Nel 1972 a Torino i coniugi Bruno Fausson e Marisa Satta ideano Tele Superga. La prima trasmissione mandata in onda dalla sede della tv posta in un nuovo quartiere residenziale di piazza San Carlo è la registrazione, 30 minuti in tutto, di una manifestazione cittadina seguita da una decina di case vicine collegate via cavo.
La curiosità è molta perché le tv che trasmettono in Italia si contano sulle dita e la nuova realtà si colloca tra le prime esperienze private (già trattate nella nostra rassegna). Nei mesi a seguire l’emittente riesce ad allargare il raggio di emissione con 500 utenti di un condominio di corso Orbassano e a trasmettere altre immagini, più che altro informazione alternativa vista da un lato meno conformista. Il programma top è “Controcanale” con Dario e Franca. La sperimentazione prosegue per un anno con un certo dispendio di denaro, tanto che i due pionieri cercano un valido aiuto finanziario. Lo trovano nell’assessore alla cultura del Comune Alessio che sponsorizza l’iniziativa. Il 13 aprile 1973 la tv viene registrata (al n. 2323) al Tribunale di Torino come Tele Torino “quotidiano di informazione televisiva”; il simbolo dell’emittente è una farfalla con un’antenna d’oro realizzato dal pittore Ezio Grimaldo (logo molto simile a quello oggi ripreso dalla Rai). Gestita dalla società Hibla, ha sede legale in via XX Settembre 98, vicino al vecchio Seminario in zona Mirafiori. Amministrata da Enzo Balduno e diretta da Nuccio Messina (direttore del Teatro Stabile) ha gli studi di trasmissione in via Cimabue 1/A. In occasione della Fiera Esposizioni, la tv pubblicizza la propria immagine con uno stand unitamente a Telebiella. Nel 1974 arriva a coprire 2000 utenti del Centro Residenziale Europa. Il palinsesto è un ricco contenitore che propone cronaca locale di Torino e del Piemonte con i giornalisti Luciano Borghesan (oggi editorialista de La Stampa) e Primo Motrici (oggi al Tg1), la rubrica Musiscopio, Previdenza Sociale, programmi per ragazzi, Torino Sport, Spettacoli a Torino, Sindacato Oggi, cartoni animati, documentari e film, teatro. Nel 1975 il direttore Messina lascia l’emittente. Nel 1976, all’indomani della famosa sentenza n. 202 della Corte Costituzionale si converte all’etere e sui canali 49 e 59 Uhf presenta un palinsesto variegato: notiziario torinese, trasmissioni per ragazzi, rubriche di informazioni specialistiche, film, documentari. Sennonché, inaspettatamente, alla fine dell’anno chiude i battenti. Le ragioni della chiusura non verranno mai chiarite, anche se si suppone che esse siano da ascrivere ai costi ed alla sopravvenuta forte concorrenza determinata dal boom delle tv via etere. Sulle sue ceneri e da una costola di Radio Torino International per iniziativa dei fratelli Silvano e Roberto Rogirò nel gennaio 1977 nasce Tele Torino International. La rete trasmette sui canali 32 e 43 Uhf ed ha sede in corso Massimo D’Azeglio 122. Propone quiz, una candod camera, un contenitore mattutino, film e telefilm. Ma la gestione dei fratelli dura pochi mesi, dopo l’estate la tv viene ceduta alla Sapier fra i cui soci vi è Pierlauro Sacco, un lungimirante pubblicitario che sposta la sede in via Ventimiglia ai piedi della collina torinese, amplia l’area di copertura, investe su impianti, tecnici, scenografie, affida la direzione della rete a Giuliana Gardini ed irradia anche dai canali 41, 50 e 61 Uhf. Il logo è la Mole Antonelliana con cerchi concentrici bianchi e neri. La tv trasmette dalle 7.30 alla mezzanotte e produce la sexy trasmissione “Spogliami insieme” (prima puntata il 21 ottobre 1977), un quiz ideato dalla Gardini e Giorgio Bettuzzi con la regia di Riccardo Humbert (poi regista Rai e Fininvest), condotto da Pino Maffi con Ennio Dry (comico, ex batterista degli Squali e degli Apaches, pioniere dell’emittenza radiofonica torinese) nel quale ad ogni risposta esatta dei concorrenti uomini una spogliarellista o una casalinga (dal mese successivo) si toglie un indumento di dosso, fino allo slippino. Lo spogliarello della casalinga rende l’emittente torinese famosa in mezzo mondo: ne parlano il Neewsweek, il San Francisco Cronicle, le Figaro, il Daily Mail, Paris Match e la Bbc. Lo stesso presentatore interpreta anche il personaggio di Tarzmpino, parodia di Tartan: con i suoi baffoni compare vestito con una pelle di leone e si esprime con accento piemontese. Altri programmi hard sono: “Sogni sexy” e “Meglio nudi che mal accompagnati” condotto da Eligio Irato, dedicato al tema del nudismo praticato disinvoltamente dal conduttore e dalla sua consorte Laura, in studio come opinionista il presidente dei nudisti torinesi Tommaso Oberti, detto Tom (oggi scomparso). Il successo è enorme: il programma vanta di un milione di telespettatori ogni sera, ma alla fine del febbraio 1978 viene interrotto a seguito di diverse cause legali intentate nei confronti dell’emittente per oscenità. La tv passa al quotidiano “La Stampa” del gruppo Fiat. Si caratterizza anche per la messa in onda in diretta della trasmissione “Domani si muore” un’intervento chirurgico (sostituzione di una valvola miocardica) effettuato dal professor Actis Dato e per le partite della Juventus. Si avvale della collaborazione di Roberto Giovalli (direttore poi di Italia 1, Rai 2 e La 7), Silvia Rosa-Brusin (oggi affermata giornalista Rai), Fabio Gariglio (dj molto in voga presso le radio torinesi), Roberto Biasiol con la trasmissione “A cena con noi”, Willy Darko, Gipo Rubat, Orlando Forioso. Dal 1979 trasmette a colori e potenzia la diffusione fino alla totale copertura della regione. Nel gennaio 1980 cessa di esistere: viene infatti acquistata da Silvio Berlusconi per far parte del circuito Canale 5 col cui simbolo inizia a trasmettere per Piemonte e Valle d’Aosta dal Marzo 1980. (R.R. per NL)