Sulla rivista specializzata Millecanali Tv del dicembre 1974 veniva effettuato un primo censimento delle tv via cavo (denominate catv). In quell’occasione si sottolineava che i teleutenti erano 40.000 e che esistevano tre associazioni di categoria che riunivano e rappresentavano le stazioni.
I sindacati erano: la A21 di Peppo Sacchi (TeleBiella), l’Anti – Associazione Nazionale TeleDiffusione Indipendenti dell’avvocato Eugenio Porta, che comprendeva anche le nascenti tv via etere (e a cui faceva parte anche il giornalista Furio Porzia) e la Federazione Editori Televisivi e Teledistributori Cavo guidata da Veniero De Giorgi di Tele Adriatica (Pescara) e Pietrangelo Gregorio di Tele Diffusione Italiana (Napoli). Tra quelle prime esperienze televisive via cavo anni ’70 è oggi da ricordare anche una stazione con un inconsueto identificativo: l’Emittenti, con sede in via delle Sirena 25 a Lido di Ostia. Le notizie su tale tv sono scarse, ma, secondo la testimonianza del suo fondatore, Furio Porzia, le trasmissioni avrebbero avuto inizio con la posa di cavi per collegare sperimentalmente un centinaio di abitazioni a Tor San Lorenzo di Ardea per irradiare un segnale tv a colori (pare veicolato per la prima volta in Italia il 24 maggio 1971 da Telediffusione Italiana di Napoli via cavo e dall’ottobre 1973 daTeletoscana di Firenze via etere). Porzia, nel 1976 direttore responsabile di Tele Mare di Lido di Ostia e nel 1977 di TVA 40 di Tivoli, scomparso il 9 gennaio 2011, così ricordava l’inizio di quella esperienza: "Fu infatti nei due convegni nazionali delle televisioni libere organizzati da me, il primo ad Ostia e soprattutto in quello successivo di Latina, che si buttarono le basi della televisione privata e si diede la prima decisiva spallata al monopolio della RAI. Non solo. Si deve a me e ad un paio di tecnici della tv a colori se il primo segnale a colori in Italia poté essere trasmesso gettando cioè dei cavi per collegare un centinaio di villette a Tor San Lorenzo di Ardea. Che notte fu quella! E la mattina dopo i carabinieri vennero a sequestrare, ma non trovarono più nulla poiché avevamo smantellato tutto prevedendo le conseguenze. Ma i giornali lo testimoniarono. Il Messaggero, per esempio, uscì con un articolo a nove colonne annunciando la nascita della prima televisione a colori d’Italia. Tra l’altro, in quel convegno di Ostia discutemmo di come far passare un segnale televisivo attraverso il cavo telefonico. Adesso lo sta facendo la Tim". (R.R. per NL)