Alla fine del 1976, in un industrioso Friuli Venezia Giulia in piena e veloce ricostruzione dopo il devastante terremoto del 6 maggio, a seguito di un altrettanto drammatico evento nasceva RTB, Radiotelevisione Barbara, un’emittente che nel giro di pochi anni avrebbe colonizzato regioni intere, arrivando quasi a Milano.
Fonti
Importanti informazioni sulla storia dell’emittente sono riportate dal portale
Storia Radio Tv di Massimo Emanuelli, da cui attingiamo per questa puntata della nostra rubrica.
Radio Tele Barbara nacque nel 1976 dall’emittente radiofonica
Radio Barbara (probabilmente la prima emittente friulana, essendo stata fondata il 30 maggio 1975), diffusa su 102,900 MHz.
La tragedia di Michele Bragatto
La prima sede dell’emittente radiofonica era a Pordenone (foto), in via del Troy. Il fondatore Michele Bragatto spiega a
SRTv le origini della denominazione: “
Il 14 febbraio 1975 mia figlia Barbara aveva due anni meno quindici giorni; purtroppo l’ho persa in un tragico incidente di ascensore: di lei mi restavano ricordi e il suo nome, per me di più non c’era; cosi per aiutarmi a vivere, inventai prima la radio poi la televisione e da subito diedi ad esse il nome di Barbara”. Le prime trasmissioni
Nel luglio 1976 ebbero inizio le trasmissioni sperimentali: “una telecamera riprendeva in diretta i lavori nello studio cosi che il pubblico seguiva e partecipava ai lavori”, ricorda Michele Bragatto. Il 30 novembre 1976 fu costituita una s.p.a. comprendente radio e televisione. Capitale sociale, un milione di lire.
Tuttofare
Bragatto faceva l’imprenditore, il pubblicitario, il tecnico: “
imparai il mestiere grazie ad alcuni amici che lavoravano alla Elettrolux-Zanussi”. Il 4 dicembre 1976 iniziarono i programmi ufficiali: “
Festeggiando il giorno di Santa Barbara con le acrobazie di un piccolo aereo che riprendeva la postazione di ripetizione del segnale in località Castalda di Aviano, sotto il Monte Cavallo, eppoi su Pordenone, presso la sede della nuova televisione con una festa voluta da vecchi minatori (il 4 dicembre ne è la relativa festa, ndr)”.
Canale 60
Rtb Barbara irradiava i suoi programmi dal canale UHF 60: “La scelta fu casuale – sottolinea Bragatto – poiché avevo acquistato il ponte e il ripetitore da una società di Jesolo che motivi analoghi aveva comprato le attrezzature dalla Elpro rinunciando poi all’impresa”.
Interregionale. Anzi, internazionale
Il ripetitore fu installato in località Castaldia di Aviano, a 1200 metri di quota, postazione favorevole per illuminare (in assenza di altri segnali sul canale) la piana del Friuli, del Veneto, spingendo le trasmissioni addirittura fino in Emilia Romagna (Ferrara, Bologna e Ravenna), nelle Marche (l’emittente si riceveva nitidamente ad Ancona), in Slovenia e in Croazia.
Barbarella
Ienibriato dall’inaspettato successo, Bragatto diede presto vita ad una seconda rete, Barbarella e fra il 1976 e il 1980 investì massicciamente in alta frequenza, “costruendo le postazioni Noas di Torreano di Udine, con due ripetitori sui canali 34 UHF e 26 UHF per la nuova nata Barbarella, per continuare con due impianti a San Michele di Gorizia per la copertura di Gorizia città. Poi a Trieste, con un ripetitore da Muggia in verticale sul canale 30 UHF e a Conconello sul canale 23 UHF.
Dal Friuli al Veneto…
Ogni ripetitore era splittato ed emetteva oltre al logo RTB la dicitura dell’area di servizio (Trieste per Trieste, Gorizia per Gorizia, ecc.). Fu poi installato un nuovo impianto per Pordenone in località Castalda sul canale 55 UHF con il logo Barbarella. Un allargamento frenetico: attivammo la postazione sul Col Gaiardin di Caneva con i canali 46 UHF e 52 UHF; sul Colle della Madonna di Teolo (Padova), accendemmo il ripetitore sul canale 34 UHF, mentre da San Giovanni di Vicenza misi in funzione il 26 UHF.
… e poi al Trentino ed alla Lombardia
Mi allargai ancora con la copertura su Belluno, Cortina, Feltre; per continuare con i ripetitori su Trento Paganella e Finonchio e con un ripetitore anche sulla Val Sugana. Infine, fu la volta di Bolzano, Bressanone e Brescia”. Ad un passo da Milano
RTB era quindi ormai in Lombardia, ad un passo da Milano, capitale della pubblicità italiana e dei giochi tv che contavano.
Il palinsesto
Il primo palinsesto di RTB, che nel frattempo aveva trasferito la propria sede a Porcia (Pn), in via Ceolini, proponeva film, telefilm, documentari e cartoni animati. Ma anche un’immensa autoproduzione: “Anteprima sport”, “Rassegna libri”, “A ruota libera“, rubriche sportive e mediche, programmi per ragazzi, giochi come “L’azzeccabuste”, “Uno, due, tre: fuoco”, “Il mercante“. Ma, su tutti, il seguitissmo tg “Telenotizie”.
Informazione di Petto
“Il direttore di testata – ricorda Michele Bragatto – era il dottor Leopoldo Petto; con lui collaboravano tre giornalisti (due donne e un uomo). La redazione disponeva di telex Ansa ed altre agenzie. Nei primi tg, i giornalisti montavano le brevi notizie con la titolatrice, simulando la grafica e l’effetto telex; le notizie erano note informative, categoricamente prive di opinioni: raccontavano in sintesi ciò che era accaduto.
Il tg
Il tg era strutturato da una sigla iniziale, raffigurante il nostro pianeta che ruotava su se stesso, sospeso nel vuoto, con la grafica “ultime notizie”. Circa dieci notizie, erano confezionate all’interno del tg; le notizie locali le acquistavamo da free-lance.”
Satellite
Alla fine del 1979 la struttura giornalistica fu arricchita da innovativi ricevitori satellitari, che permettevano di disporre di notizie e filmati da tutto il mondo: la redazione raccoglieva immagini e news che venivano montate in news della durata di 3-5 minuti. Le edizioni si susseguivano ogni 90 minuti. Negli anni ’80 il tg fu rinnovato con una sigla composta da un globo che ruotava nel vuoto; le ultime notizie erano composte da brevi filmati di circa 20 secondi ciascuno.
Nessun mezzo busto
Nessun impiego di “mezzi busti”, nessun legame con i quotidiani della carta stampata. “Mi è dispiaciuto che dopo la chiusura di Rtb, solo il direttore abbia trovato occupazione al quotidiano Il Piccolo di Trieste, mentre i giornalisti dello staff, che erano molto bravi, non si siano reimpiegati nel settore: secondo me avrebbero meritato migliore fortuna”, commenta Bragatto.
Occhio sulla città
Uno dei programmi più graditi dal telespettatori era “Occhio sulla città“, condotto dallo stesso Bragatto, che precisa: “La scenografia era composta da un quadro che rappresentava un occhio e da una tenda bianca. Io mi sedevo per terra, davanti a me c’era un tavolino, e per scandalizzare sovente usavo rumorosamente la tenda come fazzoletto. La trasmissione era tematica (ogni volta un tema nuovo).
Mazzette
Una sera sul tavolino distesi delle mazzette da centomila lire sembrava veramente che ci fosse un miliardo in contanti. L’argomento era: “Cosa saresti disposto a concedere o a dare per un miliardo?” Dalle tante chiamate traspariva da parte di tutti un certo interesse, ma con aria da snob; insomma tutti abbastanza ricchi e sereni.
L’ultima telefonata
L’ultima telefonata, però, fu quella di una donna disperata: il marito, un padroncino di un camion per trasporto mobili, tornando dalla Sicilia, aveva distrutto il mezzo; era malconcio, senza strumento e quindi senza lavoro, svuotato dentro: gli restavano solo le cambiali che in quel momento non sapeva come onorare.
Cosa posso fare per quei soldi?
La donna mi disse con la voce rotta dal pianto: “cosa posso fare per quei soldi, anche se so che sono virtuali? io cosa posso dare?” Restai ammutolito, lo spettacolo aveva una disgrazia vera di fronte e il miliardo non c’era. Una voce, quella del marito, forse da un altra stanza, gli gridava in dialetto: “Nina, verzi le gambe”. Terminata la trasmissione quella famiglia trovò solidarietà da parte di un industriale del mobile, che gli finanziò un nuovo camion e gli diede lavoro”.
Grandi investitori pubblicitari
Bragatto ricorda a SRTv gli sponsor dell’emittente, il suo organigramma e gli ospiti famosi che intervennero nell’ambito dei programmi di Rtb, Barbarella e Radio Barbara: “Gli sponsor di RTB, fruitori di spazi nazionali, sono stati tantissimi; impossibile ricordarli tutti, quindi ne citerò alcuni: Fiat, Bmw, Mercedes, Citroen, Renault, Raider, Star, Parmalat. Per quanto riguarda le televendite, ricordo Emiflex, Americastar, Gollinelli, la Lac di Silvano Turin, Mondialcasa, Actuality tappeti, IranianLoom, la Confartigianato e Vanna Marchi, che vendeva creme dimagranti.
Direzione dei programmi
Per quanto riguarda la direzione artistica me ne occupai in prima persona fino al 28 febbraio 1978; poi, dovendo occuparmi dell’espansione dell’emittente, la direttrice dei programmi fu Pieranna De Giacomi, che entrò in Rtb anche come socia al 15%”. Radiovisione
Essendo l’emittente di derivazione radiofonica, non mancavano programmi nati in radio e proposti sia sulla seconda rete Barbarella che su Radio Barbara, come “Zia Barbara la cartomante” e “Su con la vita“.
La signora Zanella
“La signora Zanella di Aviano di Pordenone ha interpretato il ruolo di Zia Barbara la cartomante dal 1976 al 1989: mentre leggeva le carte una sorta di Gialappa’s gli faceva da spalla in studio, esaltando o sminuendo le notizie che venivano dalle carte, tutto perché lo spettacolo fosse sempre il protagonista. Abbiamo rifiutato di ospitare altre cartomanti, perché Zia Barbara era uno spettacolo di successo che andò in onda fino alla chiusura della televisione”, ricorda Bragatto.
Bambini a letto
Il venerdì e il sabato notte Rtb mandava in onda cabaret e, come tipico all’epoca, programmi osé “trasmessi dopo le 24 con un cartello che a lungo recitava Bambini a letto”. Lo spettacolo “consisteva nello strip di signore compiacenti che volontariamente sottostavano al gioco di ragazzi in studio, i quali davano via libera allo spogliarello di un pezzo alla volta creando, più che erotismo, confusione.
Strip
Gli uomini invitavano poi le signore a indossare nuovamente gli indumenti, ma le donne, ormai parte del gioco, non ascoltavano più nessuno e si spogliavano conservando la mascherina che doveva preservare l’anonimato. Erano strip erotici senza giochi“.
Le denunce
Non stupisce certamente che dal mondo cattolico vennero numerose proteste, con denunce da Treviso e Rovigo; sui giornali l’occasione era più che propiziatoria per un manifesto di sdegno da parte dei politici del tempo e dalle femministe che “ci accusavano di strumentalizzare le povere donnine rese “donne oggetto”, senza considerare che non erano costrette da nessuno, ma si esibivano per loro libera scelta”.
Moralismi
Moralismi di facciata che comunque non trovarono fondamento giuridico: “
I vari processi si risolsero con assoluzioni“, puntualizza Bragatto.
Sport
Rtb e Barbarella proponevano anche molte trasmissioni di sport, con interviste e ospiti in studio il sabato sera, forte di due bravi giornalisti e di uno studio di 600 mq con una gradinata che poteva ospitare 600 persone e telecamere di cui una pensile radiocomandata. La domenica sera era dedicata allo sport, con gli stessi giornalisti, i risultati filmati di calcio, basket, palla a volo, hockey.
Telepordenone
“
Uno dei giornalisti era Dario Pedrosa che oggi propone il medesimo programma a TelePordenone“, precisa il fondatore
. Nei primi anni ’80
Rtb, Barbarella e
Radio Barbara si trasferirono a Vigonovo di Fontanafredda, in provincia di Pordenone, in via Brigata Osoppo 136.
Telenovele
A quel tempo in video erano proposti telefilm e telenovele (in primis Veronica), forniti da distributori di Padova, Roma e Milano, ma anche capolavori della cinematografia mondiale (come Il settimo sigillo, Sussurri e grida, La regina d’Africa, I sette samurai) oltre ad alcuni programmi distribuiti da Tele Milano – Canale 5 di Silvio Berlusconi (in primis, “I sogni nel cassetto” di Mike Bongiorno, foto) e film con all’interno pubblicità nazionale.
Modulo 81
“Poi il Modulo 81 distribuito dalla Manzoni & C. di Milano nostri concessionari per la pubblicità locale. Ricordo con affetto il primo concessionario di pubblicità nazionale Giuliano Re”, si lascia andare Bragatto.
Rete 4
Nel 1982 Rtb entrò nel network Rete 4 di Mondadori, che si divideva il mercato privato nazionale con Canale 5 e Italia 1 (di Rusconi).
Il cambiamento
Con l’affiliazione a Rete 4, le trasmissioni di Rtb vennero veicolate su Barbarella. Sottolinea Bragatto: “(Grazie a Rete 4) Mandammo in onda il meglio della fiction mondiale per ricordare alcune gocce nel mare dei film e telefilm trasmessi da Rtb: Dinasty, I Chips, Baretta, Dancing days, Guerre stellari, La febbre del sabato sera, Love story, Paper moon”.
Barbara allo specchio
Poi produzioni come “Pantera Rosa”, “Cipria” di Enzo Tortora, “Pillole di saggezza” di Enzo Biagi e i rotocalchi di Giorgio Bocca. Nella seconda metà degli anni ’80 Rtb proponeva un palinsesto ricco di programmi musicali: la video hit, la mattinata con “Barbara allo specchio” (contenitore condotto dalle signore De Marchi e Zanon con giochi a quiz e premi in denaro – un milione di lire ogni mattina -).
Gli ospiti
Negli studi di
Rtb c’erano sovente ospiti e conduttori di fama nazionale: “
Ci venne a trovare anche Maurizio Costanzo – ricorda Bragatto – in
occasione di una delle prime puntate del Maurizio Costanzo Show svoltasi a Pordenone”.Syndication
Pippo Franco condusse negli studi di Telebarbara la trasmissione “Sì e no“, distribuita su cassettizzato in tutto il territorio nazionale su emittenti di spessore locale (Telegenova, Retecapri, Telecapri, Telespazio, Telecolor Catania, ecc.).
Conduttori
La trasmissione di Pippo Franco simulava la diretta, era condotta come un varietà, ospitava intermezzi dedicati alla medicina, alle cure omeopatiche, nonché le televendite con ospiti. Fra gli altri conduttori ed ospiti di Rtb famosi vanno ricordati: Claudio Lippi, Victor Fusco, Guido Angeli, Ave Ninchi, Marisa Del Frate, Raffaele Pisu, Walter Chiari, Ettore Andenna e molti altri.
Richesta di programmi
“Molte emittenti ci chiedevano di poter usare parte del palinsesto di Rtb, raccogliendo il nostro segnale e ripetendolo”, chiosa orgoglioso Bragatto, ricordando alcune di queste emittenti: Tele San Marino, Telestense (di Ferrara) e Videobolzano di Rolando Boesso.
Ave ed io
Fra i programmi di rilievo prodotti da Rtb Barbara a metà degli anni ’80 erano da annoverare “Ave ed io” condotto da Ave Ninchi (foto sopra), “Argomenti” (settimanale di attualità con la partecipazione del pubblico), un rotocalco sportivo, un quiz e un talk-show sempre condotti da Ave Ninchi, oltre alle trasmissioni storiche che hanno fatto la fortuna dell’emittente.
Fatturato alle stesse
“Non avevamo concorrenti in quanto i nostri mezzi tecnici, gli split, le potenze degli impianti, i dati di ascolto, ci ponevano fuori da qualsiasi concorrenza. compresi la Rai e la Fininvest – ricorda con una punta di orgoglio l’ex editore – Il nostro fatturato mensile era tra i 100.000.000 ed i 700.000.000 milioni di lire”. Cifre impensabili per le emittenti locali dei tempi.
Come gli ascolti
“Ma il risultato più importante sono stati gli ascolti: il vero schiaffo alla concorrenza, che non ci ha mai amato”, sottolinea il fondatore di Rtb aggiungendo: “Abbiamo investito tutto ciò che abbiamo guadagnato, negli impianti di alta frequenza, postazioni, bassa frequenza (creando uno studio faraonico) e nei programmi, rendendo grande questa emittente a un passo dal diventare un network a copertura nazionale”. Ironia della sorte, il primo passo verso la fine di Rtb venne proprio dalla trasformazione dei network milanesi Canale 5, Italia 1 e Rete 4 in reti di proprietà del broadcaster di riferimento.
L’offerta irrinunciabile
All’offerta di Silvio Berlusconi nel 1985 di cedere le frequenze di Rtb a Rete 4, Bragatto non seppe (o non potè) resistere, anche se decise di proseguire l’attività su dimensioni più contenute ricollocando i programmi della rete principale sui canali di Barbarella (in quell’anno fu alienata anche Radio Barbara, al cui posto in FM c’è oggi Radio Ottanta).
Via anche l’ex Barbarella
Ma anche Rtb Barbara ultima versione avrebbe cessato di esistere di lì a qualche anno: nel marzo 1989 le sue frequenze furono infatti cedute all’Elettronica Industriale di Selvazzano di Dentro di Padova, presieduta da Giorgio Pinton.
Oggi
Cosa fa oggi Bragatto? “Sono tornato al grande amore: distribuisco filmati di televendita alle televisioni più piccole con la formula a royalties. Nel tempo, se le emittenti lo vorranno, potranno insieme offrire agli sponsor una copertura in grado di fronteggiare la concorrenza senza essere schiacciati; chiaramente è un lavoro che mi piace, e mi consente di vivere”, risponde a SRTv. Guarda la televisione? “Sì, certo: la guardo per molte ore al giorno. Con gli impianti satellitari seguo emittenti da tutto il mondo, ciò che il satellite non mi dà lo cerco su internet. Guardo molta televisione e non disdegno la radio”.
Il confronto
Nel confronto tra la tv odierna e quella degli anni ’70 ed ’80 è la seconda a vincere, in quanto per Bragatto: “La tv di oggi è sicuramente migliorata nella qualità dell’immagine, grazie anche all’ausilio dei computer e nella confezione dei promos spettacolari, che vestono i tg e i programmi trasmessi, o che saranno trasmessi. Trovo però che nei contenuti poco è cambiato: se guardiamo la tv in prima serata per quanto riguarda le analogiche di terra, vista una, le altre sono una fotocopia. Cosi dicasi (eccetto Sky) delle altre emittenti satellitari, che secondo me non soddisfano nemmeno i campioni del telecomando.
Pagherei per rivedere quella tv
Come telespettatore pagherei per rivedere la tv degli anni 70-80 e pagherei molto di più se questa fosse, la mia TeleBarbara”. (M.L. per NL)