché questa sospensione dei lavori non esiste (…) semmai il Ministero delle Poste volesse fare un’azione, dovrebbe obbligatoriamente passare attraverso il Presidente della Giunta nella sua qualità di Prefetto, ma per ora, assolutamente nulla è stato fatto in tal senso.
Le conseguenze
In merito alla necessità o meno dell’autorizzazione ci sono anche sentenze in cui si definisce l’ambito delle radio cosiddette libere, e c’è tutta una discussione in atto su quello che è l’ambito locale nel quale le radio sono autorizzate a trasmettere.
Ambito locale
A noi pare evidente che in questo caso la radio esca da quello che viene comunemente definito l’ambito locale e che si appresti invece ad avere una dimensione notevole. Ribadiamo che in questi casi si tratta di un’operazione soprattutto commerciale che non ha, nei confronti di una Regione come la nostra, nessun interesse”.
La risposta
La risposta all’interpellenza si chiude con un’alzata di braccia, ancorché accompagnata da evidenti preoccupazioni su una possibile degenerazione del fenomeno che l’esperienza di Radio Mont Blanc potrebbe innescare nella regione: “Qui la convinzione che ci fa ribadire che non ci deve essere assolutamente alcun avallo da parte della Regione e del suo Governo, ma anzi il tentativo di evitare che la Valle d’Aosta diventi il centro di una serie di radio che hanno queste finalità e che rischiano alla fine di comprimere e di mettere in secondo piano le nostre particolarità”.
Millecanali
Della questione si occupa anche la rivista Millecanali che, sul numero 84 del dicembre 1981 scrive: “Francia, Svizzera e Piemonte sono impegnate in una polemica pericolosa in queste settimane con la Valle d’Aosta, grazie alle diffusioni di Radio Mont Blanc (FM 102,3 MHz), che trasmette da quota 3930 con le proprie antenne. La posizione tecnica invidiabile sta creando una vera e propria valanga di proteste che sono diventate richieste ufficiali di smantellamento.
Statuto speciale
Dall’Aiguille de la Trelatèt, Radio Mont Blanc risponde per ora facendo appello allo statuto speciale della Regione Valle d’Aosta che gode di leggi speciali che comunque avrebbero vita dura se confrontate in un’aula giudiziaria con gli orientamenti localistici riconfermati in numerose sentenze di questo ultimo periodo che fanno appello a quella ben nota della Corte Costituzionale”.
La NASA
Con un pò d’enfasi, Millecanali aggiunge: “Per collocare la sunnominata antenna i proprietari hanno noleggiato due elicotteri, hanno lavorato per sei mesi in condizioni proibitive sulla base di un progetto rivisto da specialisti della Nasa che hanno messo a disposizione strumenti in grado di intervenire a distanza per correggere difetti di funzionamento. Il tutto è naturalmente racchiuso in un bunker ricavato nella roccia a prova di intemperie e calamità naturali“.
Mitterand
L’esecutivo di Mitterand (che pure s’è dichiarato in sede di campagna elettorale favorevole alla liberalizzazione dell’etere) è però determinato a chiudere la partita con tutti i mezzi che la sovranità statale consente e desidera farlo immediatamente, prima che l’ascolto di Radio Mont Blanc si consolidi e l’emittente divenga un caso politico inestricabile, come fu l’anno prima per Radio 24 a Zurigo.
Costa Azzurra
E ciò anche in considerazione del fatto che l’etere francese è da qualche tempo sottoposto a pesanti invasioni radioelettriche anche dall’area ligure, con numerose trasmittenti (anche ad altissima potenza) dall’area sanremese (Imperia) che invadono la Costa Azzurra.
Le altre
Tra queste preoccupano in particolar modo il governo di Parigi le ingerenze di Radio K 101,1 MHz (con addirittura 30 kW da Monte Bignone – Imperia); Radio Vintimille International (99,2 MHz) e Radio Midi (94,7 e 92,8 MHz) entrambe di Bordighera; Radio Nova International (2 kW su 101,5 MHz da Camporosso – Monte Fontane) e l’ascoltatissima Azur 102 da Ventimiglia (ma con studio a Monte-Carlo).
Oscuramento
La soluzione messa a punto dagli uomini di Mitterand è semplice quanto lapidaria: oscurare le emissioni di Radio Mont Blanc mediante l’attivazione di impianti isofrequenziali interferenti le emissioni provenienti dall’Italia su 102,300 MHz.
Interferenze
Detto e fatto: dalla fine del 1981, con l’attivazione di strategici diffusori inibitori in territorio francese da parte della TDF (TéléDiffusion de France, sezione dell’Office de radiodiffusion télévision française), l’emittente RMB 102 diviene inascoltabile in gran parte del proprio bacino peculiare, vanificando l’impresa che, fondandosi esclusivamente su proventi della pubblicità, collassa.
Fine 1982: primo stop
E’ l’epilogo: alla fine del 1982 le trasmissioni di Radio Mont Blanc subiscono un primo arresto e, preso atto dell’impossibilità di concludere positivamente la battaglia legale comunque intrapresa da Stuffel e soci, l’emittente inizia una lenta regressione.
1985: secondo stop
Le trasmissioni, da quel momento, proseguono con meno enfasi fino al giugno 1985, quando vengono sostituite da una programmazione di musica non stop per poi continuare solo in lingua italiana in Val d’Aosta su 102,300 MHz dal Rifugio Torino a Courmayeur (e sulle frequenze secondarie 101,700 MHz, 100,200 MHz, 90.500 MHz) col marchio Radio Monte Bianco (con splittaggio pubblicitario sulle aree italiane e francesi), con studi in Sarre (Ao), sotto altra gestione fino al 1987 (dopoiché avrà luogo una ulteriore successione).
L’antenna
Unica testimone dell’incredibile avventura rimarrà l’antenna di l’Aiguilles de Trélatête, che sarà smantellata per finalità di risanamento ambientale nel 2002 (qui il video), nel silenzio delle soleggiate montagne che avevano salutato l’alba ed il repentino tramonto di Radio Mont Blanc 102.
Plurimedia
L’emittente italiana proseguirà poi le proprie trasmissioni in Val d’Aosta, ottenendo successivamente la concessione ministeriale ex L. 223/1990 per la radiodiffusione sonora di carattere commerciale in ambito locale sotto la gestione della società Plurimedia di Sarre fino al 1999, allorquando il ramo aziendale verrà ceduto ad un player milanese.
La fine
Annotazioni finali: attualmente la concessione di Radio Monte Bianco è a fondamento di un’attività radiofonica in altra regione italiana, mentre il diffusore a 102,000 MHz (ex 102,300 MHz) di Courmayeur è confluito nella consistenza impiantistica di Radio 24. (M.L. per NL)
Postfazione
Ci scrive un lettore (Pascal) introducendo elementi per una parziale riscrittura della vicenda di RMB, almeno per quanto riguarda la sua durata.
“Buongiorno. Ho letto il vostro articolo a proposito di Radio Mont Blanc. Sono contento perché è una radio che ascoltavo tantissimo quando ero giovane. Però, leggo qualcosa che vedo su tutti i siti che parlano di Radio Mont Blanc, e non so perché tutti si ostinano a dire che la radio ha smesso di funzionare nel 1982. Non è vero ed è impossibile. Vi spiego il perché.
Sono cresciuto a Aix Les Bains e ascoltavo Radio Mont Blanc tutti i giorni (e anche di notte; non spegnevo mai la radio).
Nell’inverno 84/85, lavoravo a Tignes e ascoltavo Radio Mont Blanc (avevano addirittura fatto una serata in una discoteca della zona). Poi, nell’aprile 1985, sono stato chiamato per fare il militare a Grenoble e (anche lì) ascoltavo Radio Mont Blanc (addirittura, ho spedito una cartolina per fare una dedica di canzone per mia madre); ricordo che in quel periodo avevano cambiato i jingles.
A giugno 85, non c’erano più animatori ma solo musica non-stop: è successo d’un giorno all’altro senza spiegazione. Poi, da fine 85 fino all’anno 86, hanno trasmesso i programmi di Radio Monte Bianco (fino a poco tempo, avevo ancora delle cassette con registrazioni che auguravano un buon anno 86).
A Febbraio 86, ho finito i miei 10 mesi di militare ed ho iniziato a lavorare con mio padre e nel locale facevo ascoltare Radio Monte Bianco.
Non facevano ascoltare le pubblicità in italiano, anche se ha volte si dimenticavano di passare la musica alternativa: mi ricordo benissimo della pubblicità per il ristorante il Cavallo Bianco di Aosta. Nel pomeriggio, si poteva chiamare il 00 39 165 55 32 21 per chiedere una canzone, cosa che facevo regolarmente.
Nella primavera 86, sono andato con un amico a visitare gli studi di Radio Monte Bianco e ho incontrato un certo Fabio con chi ho poi fatto amicizia.
Qualche mese dopo, non si poteva più ascoltare Radio Mont Blanc perché sulla stessa frequenza c’era Radio Nostalgie di Annemasse (Savoia). Pochi mesi dopo, la radio tacque. Per riassumere, Radio Mont Blanc con regolari trasmissioni, funzionò fino a giugno 85 e non 82.
Da giugno 85 fino a 87, la Radio diffuse le trasmissioni di Radio Monte Bianco. Allora, non so proprio perché tutti i siti menzionano la fine di RMB nell’82: non è vero; dopo l’82, ci furono nuovi animatori come Christophe e Fabrice Deaurelle.
Per quanto riguarda Christophe, potete consultare questo sito dove viene evidenziato che dal 84 a 86 lavorò a Radio Mont Blanc (quella di Aosta, perché ora lavora a Radio Mont Blanc Salanche, che non esistevaall’epoca)
http://reseau.journaldunet.com/membre/2556911/9954797626/christophe_barremaecker/
Altra conferma qui, dove si evidenzia che si tratta di Radio Mont Blanc Aosta: http://copainsdavant.linternaute.com/p/christophe-barremaecker-2556911
E qui: http://reseau.journaldunet.com/etablissement/649316/1/radio_mont_blanc/.
Per finire, devo dire che non ho mai più trovato una radio come RMB, di fatti sono anni che non ascolto più la radio, perché mi manca questa stazione e non riesco ad interessarmi alle altre.
Vi ringrazio per aver letto la mia lunga e-mail e vi auguro una buona giornata”.
Pascal