Storia della Radiotelevisione italiana. Le radio private in onde medie

Fin dal 1977, nonostante non fosse previsto dalle normative vigenti (del resto, l’intero settore si reggeva giuridicamente sul pronunciamento n. 202/76 della Consulta) e la circostanza richiedesse potenze rilevanti e grandi antenne, alcune radio private, oltre che in FM, iniziarono a trasmettere in modo saltuario anche in AM (modulazione di ampiezza).

Nel corso del nuovo millennio (2005), a causa la saturazione della banda FM e dello spegnimento dei trasmettitori in onde medie di Radio 2 e Radio 3 della Rai (con relativo ridimensionamento della rete dei ripetitori), nacquero diverse stazioni su questa banda dove l’unico servizio "circolare" rimaneva quello di Radio 1 Rai, con una programmazione un po’ differente rispetto a quella in FM. Nello stesso periodo, anche Radio Vaiticana diminuiva drasticamente la potenza emessa e il numero delle frequenze occupate e lo stesso valeva per le trasmissioni Rai in onde corte destinate all’estero. Di queste emittenti alcune sono ancora attive ai giorni nostri, prevalentemente con prove, test e trasmissioni saltuarie, mentre altre hanno spento i ripetitori in AM o chiuso completamente i battenti. Capofila delle stazioni trasmittenti, fu la lombarda Radio Milano International (oggi R 101) che nel marzo 1977 operò anche in onde corte sui 6208 kHz, passando poi ai 6218 e in onde medie sui 1490 kHz con 500 watt e un’antenna 50 filare di metri posizionata nel pavese. Dal portale Broadcastitalia si viene a conoscenza di altre importanti notizie su quell’esperienza: "Nel 1978 RMI utilizzava un’imponente antenna di 47 m di altezza sita in località Zinasco Nuovo, nella zona del pavese e modulante sui 1490 KHz. Negli anni successivi l’emittente trasmise con una certa regolarità su diverse frequenze internazionali, le più importanti delle quali furono i 1301 KHz in onde medie (i piu’ longevi), nonché i 7295 e gli 11565 KHz in onde corte. La programmazione, questa era l’aspetto più curioso di questa inconsueta iniziativa, non era sempre identica a quella in Fm: spesso infatti tali frequenze portavano trasmissioni in lingua inglese di maggior respiro internazionale, per lo più curate dall’olandese World Music Radio. Questa emissione parallela conobbe un periodo di vivace sviluppo agli inizi degli anni Ottanta: nel 1983 la radio inviava addirittura le cosiddette "QSL-Cards" a chiunque indirizzasse a Via Locatelli dettagliati rapporti di ricezione lontana. Si racconta che i programmi dell’emittente milanese furono captati in Russia e addirittura oltreoceano. Radio%20Star%20Vicenza - Storia della Radiotelevisione italiana. Le radio private in onde medieCon il passare del tempo le emissioni di RMI in onde medie e corte si fecero sempre più irregolari fin quando, sul finire del decennio, Radio Milano International abbandonò definitivamente questo servizio per concentrarsi sulla sola espansione nazionale in Fm". Tra le altre emittenti che sperimentarono emissioni in AM, va segnalata Radio Europe di Limito (Milano), di Alex Bertini, operante nel corso degli anni ’80 su 7603 KHz con 500 W di potenza. In Veneto, Radio Star di Vicenza (chiusa nel 1982) trasmise anche sui 1548 KHz con 1 kW di potenza, mentre Radio Verona per un certo periodo irradiò sui 1584 KHz con 200 W. Trasmissioni e test interessarono anche Media Veneta Broadcast di Piove di Sacco (Pordenone) (su 1233 kHz), Ondamedia Broadcast dalla stessa località(1503 KHz) e da San Pietro in Casale (Ferrara) (1512 KHz) con un’antenna verticale da 1/8 d’onda, Radio Marina di Padova (1071 kHz), Radio Giovanni Paolo II di Verona – Radio Medjugorje Italia di Veronese sul Garda (1476 KHz). Radio Kolbe (Kolbe Sat) di Schio (Vicenza) (1553 – 1566 KHz), stazione legata al movimento Mariano Regina dell’Amore, integrava l’emissione in AM con quella via satellite in Europa, Asia e Africa. In Emilia Romagna, va registrata la presenza di Radio Sanluchino di Bologna, che effettuò trasmissioni anche in onde medie dal 1982 al 1989 sui 1584 KHz. Radio Speranza di Pavullo (Modena, 1494 KHz), nata su iniziativa del padre missionario Luigi Cordioli, nel 2000 trasmise con un trasmettitore autocostruito che erogava 20 watt con due mosfet IR624 ed un lineare a tubi in classe A da 500 watt. La frequenza utilizzata era quella dei 6231 KHz, poi migrata a 6235 KHz per 24 ore al giorno, discretamente ascoltabile di notte anche nel sud Italia. Radio 106 di Reggio Emilia dal 2005 irradiò per un certo periodo sui 1404 kHz con circa 200 W di potenza sotto la direzione di Benito Brancolini. Ancora a Modena, Pane Burro Marmellata (1494 KHz – 500W) trasmise nel 2009 con circa 70-100 watt passando poi ad 1 Kw coprendo il nord Italia, affiancandosi a Radio Luna di Dinazzano di Casalgrande (Reggio Emilia) che irradiava sui 1404 kHz. Nelle vicine Marche, Radio Melody di Gabicce (Pesaro – Urbino) effettuò invece trasmissioni sporadiche su 1566 kHz. In Toscana, Radio Studio X di Momigno (Pistoia) irradia tuttora sui 1584 kHz da quasi trent’anni. Con un trasmettitore da 5 Kw autocostruito, l’emittente ha effettuato test anche in onde corte, riuscendo a farsi ascoltare sino in Austria. Dall’8 ottobre 2000 con un trasmettitore da 2 Kw dismesso dalla RAI testa emissioni in AM stereo sui 1584 kHz (frequenza che, grazie al fenomeno della propagazione nelle ore notturne, è possibile seguire in molte zone del nord, centro Italia ed oltre frontiera con una qualità del suono ottimale). Radio%20San%20Luchino - Storia della Radiotelevisione italiana. Le radio private in onde medieNel Lazio, Radio Stereo di Roma nel corso degli anni ’80 trasmise anche in AM con 2 kW di potenza, mentre Broadcast Italia, sempre nella capitale, irradiava su 1485 KHz nel 2008 con un tx Marconi (a stato solido) da 1 kW in AM Stereo con codifica C-QUAM (Motorola) e un’antenna-torre radiante di 32 mt con cappello capacitivo in testa del diametro di 2 mt. Scendendo lungo la penisola, effettuarono prove e test anche le campane Radio Galaxy di Napoli (1620 kHz, con soli 10W) e Radiolina di Atripalda (Avellino) (1503 kHz con 80W); la siciliana Radio Strike (Palermo) fu in onda dalla fine del 1994 al 1999 intorno ai 1640 KHz, mentre le conterranee Glory Radio di Randazzo (Palermo) (1503 kHz, con 100W), Radio Poggio Lupo di Catania (1503 KHz) e Radio Gold Italia di Messina (1593 kHz) trasmiserono senza particolare convinzione nell’inconsueta banda di radiodiffusione. Oggi una delle stazioni più organizzate in AM è Challenger Radio Nord Italia di Villa Estense (Pordenone), chiamata anche Radio AM Italia (1368 kHz e in parallelo su 1566 kHz). Diretta da Maurizio Anselmo ha avuto vita da una costola di Challenger Tv International. "Il nostro trasmettitore – ricordava nel 2009 Anselmo – è un "glorioso" Collins modello Rockwell 820-D denominato "The Rock", ha 4 valvole 5/500 della Eimac-Varian, potenza a portante pulita circa 1 kW, con modulazione al 125% si raggiungono i 3,5 kW di picco, noi stiamo lavorando a bassa potenza cioè circa 400 watt 110%. L’antenna è un pezzo di filo a 1/4 d’onda lungo circa 52 metri a 15 metri di altezza, la nostra posizione è Villa Estense 30 Km a sud di Padova. Attualmente le prove sono in modulazione d’ampiezza, e prevedono la trasmissione di canzoni dello Zecchino d’Oro poiché nessuna radio in Italia lo fa, anche questa è musica leggera e di ottima caratura, inoltre è un segno distintivo che non da spazio ad equivoci su quale stazione si stia ascoltando. Inoltre sarà nostra intenzione, come facciamo sulla televisione,mandare in onda chi ne farà richiesta dietro pagamento di una modesta tariffa, tanto per sostenere le spese generali. La Challenger ha qui nella stessa sede un teleporto spaziale e sempre da qui va in onda il nostro canale Challenger TV su SKY-922". (R.R. per NL)

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