Come noto, l’etere milanese nell’epopea delle radio libere (1975-1980) fu costellato da meteore eterogenee: dalla classica radio-stanzetta di studenti che si erano trovati tra le mani (magari come regalo di compleanno) un trasmettitore FM, alle radio-megafono delle più disparate correnti politico-etnico-culturale-religiose.
Ovviamente in testa vi erano le variegate dimensioni musicali, perlopiù con tendenze esterofile, generalmente sulla scia della blasonata Radio Milano International. In quest’ottica va ascritta l’esperienza effimera di American Radio di Viale Piave 38, la quale, succeduta ad un’anomina Radio Studio Tv 3 di Via Lazzaro Palazzi 4 (sorta a sua volta un anno prima da un gruppo di transfughi di Radio Nord Milano 22 di Desio dotati di un trasmettitore da 100 W), aveva iniziato a trasmettere nel 1979 su 91,400 MHz. La copertura era ovviamente cittadina e il format, come s’intuisce dal logo, basato su musica straniera, con un occhio particolare alla discomusic ed al funky, allora imperante. Il resoconto della sua esistenza è perlopiù legato alla frequenza, passata, di lì a qualche anno, a Radio Ambrosiana e poi oggetto di una curiosa occupazione intercittadina che vide attivazioni in tre punti punti diversi (Via dei Biancospini, dove Radio Ambrosiana aveva collocato il diffusore rilevato da American Radio; last but not least, Via Londonio, da parte di una rediviva Radio Atlanta, a margine della Legge Mammì; Bruzzano, con un’emissione della brianzola Rete Radio Kappa, cui andava aggiunta l’attivazione ex novo di Radio Milano 1 su 91,500 MHz), quantomeno fino all’unicazione di fine millennio operata da RTL 102,500, che ha presidiato l’emissione fino alla successione intergruppo con Radio Freccia, la “radio libera 2.0”, che tra i propri antenati ascrive appunto la dimenticata American Radio. (M.L. per NL)