Storia della Radiotelevisione italiana. Indagine sulle radio libere targate 1974

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Nel 1974 il fenomeno radio libere in Italia è già esploso, tanto che, a fine anno, sono circa una trentina le emittenti che trasmettono in tutta la penisola.
Molte di queste esperienze sono già state sviluppate dalla nostra rubrica nella puntata “1970-1974: prodromi dell’emittenza privata“; altre meritano qui menzione. Per esempio, se nell’aprile 1974, in Sicilia, nasce Radio S.O., è attiva anche Gruppo Radio, una piccola emittente di Santa Teresa di Riva (Messina) sorta dall’associazione I Cavalieri dell’etere. La radio si autofinanzia perché non ha pubblicità e trasmette per poche ore al giorno fino al 1976. In Piemonte, dalla primavera 1974, Radio Luino International irradia dalla costa del Lago Maggiore verso la vicina Svizzera e troverà di lì a poco un’antagonista in Radio Val del Lago (Maggiore), Fm 99.400 MHz fondata a Verbania da un team guidato da Aristide Ronzoni (poi ad Asco Radio Tv, Tele VCo ed infine a La Stampa come firma di spicco nella cronaca nera e giudiziaria fino alla morte, a soli 64 anni, il 17 dicembre 2011) e Piero Pratesi. RVL serve l’intero Verbano, Cusio ed Ossola, parte della provincia di Novara e di Varese e si distingue per l’informazione e la musica. Ben presto la radio libera del futuro VCO allarga il suo raggio di diffusione con le frequenze 90.200 e 92.200 MHz ed oltre alla musica si fa notare per le trasmissioni di cronaca locale e sportive. Sempre in Piemonte, nello stesso anno, sono on-air anche Radio Sky 8 di Orbassano (Torino), con Beppe Marino che tenta di farsi ascoltare con solo 5 watt di potenza, mentre Radio Borgomanero (Novara) è già dotata di una struttura tecnica importante (per la media dei tempi).
Se in Lombardia dal 7 novembre 1974 irradia Radio Valle Camonica (preceduta oltre un anno prima da Radio Sacro Monte di Varese), nel Veneto le esperienze di Radio Montegrappa, di Radio Oreb e di Radio Super si uniscono a quella di Centro Radio Marostica Fm 103 e 104.300 MHz. Quest’ultima stazione ha sede in via Montello 1 a Marostica (Vicenza) e trasmette sul finire del 1974 per il Veneto centro meridionale e parte dell’Emilia Romagna pubblicità, una quota di informazione con matrice politica, intercalata dall’immancabile contorno musicale, diventando un importante punto di riferimento per tutta l’area di Sinistra del territorio, fino alla sua chiusura, nel 1980. In Emilia Romagna, notissime sono Radio Bologna (in onda dal 23 novembre 1974) e Radio Parma, mentre in Toscana a fine 1974 sono attive Radio Lucca 2000 (quando scelgono il nome, i fondatori sono proiettati in un futuro talmente lontano che quasi non lo immaginano), Radio Diffusione Pistoia (l’arte di arrangiarsi e tirare avanti permette, grazie a delle abili mani, di realizzare, con un barattolo di latta, un condensatore ed ad un paio di trasmettitori rigenerati una stazione capace di coprire l’intera città di Pistoia sui 92.100 e 95.500 MHz) e Radio Prato (dal 23 novembre). Pioniera dell’etere è però Radio Massa 103 di Oreste Pierucci, con studi in via della Pineta 63 a Marina. Il linguaggio che l’emittente usa nelle comunicazioni risponde alle necessità di amalgamare le tematiche nell’ottica di una sorta di filosofia quotidiana e della rielaborazione politica. Alla fine del 1976 chiude, ma dopo un paio di anni dalla chiusura è ancora in onda con nuovi studi, frequenza e proprietà. Nel 1979 la stazione assume il nome di Radio Press divenendo una delle numerose emittenti italiane che destinano una parte dei loro impianti di trasmissione alla diffusione di Radio Monte Carlo (che non avendo una propria rete di ripetitori in FM, tenta di arginare l’emorragia di ascoltatori alleandosi in maniera scoordinata con una serie di radio locali eterogenee). Radio Press chiuderà però definitivamente nel 1982. Spostandosi nelle Marche, nel 1974 troviamo RMA (Radio Marche Ancona) fondata da Luigi Massera (detto Gimmy) che trasmette dai 97.250 MHz sopravvivendo fino al 1994. In Campania sono attive nel 1974 due emittenti della provincia di Salerno: RDA Radio Diffusioni dell’Agro e Radio Salerno City. RDA Radio Diffusioni dell’Agro Fm 101.300 MHz nasce a Nocera Inferiore (Salerno) grazie a 9 radioamatori, tra cui spiccano Fabrizio Failla, Nello Ferrigno e Rino Capitanata, che cominciano le trasmissioni con un vecchio trasmettitore militare che a stento li fa sentire nelle immediate vicinanze. Ben presto con un ripetitore posto in altura la stazione arriva a farsi sentire in vaste aree dell’Italia meridionale. L’emittente si specializza nell’informazione: trasmette i risultati delle elezioni politiche, le dirette dai campi di calcio, ma, come altre radio non perfettamente organizzate, chiude inesorabilmente di lì a qualche anno. Radio Salerno City ha i suoi natali in via Canalone a Salerno grazie alla passione di Giuseppe (Peppe) Pompomea. Con lui ci sono Tonino Saviello, Matteo Macera, Enzo Siano, Teodoro Maffia (oggi a Radio Bussola, autentica macchina da guerra), Ferdinando Giordano. Picco di ascolto dell’emittente sono i tradizionali programmi napoletani e i notturni del sabato sera. L’emittente diventa nota anche per un porno show radio curato da Pirpan, Gegè Carlucci e Giampaolo Venuto. Sulla sommità di San Martino (Napoli) c’è anche Radio X (la X sta per incognita o anonima), fondata da Pietrangelo Gregorio di Telediffusione Italiana (targata 1966) con la collaborazione di Alfonso De Blasi e molti artisti poi diventati famosi come il gruppo dei Parlone, Antonello Rondi, il barone Fefè, Antonio Cacugna e Alma Manuela Tirone. In Calabria Radio Gerace (Reggio Calabria) prende vita alla fine del 1974 su iniziativa di Salvatore Cataldo, che in un intervista dichiarerà: “E’ una lunga storia. Io e un gruppo di amici avevamo voglia di creare un’emittente radiofonica, ma ci mancavano i fondi. Abbiamo deciso di iniziare cercando di farci dare qualche spicciolo dagli abitanti del nostro paese, armati di un quaderno a quadretti per annotare la somma che riuscivamo a racimolare. Nessuno credeva che ce l’avremmo fatta e invece con i soldi raccolti abbiamo costruito il primo trasmettitore. Aveva una valvola e lo raffreddavamo con un ventilatore dopo averlo posato sopra un vocabolario. Per la musica avevamo due piatti. Anche per i dischi il ruolo dei nostri compaesani è stato fondamentale: ce li hanno gentilmente prestati e noi, a tutt’oggi, dopo trent’anni, non li abbiamo ancora restituiti”. Nel corso degli anni l’emittente (che oggi si chiama Promoradio network) trasmette oltre che in fm anche in onde corte sui 6815 KHz in tre lingue (francese, inglese e tedesco) per i paesi del bacino d’Europa. In Emilia Romagna nel corso del 1974 nascono anche Radio Miki, emittente di Gualtieri (Reggio Emilia) fondata da Mirko Zatelli (Miki) e Loretta Lanzi (Lolli),stazione dall’esistenza effimera con un trasmettitore che Zatelli ha costruito da solo. L’esperienza dura fino a quando i fondatori confluiscono in Radio G.B.R. (l’acronimo sta per Giornale Bassa Reggiana), nata sempre a Gualtieri presso il palazzo Bentivoglio per iniziativa di Mauro Pinto e Fausto Zanichelli. Per qualche ora al giorno dal trasmettitore di Fabbrico trasmette per un raggio di circa 30 chilometri fino a Reggio, Parma e Modena. Il via ufficiale di Radio G.B.R. è nel 1975 ed ha luogo sui 93.300 MHz. L’emittente propone trasmissioni musicali, registrazioni di concerti ed interviste, cronaca, sport, e programmi di intrattenimento. Roberto Taddei cura i rapporti con gli inserzionisti, mentre gli spot sono interpretati dall’attore Marcello Morellini. Fra i collaboratori c’è Giorgio Alberini, storico gestore del cinema Centrale di Guastalla, dotato di una cultura musicale enciclopedica. La radio organizza anche alcune feste e presto viene quindi rilevata dalla Federazione delle Cooperative che amplia la diffusione del segnale tramite il ripetitore strategico di Boretto. All’inizio degli anni ’80 iniziano però i problemi: la sede viene trasferita a Guastalla, nell’ex ospedale civile; molti dei collaboratori lasciano per ragioni personali, lavorative, per qualche dissapore o per eventi tragici (Miki muore nel 1979 a soli 19 anni in un incidente stradale, quattro anni dopo lo seguirà anche Loretta Lanzi). A metà giugno del 1981. Zanichelli ricorda: “Non avevamo soldi, nè competenze tecniche. Il trasmettitore lo costruì Giorgio Lovo di Fabbrico; da lì si trasmetteva per qualche ora al giorno. Il nome era facile da ricordare, somigliava molto alle radio americane e ci permetteva di non collocarci territorialmente. Il raggio di trasmissione era di una trentina di chilometri, la posizione delle antenne non permetteva alle onde di superare i rilievi, per cui il segnale arrivava circa fino a Reggio, Parma e Modena“.  In Umbria Teleradio Aia, fondata da Enrico Bonelli e Luigi Bartoletti (attuale presidente di Tele Europa), da via XX Settembre 130 a Perugia il 1 settembre 1974 diffonde a livello sperimentale primi programmi su 101.900 MHz. Bartoletti va al solito mercatino di Livorno e compra un trasmettitore smontato da un carro armato in disuso e, opportunamente taratolo su una frequenza strategica (come vedremo tra poco), lo piazza tra San Sisto e Città della Pieve, in cima alla collina. Da una frequenza vicina alla RAI (per sfruttarne la frequentazione dell’utenza), ma che nello stesso tempo non la disturbi, vengono irradiate prime emissioni. Il via ufficiale si avrà nel 1976 e l’esperienza durerà 4 anni. In Puglia, Radio Uno Bari Fm 102 si costituisce come cooperativa nel corso del 1974 in via Bozzi 35: il nucleo fondatore è costituito da Franco Marotta, Osvaldo Buonaccino con la collaborazione di Vito Valentini e Angelo Orlandi.  Nel dicembre 1974 in Sardegna Radio Oristano Fm 101.500 MHz da Palazzo Saia di via Cagliari 117 effettua prime prove di trasmissione per mezzo di Giovanni De Cesare. Cambia frequenza prima sui 101.500 ed infine sui 103 MHz. Cessa di esistere nel nuovo millennio rilevata da Lattemiele. (R.R. per NL)

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